Concessione del datore di lavoro dell’astensione dal lavoro per malattia del figlio (D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, art. 47)InquadramentoLa legge riconosce ad entrambi i genitori di potersi astenere dal lavoro per malattia del figlio, senza diritto alla retribuzione e nel limite di 5 giorni all'anno, per figli di età compresa tra tre e otto anni, illimitatamente da zero a tre anni. FormulaGentile Sig.ra…………/Egregio Sig……, si fa seguito alla Sua comunicazione del ………………ed alla documentazione allegata, per confermarLe che , come previsto dal d.lgs. n. 151/2001, Lei potrà assentarsi dal lavoro nei seguenti giorni: ………..; … La preghiamo di restituirci l'unita lettera sottoscritta per ricevuta. Luogo e data…………………….. Firma del datore di lavoro……….. CommentoIl d.lgs. n. 151 del 2001 (art. 47) prevede a favore di entrambi i genitori (n.b. il congedo spetta al genitore richiedente anche qualora l'altro genitore non ne abbia diritto) di potersi astenere per malattia del figlio (ove per “malattia” si precisa che comprende sia la fase patologica acuta in atto quanto quella della successiva convalescenza, Cass. n. 2953/1997; Pret. Milano 21 ottobre 1993), allegando l'attestazione che l'altro genitore non stia godendo dei permessi per la malattia del medesimo figlio (dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà). La domanda deve essere altresì corredata dal certificato medico di malattia del figlio; detta certificazione deve essere inoltrata a cura del medico curante in via telematicamente all'Inps, il quale la mette a disposizione sia del datore di lavoro che del lavoratore/lavoratrice (giusto quanto previsto dal d.m. 26 febbraio 2010; sul punto, tuttavia, si attende per la piena operatività della norma l'emanazione di un apposito d.P.C.M.). L'astensione (non retribuita, ma computata nell'anzianità di servizio, esclusi gli effetti relativi alle ferie e alla tredicesima mensilità) dal lavoro e' concessa - per i periodi corrispondenti alla malattia di ciascun figlio di età inferiore a 3 anni (senza limiti di giorni) - ovvero di età compresa fra 3 e 8 anni (nel limite di 5 giorni lavorativi all'anno) sia nel caso di figli naturali che adottivi /in affidamento (in tal caso, invece, la durata del permesso è illimitata e corrisponde alla malattia del figlio, ove di età non superiore a 6 anni; è, invece, di 5 giorni lavorativi all'anno nel caso di figlio fino a 8 anni di età. Si osservi poi che ove il figlio, all'atto dell'adozione o affidamento, abbia un'età compresa tra 6 e 12 anni, il congedo può essere fruito nei primi tra anni dall'ingresso in famiglia). Ai congedi non si applicano le disposizioni sul controllo della malattia del lavoratore; e, dunque, neppure devono essere rispettate dal genitore, che si astiene dal lavoro, le fasce orarie di reperibilità. Il Legislatore prevede l'applicazione di sanzioni amministrative a carico del datore di lavoro che rifiuti o ostacoli il godimento dei permessi: a norma dell'art. 52 del d.lgs. n. 151/2001, come modificato dall'art. 2, comma 1, lett. p), D.Lgs. 30 giugno 2022, n. 105 il rifiuto, l'opposizione o l'ostacolo all'esercizio dei diritti di assenza dal lavoro in esame sono puniti con la sanzione amministrativa da euro 516 a euro 2.582 e, ove rilevati nei due anni antecedenti alla richiesta della certificazione della parità di genere di cui all'articolo 46-bis del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, o di analoghe certificazioni previste dalle regioni e dalle province autonome nei rispettivi ordinamenti, impediscono al datore di lavoro il conseguimento delle stesse certificazioni. Da annotare, infine, che il ricovero ospedaliero del figlio - da attestare con idonea documentazione - interrompe il decorso del periodo di ferie del genitore, ove questi lo richieda. |