Assegnazione a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legaleInquadramentoai sensi e per gli effetti dell'art. 2103, comma 1, c.c., il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti all'inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte. FormulaEgr. Sig./Gent.le Sig.ra ……………………. ……………………. ………… … OGGETTO: ASSEGNAZIONE A MANSIONI RICONDUCIBILI ALLO STESSO LIVELLO E CATEGORIA LEGALE [1] Con la presente, Le comunichiamo che, a far data dal … , Le verranno assegnate le mansioni di … , appartenenti al Suo attuale livello di inqudramento nel livello … del C.C.N.L. applicato al Suo rapporto di lavoro e riconducibili alla categoria di … a Lei attribuita. A far data dal … , la Sua retribuzione lorda [2] sarà la seguente: – … € … ; – … € … ; – … € … ; – … € … ; Totale lordo € … , per 13 (o 14) mensilità. Restano invariate tutte le altre condizioni contrattuali già in essere. Per quanto non previsto nella presente comunicazione, si rinvia alle norme di legge ed al C.C.N.L. di riferimento. Voglia sottoscrivere copia della presente per ricevuta e per integrale accettazione del suo contenuto. Cordiali saluti. Luogo e data … Firma della Società … 1. La forma scritta non è necessaria, ma l'opportunità della modifica per iscritto delle mansioni andrà valutata in relazione al singolo caso ed alla eventuale indicazione delle mansioni già contenuta nella lettera di assunzione, nel qual caso sarà opportuno rispettare la medesima forma. 2. Previsione da inserire unicamente nel caso in cui l'assegnazione alle nuove mansioni incida sulle voci retributive. CommentoIn conformità al disposto del nuovo art. 2013 c.c. - come modificato dall'art. 3 del d.lgs. n. 81/2015, in attuazione della l. n. 183/2014 (Jobs Act) - il lavoratore deve essere adibito, oltre che alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti all'inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito, a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte. In base alla succitata previsione codicistica, a decorrere dal 25 giugno 2015, la facoltà di mutamento delle mansioni, concessa al datore di lavoro, supera parzialmente i limiti imposti dalla previgente disciplina in specie rispetto alla modifica in pejus e, con specifico riguardo alla mobilità orizzontale, si disancora dal concetto di equivalenza delle mansioni. Tale concetto, infatti, risulta superato dalla possibilità di modificare le mansioni nella cornice del medesimo livello di inquadramento e della medesima categoria legale (si veda il Commento alla Formula Assegnazione a mansioni inferiori), individuabili sulla base delle ultime mansioni effettivamente svolte. Nella vigore della previgente formulazione dell'art. 2013 c.c. (antecedente alla novella del 2015), in assenza di un'esplicita definizione legale di “equivalenza” delle mansioni, era stato affidato alla giurisprudenza e alla contrattazione collettiva il compito di individuare i relativi indici, al fine di verificare il rispetto, o meno, dei limiti fissati dall'art. 2103 c.c. Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, il concetto di “equivalenza” presupponeva che le nuove mansioni consentissero l'estrinsecazione della professionalità già acquisita, e che il lavoratore potesse, nell'ambito del differente inquadramento funzionale, conseguire quegli incrementi di professionalità che avrebbe potuto acquisire mediante lo svolgimento delle mansioni originarie (Cass. S.U. n. 25033/2006). Ora, per effetto della modifica introdotta dall'art. 3 del d.lgs. n. 81/2015, viene abbandonato il succitato concetto e si assiste ad un potenziamento della mobilità orizzontale, con l'evidente intento non di penalizzare il prestatore di lavoro, ma di supportare precise scelte organizzative, anche dal lato del lavoratore, e ciò anche tenuto conto che la stessa mobilità, supportata peraltro dalla formazione professionale, consente di rendere le mansioni fungibili e dunque più flessibili e più idonee alla gestione del cambiamento. |