Concessione, da parte del datore di lavoro al lavoratore (impiegato), di un congedo straordinario per matrimonio (previsione CCNL)

Paola Salazar

Inquadramento

Il lavoratore con qualifica di impiegato può chiedere al proprio datore di lavoro un congedo retribuito in occasione della celebrazione del matrimonio / unione civile. Il congedo viene accordato ove in presenza di tutti i requisiti prescritti dall'ordinamento; a seguire deve essere prodotta dal lavoratore idonea documentazione comprovante l'evento.

Formula

Con la presente si fa seguito alla Sua richiesta del … e Le comunica che può fruire di un congedo straordinario retribuito nel periodo dal … al … come da Lei richiesto per matrimonio [1] .

Il periodo di assenza è retribuito a carico della scrivente e, pertanto, Le specifichiamo che l'erogazione della retribuzione è subordinata alla tempestiva produzione della documentazione dell'avvenuto matrimonio [2] ; in caso contrario, si considererà altresì ingiustificata l'assenza dal lavoro.

La preghiamo di restituirci l'unita lettera sottoscritta per ricevuta.

Firma del datore di lavoro …

Luogo e data …

1. Oppure indicare "…per la celebrazione dell'unione civile".

2. Oppure indicare “dell'avvenuta unione civile”.

Commento

Si premette che la regolamentazione legale del congedo matrimoniale era stata prevista inizialmente solo in favore degli impiegati (R.d. n. 1334/1937, successivamente abrogato); per quanto concerne gli operai del settore industriale, la natura giuridica dell'istituto è di tipo contrattuale; infatti, la disciplina relativa è contenuta nell'Accordo Interconfederale del 1941.

Ciò premesso, si osserva che il nostro ordinamento prevede che i dipendenti che abbiano superato il periodo di prova, hanno diritto ad un congedo retribuito della durata, generalmente, di 15 giorni di calendario, da fruire in occasione del matrimonio avente validità civile o della unione civile disciplinata dalla legge n. 76/2016.

La regolamentazione dell'istituto è rimessa ora alla contrattazione collettiva che ne indicherà la durata e eventualmente anche il preavviso da osservare per la comunicazione al datore di lavoro; in termini più generali, è dunque la contrattazione collettiva che detta le modalità di fruizione del congedo in parola.

Circa il periodo di fruizione del congedo, che il lavoratore deve richiedere con sufficiente anticipo, si osserva che il periodo richiesto deve essere ragionevolmente connesso, in senso temporale, con la data delle nozze (o unione civile), ciò essendo sufficiente a mantenere il necessario rapporto causale con l'evento. In ogni caso devono prevalere sempre i principi di buona fede e di correttezza.

A differenza di quanto accade per gli operai del settore industriale, la retribuzione per il periodo di assenza è a carico esclusivamente del datore di lavoro, senza che l'Inps sia tenuto a corrispondere alcunché al lavoratore.

Infine, si annota come (Cass. n. 1935/1991) la fruizione da parte del lavoratore di un congedo per matrimonio, riconosciuto dal contratto collettivo applicabile, per un periodo inferiore a quello previsto da detta regolamentazione concreta una ipotesi di parziale inadempimento del datore di lavoro. Pertanto, ne consegue che il datore di lavoro è tenuto a corrispondere la retribuzione per i giorni residui, anche se l'anticipata ripresa del lavoro da parte del dipendente sia dovuta ad una sua spontanea determinazione, essendo comunque configurabile una rinunzia limitata al godimento del congedo e non estesa alla particolare remunerazione dovuta nel caso di prestazione lavorativa espletata nel periodo corrispondente.

Il datore di lavoro, preso atto della richiesta del lavoratore di fruire di un congedo per matrimonio o unione civile, comunica al lavoratore, con qualifica di impiegato, la concessione del permesso per il periodo indicato invitandolo al contempo a inoltrare tempestivamente idonea certificazione attestante l'avvenuto matrimonio/unione civile.

L'assenza di tale documentazione pregiudica l'erogazione del trattamento retributivo a favore del lavoratore; infatti, il trattamento economico già erogato può essere trattenuto sulle retribuzioni spettanti al lavoratore o su ogni altro credito derivante dal rapporto di lavoro. L'assenza del lavoratore, inoltre, potrà essere ritenuta ingiustificata.

Egli, infine, invita il lavoratore a restituire una copia firmata della lettera per ricevuta.

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