Comunicazione del lavoratore al datore di lavoro di fruizione di permesso sindacale (artt. 23,24 l. n. 300/1970)

Paola Salazar

Inquadramento

Lo Statuto dei Lavoratori riconosce ai dirigenti sindacali la possibilità di astenersi dal lavoro, previo preavviso, per lo svolgimento di attività a carattere sindacale. I permessi possono essere retribuiti o meno e non necessitano di autorizzazione da parte del datore di lavoro.

Formula

Con la presente si comunica l'intenzione di godere di un permesso retribuito/non retribuito, per il giorno ...., dalle ore .... alle ore ...., per l'espletamento di attività .... [1]. Il /la sottoscritta è dirigente /membro della RSA/RSU ....

Il lavoratore ....

Luogo e data ....

[1]Specificare l'attività per la quale viene richiesto il permesso (retribuito o non retribuito).

Commento

A norma di quanto previsto dallo Statuto dei Lavoratori si prevede che ai

- lavoratori che ricoprono l'incarico di dirigenti di R.S.A.,

- lavoratori facenti parte degli organi direttivi, provinciali e nazionali, delle associazioni sindacali per la partecipazione alle riunioni delle medesime,

- lavoratori chiamati a ricoprire cariche sindacali provinciali e nazionali,

spetta – ove il rapporto di lavoro subordinato sia in corso – il diritto di assentarsi dal lavoro godendo di permessi retribuiti per l'espletamento delle funzioni collegate alla carica sindacale inoltrando specifica comunicazione (tramite la RSA) a tale fine al proprio datore di lavoro e con congruo anticipo rispetto all'assenza; giusto quanto previsto dallo Statuto si richiede un preavviso di almeno 24 ore antecedenti il giorno del permesso. Non si richiede il consenso da parte del datore di lavoro per la fruizione del permesso. La norma di cui all'art. 23 St. Lav. configura, con prescrizione di carattere inderogabile, un vero e proprio diritto soggettivo, pieno ed incondizionato, che esclude ogni potere discrezionale di concessione o autorizzazione del datore di lavoro in ordine alla fruizione dei permessi suddetti, nonché di ogni subordinazione dei medesimi alle compatibilità con esigenze aziendali (Trib. Trieste sez. lav., 21 settembre 2009; Cass. n. 11573/1997; Cass. n. 454/2003 ove si sottolinea che il diritto ai permessi sindacali è pieno ed incondizionato, confermando che non è configurabile alcun potere discrezionale di concessione o autorizzazione da parte del datore di lavoro; il lavoratore può far uso dei permessi per un periodo prolungato ed ininterrotto, senza neppure essere tenuto a far sì che la propria, benché limitata, prestazione lavorativa, conservi una sua utilità nell'ambito del rapporto contrattuale; tuttavia, non è consentito l'utilizzo dei permessi sindacali per fini personali o diversi da quelli per i quali essi vengono attribuiti, né tanto meno è consentita la strumentalizzazione del potere di fruire dei permessi per una finalità diversa dalla tutela sindacale).

Il permesso in parola di cui all'art. 23 St. Lav. è in questo caso retribuito.

Infatti, prescrive l'art. 23 dello Statuto dei Lavoratori che i dirigenti delle Rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto per l'espletamento del loro mandato, a permessi retribuiti; salvo clausole più favorevoli dei contratti collettivi di lavoro, hanno diritto ai permessi in oggetto almeno:

a) un dirigente per ciascuna Rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive che occupano fino a 200 dipendenti della categoria per cui la stessa è organizzata;

b) un dirigente ogni 300 o frazione di 300 dipendenti per ciascuna Rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive che occupano fino a 3.000 dipendenti della categoria per cui la stessa è organizzata;

c) un dirigente ogni 500 o frazione di 500 dipendenti della categoria per cui è organizzata la Rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive di maggiori dimensioni, in aggiunta al numero di cui alla precedente lettera b).

I permessi retribuiti non potranno essere inferiori a otto ore mensili nelle aziende di cui alle lettere b) e c); nelle aziende di cui alla lettera a) i permessi retribuiti non potranno essere inferiori ad un'ora all'anno per ciascun dipendente.

Sono, inoltre, garantiti permessi non retribuiti per la partecipazione dei dirigenti (come individuati in apertura) delle RSA a trattative sindacali, congressi e convegni di natura sindacale, in misura non inferiore a 8 giorni l'anno, previo preavviso al datore di lavoro di almeno 3 giorni, tramite le RSA. Questo quanto prescrive il successivo art. 24 dello Statuto.

Infine, si annota che i permessi di cui agli articoli 23 e 24 fanno riferimento ai cd. sindacalisti “interni”, ovvero a coloro che sono deputati a svolgere la propria attività all'interno dell'impresa; differiscono in questo senso, dal successivo art. 30 dello Statuto dei Lavoratori che regola il caso di permessi retribuiti destinati ai sindacalisti cd. “extra-aziendali”, ovvero coloro che possono beneficiare dei permessi in ragione soprattutto del necessario coordinamento tra singole unità produttive e centri decisionali a carattere territoriale delle organizzazioni sindacali, ed in considerazione altresì dell'esigenza che rivendicazioni lavorative locali e settoriali vengano filtrate ed armonizzate nel più ampio quadro delle politiche generali delle suddette organizzazioni (Cass. n. 11759/2003).

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