Comunicazione di trasferimento ad altra sede del lavoratore che riveste la qualifica di dirigente sindacale (art. 22 l. n. 300/1970)

Francesco Rotondi

Inquadramento

Acquisito il nulla osta dell'associazione sindacale, il datore di lavoro può comunicare al lavoratore - che riveste la qualifica di dirigente sindacale - il trasferimento.

Formula

La scrivente, acquisito il prescritto nulla osta da parte della Sua associazione sindacale, fa seguito a quanto già verbalmente convenuto per confermare che a decorrere dalla data del .... Lei sarà trasferito dall'attuale sede di lavoro a quella di .... presso lo stabilimento (unità produttiva) di ....

Il trasferimento trova le proprie ragioni di carattere tecnico, organizzativo e produttivo del trasferimento ne: .... [1]

Resta inteso che

Le attuali condizioni economico-legali e/o contrattuali del rapporto di lavoro in essere con la scrivente non subiranno modifiche

Si applicherà quanto disposto dal CCNL del settore .... ....applicato in azienda per quanto concerne spese di trasferimento e trasloco ed ad altre indennità.

La preghiamo di restituirci copia della presente sottoscritta per ricevuta ed accettazione integrale del contenuto.

Luogo e data ....

Il datore di lavoro ....

[1]Indicare i motivi alla base del trasferimento.

Commento

Particolari cautele assistono il trasferimento della sede di lavoro del dirigente sindacale che deve essere preceduto dal rilascio di nulla osta sindacale. Il nulla osta costituisce, pertanto, una condizione sospensiva di efficacia del provvedimento (Cass. n. 3875/1975); devono essere inoltre rispettate le prescrizioni di cui all'art. 2013 c.c. in tema di trasferimento dei lavoratori.

Occorre a tale proposito evidenziare che ne beneficiano:

- i dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali,

- i dirigenti delle rappresentanze sindacali unitarie,

- i candidati e membri di commissione interna.

Nei limiti temporali individuati dal comma 2, art. 22 Stat. lav., le disposizioni sul trasferimento si applicano sino alla fine del terzo mese successivo a quello in cui è stata eletta la commissione interna per i candidati nelle elezioni della commissione stessa e sino alla fine dell'anno successivo a quello in cui è cessato l'incarico per tutti gli altri.

Inoltre, sul punto la giurisprudenza ha affermato che, a prescindere dalla qualifica formalmente rivestita, la tutela di cui all'art. 22 St. Lav. si applica a coloro che assumono la responsabilità dell'organizzazione e conduzione delle rappresentanze sindacali aziendali ed ai componenti delle rappresentanze sindacali unitarie (Cass. n. 1684/2003; Cass. n. 7386/1991; Cass. n. 480/1989; Cass. n. 1821/1986).

E inoltre deve ritenersi che rientri nell'ambito applicativo dell'articolo 22 ogni tipo di allontanamento dalla sede lavorativa che, per determinare un distacco, completo e di apprezzabile durata, dal luogo di svolgimento dell'abituale attività sindacale, sia suscettibile di produrre una lesione (anche potenziale) all'azione del rappresentante sindacale, equiparabile in termini fattuali – in ragione cioè dell'interesse leso – al trasferimento (Cass. n. 1684/2003).

Il datore di lavoro che intenda trasferire il lavoratore che rivesta la qualifica di dirigente sindacale deve, giusto quanto previsto dall'att. 22, l. 20 maggio 1970, n. 300, procedere sulla base di un nulla osta discrezionale (non soggetto a sindacato giurisdizionale di merito) che viene rilasciato dell'associazione sindacale di appartenenza del singolo dirigente interessato.

La normativa in materia si limita ai passaggi evidenziati, ma va tuttavia sottolineato che manca in particolare una norma che precisi un limite numerico dei soggetti tutelati dalla disposizione in esame.

Infine, laddove si ravvisi violazione dell'art. 22 St. Lav., il lavoratore potrà agire ex art. 414 c.c. o ex art. 700 c.p.c.; senza trascurare che l'atto di trasferimento possa essere ritenuto afflitto da carattere discriminatorio (art. 15 l. n. 300/1970 -St. Lav.). La condotta datoriale potrebbe essere ritenuta anche connotata da antisindacalità e dunque la stessa organizzazione sindacale potrebbe azionare l'art. 28 l. n. 300/1970 -St. Lav.

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