Contestazione in merito alla mancata risposta alla chiamata e tutela della posizione lavorativaInquadramentoIl contratto di lavoro intermittente è un particolare tipo di contratto di lavoro subordinato mediante il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro per svolgere determinate prestazioni aventi carattere discontinuo o intermittente secondo le esigenze individuate dalla contrattazione collettiva. Il contratto di lavoro intermittente può in ogni caso essere concluso con soggetti con meno di 24 anni di età, purché le prestazioni lavorative siano svolte entro il venticinquesimo anno, e con più di 55 anni. Con la sola eccezione del settore del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo il contratto di lavoro intermittente è ammesso solo entro determinati limiti quantitativi di durata. Può prevedere la disponibilità a rispondere alla chiamata ovvero la indisponibilità a rispondere alla chiamata. FormulaEgr. Sig/ Gent. Sig.ra. .... .... RACCOMANDATA A/R OGGETTO: LETTERA DI CONTESTAZIONE DELLA MANCATA E INGIUSTIFICATA RISPOSTA ALLA CHIAMATA In riferimento al contratto di lavoro intermittente sottoscritto in data .... e con riferimento specifico all'impegno da Lei assunto a rispondere alla chiamata secondo le modalità in esso indicate, Le contestiamo che il giorno .... e il .... abbiamo cercato ripetutamente di contattarla ai recapiti da Lei indicati senza mai ottenere alcuna risposta da parte Sua. Alleghiamo alla presente, per Sua opportuna conoscenza, il tabulato delle chiamate dal quale risultano tutti i tentativi effettuati per contattarla non andati a buon fine per mancanza di risposta. In ragione di quanto sopra indicato, tenendo conto delle buone relazioni contrattuali intercorse sino ad oggi, La invitiamo a formularci formali giustificazioni in merito a quanto sopra riferito entro il .... [1]. In mancanza ci vedremo costretti a confermare che il rapporto di lavoro in essere è da intendersi automaticamente risolto, così come previsto dal contratto da Lei firmato in data .... [2], con diritto da parte della scrivente ad effettuare la trattenuta, sulle competenze di fine rapporto, dell'indennità di disponibilità – ove dovuta - a decorre dal .... [3]. Potrà ritirare presso i nostri uffici la Sua documentazione ed eventuali effetti personali presenti presso di noi. Le competenze di fine rapporto Le saranno corrisposte a termini di legge e comprenderanno la trattenuta dell'indennità di disponibilità non più spettante – ove dovuta - a decorre dal .... [4] Distinti saluti Luogo e data .... Il legale rappresentante [1]Dare indicazione di un termine congruo, se non previsto espressamente dalla contrattazione collettiva di settore. Ad esempio un termine di cinque giorni, in analogia con quanto previsto quello previsto dalla l. n. 300/1970 per la presentazione delle giustificazioni da parte del lavoratore nei procedimenti disciplinari. [2]La clausola risolutiva espressa in caso di mancata risposta deve essere inserita nel contratto di lavoro intermittente. In mancanza, la risoluzione del rapporto di lavoro segue le regole ordinarie in materia di licenziamento (art. 16, comma 5, d.lgs. n. 81/2015). [3]Indicare la data della mancata risposta. [4]Indicare la data della mancata risposta. CommentoIl contratto di lavoro intermittente è disciplinato dagli artt. da 13 a 18 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81. Si tratta di uno speciale un contratto di lavoro caratterizzato da prestazioni discontinue di lavoro nei limiti di quanto previsto dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Il contratto di lavoro intermittente deve essere stipulato in forma scritta a fini probatori. Elemento caratterizzante il lavoro intermittente è la previsione – espressa – in merito alla disponibilità o indisponibilità a rispondere alla chiamata. Dalla quale discende anche l'applicazione del relativo specifico trattamento economico nei casi di non lavoro (così come previsto dal d.m. 10 marzo 2004 in assenza del decreto previsto dall'art. 13, comma 1, del d.lgs. n. 81/2015). La legge non prevede alcun obbligo di specificazione nel contratto dell'orario di lavoro o della collocazione temporale della prestazione come avviene invece per il rapporto di lavoro a tempo parziale. Nessuna specifica è, altresì, prevista per regolare l'alternanza dei periodi lavorati con i periodi di inattività o disponibilità. Il che significa che la puntuale previsione di tali elementi è di fatto rimessa dalla legge (e dalla contrattazione collettiva) all'autonomia delle parti che potranno altresì regolare nel contratto gli aspetti che influiscono sulla risposta alla chiamata e che possono portare alla salvaguardia o meno della posizione lavorativa come nella formula proposta. Il contratto di lavoro intermittente può essere caratterizzato: a) dall'obbligo del lavoratore a rispondere alla chiamata del datore di lavoro, compensato da una specifica indennità di disponibilità; b) dall'assenza di tale obbligo di rispondere alla chiamata e, quindi, senza disponibilità. Il che significa che in questo caso il lavoratore è libero di non rendere la prestazione in caso di chaimata da parte del datore di lavoro. La legge stabilisce che il patto di disponibilità deve avere la forma scritta a fini di prova e deve contenere i seguenti elementi: - il luogo e le modalità della disponibilità, intendendosi per tali la specificazione del luogo o dei luoghi in cui il lavoratore è chiamato a rendere la prestazione (se il datore di lavoro ha più sedi o unità produttive, deve essere specificato ad esempio per quale sede è garantita la disponibilità). - il preavviso di chiamata del lavoratore che non può essere inferiore ad un giorno lavorativo; - l'importo della indennità di disponibilità pattuita, i tempi e le modalità di pagamento. L'indennità di disponibilità non è dovuta nel periodo in cui il lavoratore dichiari una sua temporanea indisponibilità. In tal senso l'indennità non spetta nei periodi di: - malattia; - altro evento che renda temporaneamente impossibile rispondere alla chiamata del datore di lavoro. Nei casi in cui il lavoratore abbia assunto contrattualmente l'obbligo di rispondere alla chiamata è tenuto a comunicare tempestivamente l'impedimento al datore di lavoro, specificandone la durata. Se ciò non avviene, tale evento può influire sulla risoluzione del rapporto di lavoro (se contrattualmente previsto) e in ogni caso il lavoratore perde il diritto a percepire l'indennità di disponibilità per un periodo di 15 giorni, salva diversa previsione del contratto individuale (art. 16, comma 4, d.lgs. n. 81/2015). Per ulteriori approfondimenti si veda il commento riportato nella formula del “Contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato con disponibilità” e nella formula del “Contratto di lavoro intermittente a tempo determinato con disponibilità”. |