Lettera di licenziamento per giustificato motivo soggettivoInquadramentoIl licenziamento può rappresentare la massima sanzione disciplinare comminata dal datore di lavoro, nell'esercizio del potere conferitogli dalla legge e con l'osservanza della procedura stabilita dall'art. 7 della legge 20 maggio 1970, n. 300. Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo può essere intimato a fronte di un notevole inadempimento contrattuale imputabile al lavoratore, ma non di gravità tale da impedire la prosecuzione, anche solo provvisoria, del rapporto di lavoro; in tal caso, il lavoratore ha diritto al preavviso. FormulaEgr. Sig./Gent. Sig.ra .... .... .... Lettera raccomandata A/R OGGETTO: LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO SOGGETTIVO Facciamo seguito alla nostra lettera di contestazione del ...., a Lei trasmessa a mezzo .... il .... e da Lei ricevuta il .... (oppure a Lei consegnata il ....) che qui di seguito trascriviamo integralmente ad ogni effetto: .... [1]. Non essendoci pervenute Sue giustificazioni a riguardo, (oppure Non potendo ritenere le Sue giustificazioni, pervenuteci il ...., sufficienti a destituire di fondamento gli addebiti a Lei contestati, in quanto .... [2]) con la presente, Le comunichiamo il suo licenziamento per giustificato motivo soggettivo ex art. 3 della legge 15 luglio 1966, n. 604. In ragione di quanto previsto dal CCNL applicabile al rapporto, Le è dovuto un preavviso di giorni/mesi ...., nel corso del quale La esentiamo dal prestare l'attività lavorativa con diritto alla percezione dell'indennità sostitutiva [3]. In considerazione di ciò, il Suo rapporto di lavoro cessa, ad ogni effetto, in data .... [4] Le verranno regolarmente corrisposte le spettanze di fine rapporto e messi a disposizione tutti i documenti di lavoro. Distinti saluti. Luogo e data .... Firma del datore di lavoro .... [1]Trascrivere, per esteso, il testo della contestazione disciplinare elevata e inviata/consegnata al/alla lavoratore/trice. Contestazione, questa, che rientra nell'ambito del procedimento disciplinare prescritto dall'art. 7 della legge n. 300/1970. Per l'applicabilità del procedimento anzidetto nelle ipotesi di licenziamento per giusta causa (salvo che quest'ultima si concreti in fatti diversi dall'inadempienza contrattuale del lavoratore) e giustificato motivo soggettivo, si rinvia al Commento alla Formula Lettera di licenziamento per giusta causa. [2]Spiegare puntualmente, con sufficiente dettaglio, le ragioni per le quali le giustificazioni non possono accettate ed essere ritenute sufficienti a destituire di fondamento gli addebiti mossi. [3]Il preavviso è necessario nelle ipotesi di licenziamento disciplinate dall'art. 3 della legge n. 604/1966, in mancanza del quale, il lavoratore ha diritto a un'indennità equivalente all'importo della retribuzione che sarebbe spettata per il periodo di preavviso, calcolata secondo i criteri indicati dal codice civile all'art. 2121. [4]Nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo intimato all'esito del procedimento di cui all'art. 7 della legge n. 300/1970, il recesso “produce effetto dal giorno della comunicazione con cui il procedimento medesimo è stato avviato, salvo l'eventuale diritto del lavoratore al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva” e “il periodo di eventuale lavoro svolto in costanza della procedura si considera come preavviso lavorato” (art. 1, comma 41, l. 28 giugno 2012, n. 92). Serve, quindi, verificare la decorrenza del periodo di preavviso stabilita dal contratto collettivo applicabile. CommentoIl licenziamento per giustificato motivo soggettivo (art. 3 della l. n. 604/1966) è determinato da un notevole inadempimento contrattuale imputabile al lavoratore, ma non di gravità tale da impedire la prosecuzione, anche solo provvisoria, del rapporto di lavoro. In ciò sta la differenza rispetto alla giusta causa di licenziamento (si veda il Commento alla formula “Lettera di licenziamento per giusta causa”). Anche in questo caso dovrà essere rispettata la forma scritta e dovranno essere indicate le ragioni poste alla base del provvedimento espulsivo adottato. In caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo, il lavoratore ha diritto al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva. Si ritiene che il licenziamento per giustificato motivo soggettivo debba consistere in un inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore, qualificato sotto l'elemento psicologico almeno dalla colpa (Cass. n. 10187/1995). Non è tuttavia necessario che l'inadempimento posto in essere dal prestatore di lavoro si traduca in un danno per il datore di lavoro. Come per il caso di licenziamento per giusta causa, anche quanto il licenziamento venga intimato per giustificato motivo soggettivo, dovrà essere osservata la procedura di cui all'art. 7 l. n. 300/1970 (si veda il Commento alla formula “Lettera di contestazione disciplinare”). Ancora recentemente la giurisprudenza ha ribadito che “Deve essere considerato licenziamento disciplinare, per il quale devono operare le garanzie previste dal secondo e terzo comma dell'art. 7 Stat. Lav. per la contestazione dell'addebito e l'esercizio del diritto di difesa, ogni licenziamento che sia motivato dal datore di lavoro con l'imputazione al dipendente di un grave inadempimento in senso lato, quale giustificato motivo soggettivo ovvero giusta causa del recesso; esulano dal licenziamento ontologicamente disciplinare il giustificato motivo oggettivo di licenziamento, perché dipendente da ragioni inerenti all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa e la giusta causa che si concreti in fatti diversi dalla inadempienza contrattuale del lavoratore” (Trib. Bari, 4 maggio 2017). E ancora: “La giusta causa e il giustificato motivo soggettivo di licenziamento costituiscono mere qualificazioni giuridiche di comportamenti ugualmente idonei a legittimare la cessazione del rapporto di lavoro, l'uno con effetto immediato e l'altro con preavviso, con il conseguente potere del giudice – e senza violazione del principio generale di cui all'art. 112 c.p.c. – di valutare un licenziamento intimato per giusta causa come licenziamento per giustificato motivo soggettivo (fermo restando il principio dell'immutabilità della contestazione e persistendo la volontà del datore di risolvere il rapporto), attribuendo al fatto addebitato al lavoratore la minore gravità propria di quest'ultimo tipo di licenziamento. Da questo principio consegue che nelle più ampie pretese economiche, collegate dal lavoratore all'annullamento del licenziamento, asserito come ingiustificato, ben può ritenersi compresa quella, di minore entità, derivante da un licenziamento che, pur qualificandosi come giustificato, prevedeva il diritto del lavoratore al preavviso” (Cass. n. 3320/2015). Incombe sul datore di lavoro l'onere di provare in giudizio la sussistenza del giustificato motivo soggettivo di licenziamento. Per approfondimenti, anche in ordine al regime sanzionatorio, si rinvia al Commento alla Formula "Lettera di licenziamento per giusta causa". Sul divieto di licenziamento Individuale per giustificato motivo oggettivo e di licenziamenti collettivi, si rinvia alla formula “Comunicazione preventiva di licenziamento per giustificato motivo oggettivo alla sede territoriale dell'Ispettorato del Lavoro”. |