Comunicazione del trasferimento di sede di lavoro a seguito di richiesta del lavoratore

Francesco Rotondi

Inquadramento

Il trasferimento del lavoratore - ove acceda a richiesta del medesimo - non soggiace ai limiti di cui all'art. 2013 c.c.

Formula

La scrivente ha preso atto della Sua richiesta di trasferimento alla sede di lavoro di … .

Valutate che non sussistono motivi ostativi a detta richiesta, Le viene comunicato l'accoglimento della richiesta. Pertanto, a far data dal … Lei sarà trasferito presso la nostra sede di …

Restano invariate le attuali condizioni economico-legali e/o contrattuali del rapporto di lavoro in essere con la scrivente.

La preghiamo di restituirci copia della presente sottoscritta per ricevuta ed accettazione integrale del contenuto.

Luogo e data …

Firma del datore di lavoro …

Il legale rappresentante …

Commento

Il datore di lavoro può decidere di dare corso alla domanda del lavoratore che chiede di essere trasferito ad altra sede di lavoro e ne da comunicazione allo stesso per iscritto. In questo caso, trattandosi di richiesta pervenuta spontaneamente dal lavoratore, non occorre dare conto delle motivazioni che sono alla base del trasferimento: le limitazioni dello iusvariandi introdotte dall'art. 2103 c.c. , sono dirette ad incidere su quei provvedimenti unilaterali del datore di lavoro o su quelle clausole contrattuali che prevedono il mutamento di mansioni o il trasferimento non sorretti da ragioni tecniche, organizzative e produttive e mirano ad impedire che il trasferimento sia disposto contro la volontà del lavoratore ed in suo danno; dette limitazioni, pertanto, non operano nel caso in cui - secondo un accertamento di fatto riservato al giudice del merito ed incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato - il trasferimento sia stato disposto a richiesta dello stesso lavoratore, ossia in base ad un'esclusiva scelta dello stesso, pervenuto a tale unilaterale decisione senza alcuna sollecitazione, neppure indiretta, del datore di lavoro, che l'abbia invece subita. (Cass. n. 17095/2011; Cass. n. 3827/2000).

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