Processo verbale di conciliazione

Francesco Rotondi

Inquadramento

la procedura di conciliazione costituisce rimedio esperibile in alternativa al giudizio. A seguito dell'abrogazione dell'art. 412 bis c.p.c. e dell'art. 410 bis c.p.c. esso è ora facoltativo (e non più obbligatorio) non risultando più condizione di procedibilità della domanda se non per i rapporti di lavoro certificati ex art. 75 e ss. d.lgs. n. 276/2003 e in forza del disposto dell'art. 80 dello stesso decreto.

Formula

Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

Commissione di Conciliazione

presso la Direzione Interregionale del Lavoro di …

Processo verbale di conciliazione

Oggi … [1] alle ore … presso la Direzione Interregionale del Lavoro di … , dinanzi alla Commissione di Conciliazione, cosi composta:

…………. Presidente

………… Rappresentante del lavoratore

………….Rappresentante del datore di lavoro

sono comparsi:

- il Sig … .., nato a … il … (C.F. …), residente a … alla via … n … .. (di seguito anche solo il “Lavoratore”), assistito dall'Avv … .. giusta delega che si deposita agli atti, con studio in … , via … n … .. [2] ;

- la Società……….., con sede legale in …………, via…………, P.I. …… e C.F………….. in persona del Sig…………… nella qualità di …………. della Società medesima (di seguito anche solo il “Datore di lavoro”), assistito dall'Avv … .. giusta delega che si deposita agli atti, con studio in … , via … n … .. [3] ;

Premesso che

a) tra il Lavoratore e la Società è intercorso un rapporto di lavoro ………… a far data dal……….;

b) il Sig … .. ha rivendicato…………… [4]

c) la Società ha contestato le doglianze del Lavoratore;

d) il Lavoratore ha richiesto la convocazione presso codesta Direzione Territoriale del Lavoro ai fini dell'espletamento del tentativo di conciliazione, avente ad oggetto………………

e) le Parti hanno valutato congiuntamente l'opportunità di raggiungere un accordo onde definire e prevenire qualsiasi controversia insorta o potenziale in relazione alla instaurazione e/o esecuzione [5] del rapporto di lavoro tra le stesse intercorso.

Tutto ciò premesso,

le Parti convengono e stipulano quanto segue:

1) Le premesse costituiscono parte integrante ed essenziale del presente verbale.

2) Con l'esatto adempimento da parte della Società delle obbligazioni dalla medesima assunte con il presente verbale, il Lavoratore rinunzia esplicitamente alle domande di cui in Premessa.

3) La Società accetta la rinunzia del Lavoratore di cui al punto che precede e a sua volta dichiara di non avere nulla a pretendere dal Lavoratore stesso per qualsivoglia titolo ragione o causa in relazione all'intercorso rapporto di lavoro;

3) Senza riconoscimento alcuno delle avversarie pretese, la Società offre al Lavoratore che accetta, a titolo di transazione generale novativa, l'importo pari alla somma lorda di € …………….. (corrispondente ad una somma netta di €. …………..). Tale somma verrà corrisposta entro 15 giorni da oggi a mezzo bonifico bancario sul conto corrente del Lavoratore alle seguenti coordinate IBAN………………………..

4) Le Parti dichiarano di null'altro avere a pretendere reciprocamente l'una dall'altra per qualsiasi titolo, ragione e/o causa in dipendenza dell'intercorso [6] rapporto di lavoro.

Le parti sopporteranno, ciascuna per proprio conto, le spese sostenute per i rispettivi procuratori, che pertanto si intendono interamente compensate [7] .

I procuratori sottoscrivono il presente verbale in segno di rinunzia ai diritti di cui all'art. 13 comma 8 l. p. (l 31 dicembre 2012, n. 247) [8] .

Firma Lavoratore …

Firma Società …

Firma Avv……

Firma Avv……

Le firme sono autentiche ed apposte in mia presenza

Il Presidente della Commissione

Firma…….

1. Indicare la data (giorno, mese e anno).

2. L'assistenza del legale è eventuale.

3. L'assistenza del legale è eventuale.

4. Ad esempio, impugnazione di licenziamento; differenze retributive; mancato pagamento delle retribuzioni, del TFR, indennità sostitutiva ed altre differenze; mancato godimento di ferie, congedi, festività; lavoro straordinario; provvigioni; altre voci (quali superiore inquadramento; demansionamento e danni).

5. In caso di intervenuta cessazione del rapporto, aggiungere anche “e/o risoluzione”.

6. In caso di intervenuta cessazione del rapporto, aggiungere anche “e cessato”.

7. In alternativa, indicare a carico di quale parte, e in che misura, è concordato il pagamento delle spese legali.

8. Da inserire ove vi sia l'assistenza del legale.

Commento

Il tentativo di conciliazione nelle materie di cui all'art. 409 c.p.c. è disciplinato dai successivi artt. 410 e 411 c.p.c..

Il tentativo di conciliazione di cui all'art. 410 c.p.c., a seguito dell'abrograzione dell'art. 412 bis c.p.c. e dell'art. 410 bis c.p.c., è ora facoltativo, con la sola eccezione dei rapporti di lavoro certificati ex art. 75 e ss. d.lgs. n. 276/2003 e del disposto dell'art. 80 dello stesso decreto.

Sul punto la giurisprudenza ha ancora di recente precisato che “Alla luce dell'avvenuta abrogazione dell'art. 412 bis c.p.c. l'esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione previsto dall'art. 80, comma 4, del d.lgs. n. 276/2003 non può considerarsi mera condizione di procedibilità del ricorso, ma costituisce vera e propria condizione dell'azione, di conseguenza in sua assenza il procedimento deve essere dichiarato improcedibile” (Trib. Firenze, 11 ottobre 2017, n. 831).

Dispone il primo comma dell'art. 410 c.p.c. (come modificato dall'art. 31 della l. 4 novembre 2010, n. 183), dedicato al tentativo di conciliazione, che chi intende proporre in giudizio una domanda relativa ai rapporti previsti dall'art. 409 c.p.c. può promuovere, anche tramite l'associazione sindacale alla quale aderisce o conferisce mandato, un previo tentativo di conciliazione presso la commissione di conciliazione individuata secondo i criteri di cui all'art. 413 c.p.c.; si veda, per approfondimenti, il Commento alla “Formula Ricorso ex art. 414 c.p.c. (conversione del rapporto)”.

Lo stesso art. 410 c.p.c. individua i soggetti competenti per la conciliazione, la loro composizione (anche ai fini della validità della riunione finalizzata all'esperimento della conciliazione), il contenuto e le modalità di comunicazione della richiesta di tentativo di conciliazione, il procedimento di conciliazione e i compiti della Commissione di conciliazione.

Più in dettaglio, come previsto dalla suddetta previsione codicistica, le Commissioni di conciliazione sono istituite presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro (un tempo Direzione Provinciale del Lavoro). La Commissione è composta dal direttore dell'ufficio stesso o da un suo delegato o da un magistrato collocato a riposo, in qualità di presidente, da quattro rappresentanti effettivi e da quattro supplenti dei datori di lavoro e da quattro rappresentanti effettivi e da quattro supplenti dei lavoratori, designati dalle rispettive organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello territoriale.

Le Commissioni, quando se ne ravvisi la necessità, affidano il tentativo di conciliazione a proprie sottocommissioni, presiedute dal direttore dell'Ispettorato Territoriale del lavoro o da un suo delegato, che rispecchino la composizione prevista dal terzo comma. In ogni caso per la validità della riunione è necessaria la presenza del presidente e di almeno un rappresentante dei datori di lavoro e almeno un rappresentante dei lavoratori.

La richiesta del tentativo di conciliazione deve essere dettagliata e precisare:

1) nome, cognome e residenza dell'istante e del convenuto; se l'istante o il convenuto sono una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'istanza deve indicare la denominazione o la ditta nonché la sede;

2) il luogo dove è sorto il rapporto ovvero dove si trova l'azienda o sua dipendenza alla quale è addetto il lavoratore o presso la quale egli prestava la sua opera al momento della fine del rapporto;

3) il luogo dove devono essere fatte alla parte istante le comunicazioni inerenti alla procedura;

4) l'esposizione dei fatti e delle ragioni posti a fondamento della pretesa.

La suddetta richiesta è sottoscritta dall'istante ed è consegnata o spedita mediante raccomandata con avviso di ricevimento, o mediante posta elettronica certificata, alla Commissione e alla controparte.

La comunicazione della richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione interrompe la prescrizione e sospende, per la durata del tentativo di conciliazione e per i venti giorni successivi alla sua conclusione, il decorso di ogni termine di decadenza.

Se la controparte accetta la procedura di conciliazione, la stessa deposita presso la Commissione di Conciliazione, entro venti giorni dal ricevimento della copia della richiesta, una memoria contenente le difese e le eccezioni in fatto e in diritto, nonché le eventuali domande in via riconvenzionale. In caso di mancata costituzione del convenuto, ciascuna delle parti è libera di adire l'autorità giudiziaria. In caso di costituzione del convenuto, entro il termine di dieci giorni, la Commissione fissa la comparizione delle parti per il tentativo di conciliazione, che deve essere tenuto entro i successivi trenta giorni.

Dinanzi alla commissione il lavoratore può farsi assistere anche da un'organizzazione cui aderisce o conferisce mandato.

Come previsto dall'art. 411 c.p.c., nel caso in cui la conciliazione riesca, anche limitatamente a una parte della domanda, si redige processo verbale sottoscritto dalle parti e dai componenti della commissione di conciliazione. Il giudice dichiara il verbale esecutivo con decreto, su richiesta della parte che ne abbia interesse.

Ove non si raggiunga alcun accordo, la Commissione di Conciliazione deve formulare una proposta per la definizione bonaria della questione.

Se la proposta non è accettata, i contenuti della stessa sono riassunti nel verbale, con l'indicazione delle valutazioni espresse dalle parti.

In caso di mancata accettazione, senza motivazione adeguata, della proposta della commissione non è accettata, il giudice ne tiene conto in sede di giudizio. Nel successivo ricorso introduttivo del procedimento di merito, andranno allegati i verbali e le memorie contenenti il tentativo di conciliazione non riuscito. Il processo verbale di eventuale avvenuta conciliazione è depositato presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro che provvede al deposito nella cancelleria del tribunale. Il giudice, su istanza della parte interessata, accertata la regolarità formale del verbale di conciliazione, lo dichiara esecutivo con decreto.

Si precisa che il verbale di conciliazione deve essere il più possibile dettagliato; quanto ai diritti che possono formare oggetto di transazione ai sensi e per gli effetti dell'art. 2113 c.c. si rinvia al commento alla Formula “Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro”.

Per quanto concerne il tentativo obbligatorio di conciliazione in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo di cui all'art. 7, l. n. 604/1966, si veda il commento alla Formula “Licenziamento per giustificato motivo oggettivo (procedura ex art. 7 l. 604 del 1966)”.

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