Violazione del vincolo di esclusiva da parte dell’agenteInquadramentoIl rapporto di agenzia è un rapporto di lavoro autonomo tipico regolato dalle disposizioni speciali del Codice civile Sono elementi caratterizzanti del rapporto di agenzia: a) l'assunzione di un obbligo espressamente remunerato da parte dell'agente di promuovere degli affari per conto del preponente; b) la stabilità del rapporto; c) la determinazione di una zona. FormulaLuogo e data All'agente … Oggetto: violazione del vincolo di esclusiva Il contratto di agenzia stipulato in data … / … / … che regola il nostro rapporto contrattuale prevede alla clausola n … .. il divieto per l'agente di assumere l'incarico di trattare nella stessa zona e per lo stesso ramo gli affari di più imprese in concorrenza tra loro, e ciò per tutto il tempo in cui il contratto di agenzia produrrà i suoi effetti. Ciò nonostante, questa Società ha avuto notizia che Ella ha concluso alcuni affari per conto della Società concorrente … nella zona che Le è stata assegnata. Tale condotta rappresenta un inadempimento contrattuale con riferimento al vincolo di esclusiva, salvo l'eventuale maggior danno. La invitiamo pertanto a cessare immediatamente tale condotta ed a rispettare il vincolo di esclusiva di cui all'art. … del prefato contratto. Distinti saluti. Firma del preponente CommentoQuadro normativo Il contratto di agenzia è disciplinato dagli artt. 1742-1753 c.c. (Libro IV - delle obbligazioni - Capo X), come modificati dai d.lgs. 10 settembre 1991, n. 303 e 15 febbraio 1999, n. 65, con cui è stata recepita la Direttiva n. 86/653/CE del 18 dicembre 1986. Le norme del Codice civile sono, infatti, il punto di riferimento per la nozione e individuazione della fattispecie contrattuale (art. 1742), del diritto di esclusiva (art. 1743), del regime normativo in materia di potere di riscossione (art. 1744) e di rappresentanza (artt. 1745 e 1752) dell'agente, degli obblighi (artt. 1746 e 1747) e diritti (art. 1748) dell'agente verso il preponente, degli obblighi di quest'ultimo nei confronti dell'agente (art. 1749), della durata e recesso unilaterale con preavviso dal contratto (art. 1750), dei casi e condizioni in cui spetta in via generale all'agente l'indennità di cessazione del rapporto (art. 1751), del patto di non concorrenza (art. 1751-bis) e delle condizioni di applicabilità di tali norme agli agenti di assicurazione. Il rapporto di agenzia è anche regolato da normativa speciale. Tra questa va presa in considerazione la legge che prevede i requisiti richiesti per l'esercizio della professione di agente e i correlati obblighi di registrazione amministrativa (l. 3 maggio 1985, n. 204, come modificata dal d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 e d.m. 26 ottobre 2011) che regolano le modalità di iscrizione nel Registro delle Imprese e nel Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (c.d. REA) dei soggetti esercenti le attività di agente e rappresentante di commercio. Il quadro normativo di riferimento viene completato dalle norme che riguardano il trattamento previdenziale integrativo obbligatorio affidato all'Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio – Enasarco - istituito nel 1938 come Ente previdenziale e divenuto Fondazione a seguito di privatizzazione con il d.lgs. n. 509/1994. In particolare, hanno rilievo la l. 2 febbraio 1973, n. 12 che ha ridefinito la natura e i compiti dell'Ente in particolare riguardo al trattamento pensionistico integrativo, stabilendone la natura obbligatoria per legge dello Stato, e, soprattutto, il Regolamento delle Attività Istituzionali Enasarco che ha di fatto allineato la previdenza Enasarco al sistema della previdenza obbligatoria INPS (Regolamento Approvato con delibere del Consiglio di Amministrazione 22 dicembre 2010 n. 95 e 4 maggio 2011 n. 35 e con nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 24/VI/0012674/MA004.A007/RAP-L-42 del 19 luglio 2011, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze - G.U. 11 agosto 2011 N. 186 - e successive modifiche e integrazioni). Sebbene di rango secondario nell'ambito della gerarchia delle fonti ma di grande rilievo pratico se richiamati nell'ambito della disciplina contrattuale sono poi gli Accordi Economici Collettivi, in particolare quelli dei settori Commercio e Industria, comunemente applicati nei contratti di agenzia eseguiti sul territorio italiano (AEC Commercio 16 febbraio 2009 e AEC Industria 30 luglio 2014). Anche per gli Accordi Economici Collettivi regolanti il rapporto di agenzia valgono gli stessi criteri di applicabilità previsti per la contrattazione collettiva di diritto comune, ossia: - iscrizione di entrambi i soggetti alle associazioni stipulanti, applicazione espressa per rinvio all'interno del contratto individuale; - applicazione de facto di gran parte delle clausole, così da potersi desumere la volontà delle parti di regolare il loro rapporto sulla base delle norme dell'AEC di settore La disciplina collettiva assume in alcuni casi – quando richiamata nel contratto - un ruolo rilevante per la regolamentazione di dettaglio di alcuni degli obblighi e dei diritti nascenti dal contratto. Si pensi, ad esempio, al diritto di esclusiva legato alla zona, ma anche alla possibilità di inserire una modifica unilaterale del mandato da parte dell'azienda, oppure, ancora alla regolamentazione di dettaglio relativa alle ipotesi di legittima sospensione (tutelata) del rapporto di lavoro prevista, invece, in modo del tutto generico dall'art. 1747 c.c.. Esclusiva L'esclusiva prevista dall'art 1743 c.c. in tema di rapporto di agenzia, comporta che il preponente non possa valersi contemporaneamente di più agenti nella stessa zona, e che, a sua volta, l'agente non possa assumere l'incarico di trattare nella stessa zona, e per lo stesso ramo, anche se per prodotti differenti, gli affari per più preponenti «in concorrenza tra loro», da intendersi latu sensu, come aventi clientela potenzialmente in comune. La violazione dell'esclusiva non inficia la validità e l'efficacia del contratto di agenzia. Giova ricordare che l'esclusiva costituisce elemento naturale ma non essenziale del contratto di agenzia, potendo esser escluso per una o anche per entrambe le parti o diversamente modulato (cfr. Trib. Firenze 13 luglio 2016). L'ampia derogabilità del diritto di esclusiva fa sì che anche il preponente possa concordare con l'agente di riservarsi alcune categorie di clienti, anche nominativamente individuati (c.d. clienti direzionali). Nel caso in cui una simile pattuizione intervenga tra le parti l'agente non avrà diritto alle provvigioni sugli affari conclusi con i clienti direzionali. Inoltre, nonostante la possibilità e la legittimità di una deroga tacita sia ammessa dalla giurisprudenza (Cass. n. 17614/2009; Cass. n. 26062/2013), considerate la notevole difficoltà di fornire la prova di una deroga per fatti concludenti, è consigliabile inserire sempre nel contratto di agenzia un'espressa previsione al riguardo. Per ulteriori approfondimenti in merito alla disciplina del Rapporto di Agenzia si veda il commento riportato sotto la Formula del Contratto di agenzia. |