Licenziamento per superamento del periodo di comporto secco

Francesco Rotondi

Inquadramento

il caso di superamento del periodo di comporto e, quindi, di conservazione del posto di lavoro, il datore di lavoro potrà irrogare il provvedimento del licenziamento, nel rispetto del periodo di preavviso. Durante il periodo di comporto, il lavoratore potrà essere licenziato unicamente in caso ricorrano una giusta causa, un giustificato motivo oggettivo dovuto a sopravvenuta impossibilità della prestazione o la cessazione totale dell'attività di impresa.

Formula

Licenziamento per superamento del periodo di comporto secco

Lettera raccomandata A.R.

Egr. Sig./Gent. le Sig.ra

OGGETTO: LICENZIAMENTO PER SUPERAMENTO DEL PERIODO DI COMPORTO SECCO

Con la presente, Le comunichiamo la nostra decisione di recedere dal rapporto di lavoro, per superamento del periodo di comporto ai sensi dell'art. 2110 c.c.

Infatti, la Sua assenza continuativa per malattia nel periodo dal … al … [1] ha comportato il superamento del limite massimo di conservazione del posto di lavoro stabilito in … giorni / mesi dal C.C.N.L. di categoria.

Il rapporto si intende pertanto risolto a tutti gli effetti di legge e di contratto dalla data odierna.

Entro il … provvederemo ad inviarLe le competenze di fine rapporto (eventuale comprensive dell'indennità sostitutiva del preavviso).

Luogo e data …

Firma del datore di lavoro …

1. Indicare l'assenza come risultante dai certificati medici, al fine di una corretta verifica del superamento del comporto previsto dal CCNL applicato al rapporto di lavoro.

Commento

Il lavoratore in malattia o in infortunio ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo (cd. di comporto) stabilito dalla legge, dai contratti collettivi o, in mancanza, dagli usi (art. 2110, comma 2, c.c.).

L'arco temporale di riferimento ai fini del calcolo del periodo di comporto è l'anno solare o l'anno di calendario, secondo quanto precisato dal CCNL applicato al rapporto di lavoro.

Il contratto collettivo di riferimento può prevedere un periodo di cd. comporto “secco” (da solo o in aggiunta al cd. comporto per sommatoria (si veda il Commento alla Formula Lettera di licenziamento per superamento del periodo di comporto) quando il periodo è riferito ad un'unica interrotta malattia.

In tal caso, si dovrà tener conto di un doppio termine: uno “interno”, la cui durata coincide con quella del comporto cd. “secco” individuato dal contratto collettivo di riferimento, ed un termine “esterno” che coincide con la durata del contratto collettivo e che funge da termine di riferimento generale entro il quale più episodi di malattia possono essere unitariamente considerati, sempre nel limite massimo del periodo di comporto cd. “secco” individuato dal CCNL.

Ove il contratto collettivo contempli soltanto il comporto secco e non anche quello per sommatoria, il giudice dovrà procedere alla integrazione della norma contrattuale secondo equità, fissando in tre anni il periodo massimo (termine esterno) nel quale va sommata la durata di tutti i molteplici episodi morbosi (termine interno), contemperando il diritto alla salute del lavoratore con il diritto del datore a ricevere la regolare prestazione dedotta in contratto (App. Milano, 20 gennaio 2006).

Periodi più lunghi di conservazione del posto di lavoro sono previsti dai contratti collettivi in presenza di particolari malattie.

Il periodo in commento, come stabilito dal comma 3 dell'art. 2110 c.c., è computato nell'anzianità di servizio.

Superato il suddetto periodo, il datore di lavoro potrà irrogare il licenziamento per superamento del periodo di comporto (art. 2110 c.c.).

Il lavoratore licenziato per superamento del periodo di comporto ha diritto al preavviso.

(si veda, per approfondimenti, il Commento alla Formula Lettera di licenziamento per superamento del periodo di comporto).

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