Lettera di assunzione di collaboratore familiare - conviventeInquadramentoIl datore di lavoro - persona, gruppo familiare o comunità stabile senza fini di lucro - puo' assumere personale che presti la propria opera per il funzionamento della vita famigliare, in regime anche di convivenza. Formula
LETTERA DI ASSUNZIONE DI COLLABORATORE FAMILIARE - CONVIVENTE Con la presente Le viene comunicata la Sua assunzione alle dipendenze dello scrivente con decorrenza dal .... . Lei viene assunto con contratto a tempo indeterminato/determinato (sino al ….), in qualità di prestatore di lavoro domestico presso la mia abitazione. Si prevede la Sua convivenza (totale/parziale) con il nucleo famigliare. Le condizioni che regolano il rapporto di lavoro sono le seguenti: Mansioni e inquadramento: Le vengono assegnate le seguenti mansioni .... e Lei verrà inquadrato nel livello ....del CCNL per il personale domestico 1. Retribuzione: La retribuzione lorda, da corrispondere con periodicità mensile, è stabilita come segue: retribuzione mensile € .... 2” . Luogo di lavoro: il luogo di lavoro è presso la mia abitazione sita in ..... Orario di lavoro: l'orario di lavoro è fissato in complessive .... ore settimanali, così distribuite: - dal lunedì al venerdì, dalle ore .... alle ore .... e dalle ore .... alle ore ....; - il sabato, dalle ore .... alle ore ....; Si prevede un periodo di riposo giornaliero in un minimo di .... ore consecutive pomeridiane, dalle ore .... alle ore .... Ferie: la durata delle ferie annuali è stabilita in .... giorni lavorativi, da godere nei periodi di volta in volta concordati in base alle reciproche esigenze; in caso di Sua esplicita richiesta, sarà possibile cumulare il periodo di ferie annuali e detto periodo potrà essere goduto in una unica soluzione nell'arco di 2 anni nel periodo che sarà stabilito fra le parti al fine di consentirLe il rimpatrio non definitivo. Vitto e alloggio: Lei potrà godere di una camera da letto completa di arredi e biancheria; potrà inoltre usufruire degli altri servizi, spazi e mezzi comuni utilizzati dalla famiglia. Lei ha diritto a consumare i pasti giornalieri preparati per l'uso familiare ovvero, a Sua discrezione, al corrispondente compenso sostitutivo. I compensi sostitutivi di vitto e alloggio sono stabiliti come segue: pranzo e/o colazione € ....; cena € ....; alloggio € ..... Periodo di prova: l'assunzione è subordinata al positivo superamento di un periodo di prova di .... giorni di effettivo lavoro/calendario durante il quale ciascuna delle parti sarà libera di recedere dal contratto senza obbligo di preavviso. Per quanto non previsto dalla presente lettera troveranno applicazione, oltre alle leggi in materia di lavoro e previdenza, cui faccio espresso rinvio 3. Voglia restituire l'unita copia della presente lettera, sottoscritta in segno di integrale accettazione. Luogo e data .... Il datore di lavoro .... [1] [1]Inserire il riferimento al CCNL per il personale domestico se il rapporto di lavoro è regolato dal medesimo. [2] [2]Inserire se ricorre: “- superminimo assorbibile / non assorbibile € .... [3] [3]Se ricorre il caso, menzionare anche “ le norme contenute nel CCNL per i prestatori di lavoro domestico”. CommentoIl rapporto di lavoro domestico è regolato sia dal codice civile agli articoli 2240-2246 c.c., che dalla legge (l. n. 339/1958) e dal CCNL applicabile al lavoro domestico che disciplina in modo minuzioso la tipologia contrattuale in esame integrando le disposizioni di legge poco dettagliate. Per quanto concerne l'ambito di applicazione delle norme di cui alla legge n. 339 (art. 1 l. n. 339/1958), esse si applicano ai rapporti di lavoro concernenti gli addetti ai servizi domestici che prestano la loro opera, continuativa e prevalente, di almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, con retribuzione in denaro o in natura. Addetti ai servizi personali domestici sono i lavoratori di ambo i sessi che prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare, sia che si tratti di personale con qualifica specifica, sia che si tratti di personale adibito a mansioni generiche. I lavoratori domestici possono essere occupati in attività di diverso contenuto quali la cura della casa, delle sue pertinenze o delle persone, come bambini, anziani, non autosufficienti rese nel contesto familiare. Datore di lavoro può essere una persona fisica, un nucleo o gruppo familiare o una comunità stabile senza fini di lucro. Il rapporto di lavoro domestico deve presentare le caratteristiche della continuatività e della prevalenza (art. 1, cit.) ed essere resa all'interno dell'abitazione del datore di lavoro – con convivenza (a servizio intero o ridotto ma solo nei casi individuati dal Legislatore e con obbligo a carico del datore di lavoro di garantire vitto e alloggio) o senza convivenza a tempo pieno e parziale – e rispondere ad un bisogno personale del datore di lavoro (Cass. n. 27578/2005 ove si legge che la normativa sul lavoro domestico non è applicabile quando, come nella specie, il precettore o l'istitutore svolge la sua opera, non già per le necessità personali del datore, ma per il funzionamento dell'attività istituzionale e professionale da questi svolta, che in questo caso consisteva nella gestione della comunità alloggio per i minori; Cass. n. 6824/2005 ove la Corte ha confermato la decisione di merito che aveva escluso il nesso funzionale diretto con i servizi domestici e familiari nell'attività avente a oggetto l'assistenza di minore portatore di handicap psicofisici svolta in ambito scolastico e in collaborazione con l'insegnante di sostegno, sottolineando altresì che tale attività veniva svolta fuori dall'abitazione della datrice di lavoro e concludendo per l'esistenza di un rapporto di lavoro subordinato non domestico, sottratto al regime di cui all'art. 4, d.P.R. 31 dicembre 1971, n. 1403; Cass. n. 1295/1971; sulla natura “familiare” della comunità si v. Cass. n. 2354/1983 ove si richiamano i requisiti della stabilità, continuità e permanenza delle persone che la costituiscono, sotto lo stesso tetto, assenza di uno scopo di lucro, l'osservanza di un principio di mutua assistenza riscontrabile tra persone legate da vincoli di sangue, la presenza di una solidarietà affettuosa fra persone che hanno una comunanza di vitto e alloggio). Considerato che il rapporto di lavoro si basa su un rapporto di estrema fiducia tra il datore di lavoro non imprenditore e il lavoratore, il rapporto di lavoro domestico si puo' intendere quale rapporto di lavoro speciale al quale solo tendenzialmente si applicano le regole ordinarie del lavoro subordinato (cfr. art. 2239 c.c.). Per quanto concerne le procedure di assunzione il datore di lavoro comunica all'Inps – secondo le procedure predisposte dall'Istituto – l'assunzione del lavoratore entro le ore 24 del giorno precedente l'assunzione, anche se festivo. Si applicano le sanzioni previste in via ordinaria per la mancata comunicazione (sanzione amministrativa da Euro 100 a Euro 500 per ciascun lavoratore interessato, art. 19, comma 2, d.lgs. n. 273/2003), fatto salva la non applicazione della cd. Maxi sanzione per lavoro nero. In caso di rapporto a tempo determinato, troverà applicazione la disciplina di cui all'art. 19 e ss. del d.lgs. n. 81/2015 (si rinvia, pertanto, alla formula “Lettera di assunzione a tempo determinato”); non sarà applicata la maggiorazione del solo contributo addizionale a carico del datore di lavoro. Al lavoro domestico non si applica la disciplina limitativa dei licenziamenti individuali (art. 4 l. n. 108/1990). Il datore di lavoro può pertanto, in qualsiasi momento, risolvere il rapporto previo preavviso e, comunque, senza onere di motivazione (c.d. Licenziamento “ad nutum”), ma nel rispetto della forma scritta a pena di nullità dell'atto di licenziamento. Resta ferma, in base alle disposizioni dell'art. 2244 c.c. (il quale rinvia alle disposizioni dell'art. 2119 c.c.), la facoltà di licenziare in tronco il lavoratore qualora ricorra una giusta causa, ossia mancanze così gravi da non consentire la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro. La cessazione (così come la trasformazione e la proroga) deve essere comunicata, entro 5 giorni dall'evento all'Inps secondo le procedure dal medesimo predisposte. Un'altra ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro che merita di essere menzionata è la morte del datore di lavoro. In questo caso il rapporto di lavoro si estingue a meno che i componenti della famiglia manifestino la volontà di continuare il rapporto con il lavoratore ancorché con ridotte prestazioni (Cass. n. 6407/1993). |