Conferma al lavoratore (dirigente sindacale nazionale / provinciale) in merito alla fruizione aspettativa sindacale (L. 20 maggio 1970, n. 300, art. 31)

Paola Salazar

Inquadramento

Lo Statuto dei Lavoratori riconosce il diritto (potestativo) a godere di un periodo di aspettativa non retribuita a favore dei lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali provinciali e nazionali per tutta la durata del mandato. Il datore di lavoro non può decidere discrezionalmente se accordare o meno l'aspettativa; al più può controllare la natura della carica sindacale assunta dal lavoratore.

Formula

Si fa seguito alla Sua del … per confermarLe l'astensione non retribuita dal lavoro per tutto il periodo di durata del suo mandato sindacale, come da Lei richiesto e indicato nella comunicazione del … ,

Il datore di lavoro …

Luogo e data …

Commento

Lo Statuto dei lavoratori (l. 20 maggio 1970, n. 300) disciplina all'art. 31 il periodo di aspettativa non retribuita a favore dei lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali provinciali e nazionali i quali vi accedono a seguito di richiesta formulata dal lavoratore. La durata dell'aspettativa coincide con la durata del mandato.

La Corte di Cassazione, come già sostenuto in precedenti arresti giurisprudenziali (Cass. n. 21396/2006; Cass. n. 23013/2014), ha evidenziato che la norma conferisce al lavoratore dipendente che sia stato eletto ad una carica elettiva, un diritto ad ottenere un'aspettativa non retribuita, alla sola condizione che ne faccia domanda. La ratio della norma in esame è volta a rendere compatibile, per i lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive, l'espletamento di tali funzioni con la condizione di prestatore di lavoro subordinato.

Essa costituisce una coerente applicazione del principio di cui all'art. 51 Cost. , comma 3, secondo cui chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha il diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.

La norma pone un vero e proprio diritto potestativo all'aspettativa con la conseguenza che il datore di lavoro viene a trovarsi, nei confronti dell'esercizio di tale diritto, in una situazione di immediata ed incondizionata soggezione (vedi anche Cass. n. 953/1985). Da ciò consegue altresì che deve escludersi che rientri nel potere discrezionale del datore di lavoro lo stabilire se il dipendente che richiede l'aspettativa possa o meno continuare a rendere la prestazione lavorativa durante l'adempimento dell'incarico elettivo (Cass. n. 1454/1984).

Il datore di lavoro, privo dunque di potere discrezionale in merito al riconoscimento del periodo di aspettativa, può al più verificare la natura - provinciale o nazionale - dell'incarico conferito al lavoratore.

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