Comunicazione al datore di lavoro di cessione di ferie /riposi “solidali”

Paola Salazar

Inquadramento

E' consentito al lavoratore cedere a titolo gratuiti riposi e ferie ai lavoratori dipendenti dal medesimo datore di lavoro ove costoro versino in particolari situazioni di difficoltà legate a stati di malattia.

Formula

Con la presente il/la sottoscritto /a …………………….,C.F.,…………………….., dipendente da codesta Azienda chiede, secondo quanto previsto dal d.lgs. n. 151/2015 e dal CCNL applicato di potere cedere n….. giorni di ferie/riposi al Sig. …………………., lavoratore impiegato nella medesima azienda, per consentigli di assistere il/i figlio/i minore/i per le particolari condizioni di salute che necessitano di cure costanti.

Luogo e data……..

Il lavoratore …………

Commento

Il d.lgs. n. 151 del 2015 ha previsto che, fermi restando i diritti di cui al d.lgs. 8 aprile 2003, n. 66, i lavoratori possono cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie da loro maturati ai lavoratori dipendenti dallo stesso datore di lavoro, al fine di consentire a questi ultimi di assistere i figli minori che per le particolari condizioni di salute necessitano di cure costanti, nella misura, alle condizioni e secondo le modalità stabilite dai contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale applicabili al rapporto di lavoro. Ad esempio, il CCNL Industria metalmeccanica prevede che una quota di Par accantonati in conto ore o di ferie aggiuntive monetizzabili costituisca uno strumento da valorizzare e promuovere; le parti si sono impegnate ad approfondire con le Istituzioni competenti le tematiche relative al trattamento fiscale e contributivo delle ore di ferie/Par versate in banca solidale anche nel caso in cui le ore cedute siano in numero superiore o inferiore a quelle effettivamente necessarie nonché le modalità di valorizzazione delle ore di ferie/Par cedute.

La norma prevede, dunque, la possibilità di cedere ferie - con esclusione dei giorni che rientrano nel periodo di ferie annuale garantito retribuito non inferiore a 4 settimane e dei giorni previsti a tutela della salute psico-fisica del lavoratore - e riposi secondo quanto previsto dalla contrattazione in materia e ciò deve avvenire a titolo gratuito, facendo, dunque pensare ad una invalidità di eventuali accordi con il datore di lavoro di segno diverso. L'indicazione al rispetto di quanto previsto dal d.lgs. n. 66/2003 comporta, dunque, che possono essere ceduti, a maggior chiarimento di quanto già sopra, i giorni di ferie o di riposo che siano disponibili oppure quelli previsti dalla contrattazione nazionale o individuale in aggiunta a quanto previsto - come periodo minimo - dalla legge.

Si presume che, trattandosi di una cessione di ferie/riposi in favore di un collega con figli minori malati, sia necessaria l'acquisizione di documentazione a supporto.

Non viene richiesto, infine, che ai fini della realizzazione della cessione vi sia il placet da parte del datore di lavoro il quale, anzi, dovrà garantire il soddisfacimento del diritto alla fruizione di ferie e/o riposi acquisite dal cessionario, assumendo l'obbligo di cooperazione conseguente alla sua posizione di soggetto obbligato.

La norma rappresenta una novità assoluta in Italia, non così in Europa, specie in Francia ove una norma del tenore analogo esiste già da tempo (legge Mathis che prende il nome del ragazzo affetto da una grave malattia che non poteva essere assistito dal padre in quanto non aveva più giorni di ferie/permessi a disposizione).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario