Conferma al lavoratore in merito al permesso per cure termali (L. 30 dicembre 1991, n. 412)

Paola Salazar

Inquadramento

E' consentito ai lavoratori dipendenti del settore privato assentarsi dal lavoro per fruire di un congedo di assenza per cure termali solo ove in possesso di idonea documentazione che attesti la correzione alla patologia e la sua indifferibilità nel tempo; in tal caso, percepirà, al ricorrere dei requisiti di legge prescritti, di indennità erogata dall'Inps.

Formula

Si fa seguito alla Sua del … per confermarLe, come da Lei richiesto, un periodo di assenza dal lavoro dal … al … per consentire l'effettuazione di un ciclo di cure termali, come da documentazione da Lei allegata.

Inoltre, Le ricordiamo che la corresponsione del trattamento di malattia e la giustificazione dell'assenza sono in ogni caso condizionate alla tempestiva produzione di idonee certificazioni comprovanti la effettiva utilizzazione del permesso in oggetto.

Firma del datore di lavoro …

Luogo e data …

Commento

Secondo quanto prescrive la legge le prestazioni idrotermali possono essere fruite dai lavoratori dipendenti privati, anche al di fuori dei congedi ordinari e delle ferie annuali, esclusivamente per la terapia o la riabilitazione relative ad affezioni o stati patologici per la cui risoluzione sia giudicato determinante, anche in associazione con altri mezzi di cura, un tempestivo trattamento termale (i) motivatamente prescritto da un medico specialista dell'unità sanitaria locale ovvero, (ii) limitatamente ai lavoratori avviati alle cure dall'INAIL, motivatamente prescritto dai medici del predetto Istituto.

Inoltre, tra i periodi concessi per cure termali e i congedi ordinari e ferie annuali deve intercorrere un intervallo di almeno quindici giorni; il periodo di cure non può superare la durata di giorni 15.

Con decreto del Ministro della sanità sono individuate le patologie per il cui trattamento è assicurata l'erogazione delle cure termali a carico del Servizio sanitario nazionale (d.m. - Ministero della Sanità - 15 dicembre 1994 e succ. modif., d.m. 22 marzo 2001; INPS circ. n. 136/2003; d.m. 14 dicembre 2006).

Per quanto concerne il periodo di cure termali in ordine al quale si intende beneficiare altresì dell'indennità a carico dell'Inps, identica a quanto previsto dall'ordinamento per l'indennità di malattia comune, occorre dunque che le cure termali (i) siano collocate al di fuori del periodo di ferie o di congedo ordinario, (ii) siano effettuate entro 30 giorni dalla data di redazione della richiesta da parte del medico curante. In particolare va osservato altresì che solo nel caso in cui il trattamento termale non possa essere fruito durante tali periodi (ad es. per motivazioni di urgenza), si attiva la specifica tutela prevista.

L'indennità economica, come detto a carico dell'Inps, viene anticipata dal datore di lavoro che le recupera poi tramite Uniemens.

In capo al lavoratore spetta l'onere di comunicare al proprio datore di lavoro l'intenzione di avvalersi di un ciclo di cure termali e di inoltrare all'Inps, secondo le modalità e tempi dettati dall'Istituto, la relativa domanda.

Inoltre, egli deve effettivamente procedere con il percorso terapico; diversamente, tale condotta, ove non sia giustificata, può essere sanzionata disciplinarmente.

Per contro, laddove il datore di lavoro immotivatamente rifiuti la concessione del periodo di cure, va incontro al rischio di una condanna al risarcimento anche non patrimoniale in quanto il lavoratore potrebbe subire un danno alla salute tutelato dall'art. 32 Cost.

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