Richiesta al lavoratore di effettuare prestazioni di lavoro in occasione delle festività (d.lgs. n. 66/2003)InquadramentoIl datore di lavoro può chiedere al lavoratore la prestazione lavorativa in giornata festiva in caso di esigenze eccezionali legate all'attività. FormulaCon la presente Le richiediamo, in ragione di esigenze aziendali eccezionali, di eseguire la Sua prestazione di lavoro nella giornata festiva del .... di ...., dalle .... alle ...., nella quale avrebbe dovuto godere del riposo settimanale. Il trattamento economico sarà corrisposto secondo quanto previsto dal CCNL applicato e godrà del riposo compensativo il giorno ....
Luogo e data .... Il datore di lavoro .... CommentoSecondo quanto previsto dalla l. n. 260/1949 (si v. anche l. n. 90/1954) le giornate festive (ricorrenze religiose e civili) sono – oltre alla domenica – le seguenti, alle quali si aggiungono giorni identificati dai CCNL (ad es. la festività del Santo Patrono): • Primo giorno dell'anno • Epifania (6 gennaio) • 25 aprile (Liberazione) • Lunedì dell'Angelo (dopo Pasqua) • 1° maggio (festa del Lavoro) • 2 giugno (fondazione della Repubblica) • 15 agosto (Assunzione) • 1 novembre (Ognissanti) • 8 dicembre (Immacolata) • 25 dicembre (Natale) • 26 dicembre (S. Stefano). La celebrazione del 4 novembre (festa dell'Unità nazionale) è stata spostata alla prima domenica dello stesso mese e, spesso, i CCNL definiscono il trattamento da riservare per il mancato godimento della giornata festiva. A decorrere dall'anno 2012, le festività introdotte con legge dello Stato non concordatarie, le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni – ad eccezione del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno – sono fissate con un apposito d.P.C.M. (da emanarsi entro il 30 novembre dell'anno precedente) in modo tale che le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica (art. 1, comma 24, d.l. n. 138/2011). Nei giorni indicati il lavoratore ha diritto ad assentarsi dal lavoro e a percepire un trattamento economico. L'inosservanza delle disposizioni contenute nella l. n. 260/1949 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 154 Euro a 929 Euro (art. 6). Sempre secondo quanto previsto dalla legge n. 260, la retribuzione spettante per le festività non lavorate differisce nel seguente modo: se si tratta di lavoratori pagati in misura fissa, viene corrisposta la normale retribuzione globale di fatto giornaliera alla quale si deve aggiungere una quota giornaliera di retribuzione; se, invece, i lavoratori sono pagati ad ore, occorre fare un'ulteriore distinzione. Infatti, se si tratta delle giornate del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno, si deve corrispondere la normale retribuzione globale di fatto ragguagliato ad 1/6 dell'orario di lavoro legale/contrattuale praticato; se si tratta delle altre giornate, si procede come appena descritto, ma se il lavoratore è sospeso dal lavoro da oltre due settimane, non percepirà nulla. Qualora la festività ricorra nel giorno di domenica, spetterà ai lavoratori stessi, oltre la normale retribuzione globale di fatto giornaliera, compreso ogni elemento accessorio, anche una ulteriore retribuzione corrispondente all'aliquota giornaliera. Ove si tratti, infine, di festività lavorate, ○ se non si prevede un riposo compensativo, le ore lavorate sono retribuite come lavoro straordinario; ○ se si prevede un riposo compensativo, oltre alla retribuzione per la festività viene attribuita la sola maggiorazione. Sempre l'ordinamento prevede che il compenso per le festività spetta per intero al lavoratore, anche se risulti assente dal lavoro per i seguenti motivi: a) infortunio, malattia, gravidanza, puerperio e periodo di assenza facoltativa seguente al puerperio, congedo matrimoniale, ferie, permessi e assenze per giustificati motivi; b) riduzione dell'orario normale giornaliero o settimanale di lavoro; c) sospensione dal lavoro, a qualunque causa dovuta, indipendente dalla volontà del lavoratore; d) sospensione dal lavoro dovuta a riposo compensativo di lavoro domenicale; e) sospensione dal lavoro dovuta a coincidenza della festività con la domenica od altro giorno festivo considerato tale dai contratti collettivi, compresa la celebrazione del Santo Patrono della località ove si svolge il lavoro. Vi sono da ricordare anche quattro (ex) festività ora abolite per un totale di 32 ore. Si tratta di ○ S. Giuseppe ○ Ascensione ○ Corpus Domini ○ SS. Pietro e Paolo (l. n. 54/1977, d.P.R. n. 792/85). Le suddette ore di permesso maturano ogni mese (1/12 ogni mese). A completamento di quanto sopra, va ricordato che la legge riconosce agli appartenenti alla fede ebraica e all'Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno il diritto al riposo durante le rispettive festività religiose (l. 8 marzo 1989, n. 101; l. 22 novembre 1988, n. 516). Si rinvia alla formula Comunicazione a tutto il personale dipendente dell'orario di lavoro osservato in azienda (art. 3 d.lgs. 26 maggio 1997, n. 152). |