Impugnazione stragiudiziale del trasferimento

Francesco Rotondi

Inquadramento

Il datore di lavoro può disporre il trasferimento del lavoratore ad altra sede di lavoro in presenza di comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive, pena la nullità dell'atto.

Formula

Spett.le

Indirizzo del Datore di lavoro

raccomandata a/r

Oggetto: impugnazione del trasferimento

Con la presente impugno e contesto, a tutti gli effetti di legge, il trasferimento comunicatomi con la Vostra lettera del … , in quanto non sussistono le ragioni tecniche, organizzative e produttive che devono legittimarlo ai sensi dell'c.c., art. 2103; infatti …

Chiedo, pertanto, la revoca del provvedimento e la pronta riassegnazione all'unità produttiva di …

Firma del lavoratore …

Commento

Il datore di lavoro ha la facoltà di disporre il trasferimento (individuale) del lavoratore, laddove per trasferimento si intende la definitiva (e non temporanea) assegnazione del lavoratore ad una diversa sede operativa dell'azienda, esercitando cosi' quella che e' l'espressione di un potere unilaterale del datore di lavoro.

L'esercizio di questo potere deve avvenire nel rispetto sia delle norme legali (oltre ai limiti fissati dall'art. 2013 c.c., si osserva come limitazioni al trasferimento del lavoratore derivino anche, ad es., dalla legge n. 104/92 di tutela delle persone con handicap) che contrattuali in materia che spesso individuano dei termini di preavviso da rispettare nell'operare il trasferimento oppure definiscono i termini economici del trasferimento (per il trattamento fiscale e contributivo dell'indennità di trasferimento cfr. d.P.R. n. 917/1986 art. 51, c. 7 ; art. 12, l. n. 153/1969).

Resta salvo il diritto del lavoratore al risarcimento dell'eventuale danno patito per effetto dell'illegittimo trasferimento. Il lavoratore deve comunque farsi parte attiva: egli deve impugnare il trasferimento, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla data di ricezione della comunicazione di trasferimento con atto scritto, anche extragiudiziale (art. 32, comma 3 lett. c) l. n. 183/2010). La Cassazione ha precisato che “il termine per l'impugnazione del trasferimento disposto ai sensi dell'art. 2103 c.c., al quale, per effetto del comma 3, lett. c), dell'art 32 della l. n. 183 del 2010, si applica la disciplina dell'impugnazione dei licenziamenti previsto dall'art. 6 della l. n. 604 del 1966, come modificato dal comma 1 del medesimo art. 32, decorre dalla data di ricezione della lettera di trasferimento anche nel caso in cui, per effetto della mancata ottemperanza, segua un distinto atto di licenziamento autonomamente impugnabile” (Cass. n. 16757/2015).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario