Comunicazione al datore di lavoro del congedo anticipato dal lavoro per maternità autorizzato dal Ministero del lavoro (d.lgs. 26/3/2001, n. 151, art. 17)

Paola Salazar

Inquadramento

In casi particolari legati al tipo di attività svolta o alle condizioni di salute, la lavoratrice in stato di gravidanza può, ove debitamente autorizzata, anticipare il congedo dal lavoro per maternità.

Formula

Con la presente la sottoscritta ………………, impiegata in qualità di lavoratrice subordinata presso la Vostra azienda con mansioni …………….., comunica (i) il suo stato di gravidanza, (ii) la data presunta del parto ………………. come da certificato medico che si allega, (iii) e che in base al provvedimento emesso dalla Direzione periferica del Ministero del lavoro in data …………………., che si allega alla presente - è stata disposta l'anticipazione del periodo di astensione obbligatoria.

Luogo e data…….

La lavoratrice……..

Commento

Il Testo Unico di cui al d.lgs. n.151 del 2001 prevede la possibilità (art. 17, comma 1) per la donna in gravidanza di godere di un'astensione ante partum anticipata a tre mesi dalla data presunta del parto quando la stessa è occupata in lavori che, in relazione all'avanzato stato di gravidanza, siano da ritenersi gravosi o pregiudizievoli (v. Cass. n. 2466/2000 sull'interdizione anticipata dal lavoro). Tali lavori sono determinati con decreti dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, sentite le organizzazioni sindacali nazionali maggiormente rappresentative. Fino all'emanazione del primo decreto ministeriale, l'anticipazione del divieto di lavoro è disposta dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro, competente per territorio.

I casi al ricorrere dei quali può essere disposta la maternità anticipata sono i seguenti:

1) gravi complicanze della gravidanza o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza;

2) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino;

3) quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni.

In merito alla competenza al rilascio dell'autorizzazione, si segnala che

- Sub 1) e' competente la ASL, in via esclusiva

- Sub 2) e 3) e' competente la direzione territoriale del lavoro.

L'intervento si attiva su iniziativa

- della lavoratrice nel caso sub 1)

- della lavoratrice o del datore di lavoro nel caso sub 2) e 3).

Inoltre, la domanda si intende accolta decorsi 7 giorni dalla sua presentazione ed il provvedimento "decorrerà dalla data d'inizio dell'astensione dal lavoro" (art. 18 d.P.R. 1026/1976).

Una volta in possesso della autorizzazione rilasciata dal competente organo, sarà cura della lavoratrice comunicarlo al proprio datore di lavoro. Il provvedimento emesso deve essere rilasciato in copia al datore di lavoro a cura della lavoratrice; il datore di lavoro ne accusa ricevuta e li conserva in azienda.

Durante il periodo di astensione la lavoratrice ha diritto al trattamento economico di maternità.

Rilevante (così Cass. n. 2466/2000) è infine, il comportamento della lavoratrice in tali periodi il quale, ove idoneo ad aggravare le complicanze o a ritardarne il superamento, è tutt'altro che indifferente al datore di lavoro, potendo esso provocare proroghe e prolungamenti dell'interdizione anticipata dal lavoro.

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