Verbale di conciliazione su licenziamento per giustificato motivo oggettivo

Francesco Rotondi

Inquadramento

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è determinato da ragioni inerenti all'attività produttiva ovvero da motivazioni di natura organizzativa o legate al regolare funzionamento dell'organizzazione del lavoro. L'art. 7 della l. 15 luglio 1966, n. 604 prevede, nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo disposto da un datore di lavoro avente i requisiti dimensionali di cui all'art. 18, comma 8, della l. n. 300/1970, una procedura ad hoc, con lo scopo di provocare la conciliazione delle parti.

Formula

VERBALE DI CONCILIAZIONE SU LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO

Ispettorato Nazionale del Lavoro

sede Territoriale di ....

Servizio Politiche del Lavoro

Commissione Provinciale di Conciliazione

Repertorio n. ....

Processo verbale di conciliazione

Il giorno ...., alle ore ...., dinanzi alla Commissione istituita con decreto n. .... del .... dal direttore dell'Ufficio di ...., ai sensi dell'art. 410 c.p.c. e così composta:

- Presidente: ....;

- Rappresentante dei datori di lavoro: ....;

- Rappresentante dei lavoratori: ....;

sono comparse le seguenti persone:

- il datore di lavoro .... (eventuale con l'assistenza di ....);

- il/la lavoratore/trice .... (eventuale con l'assistenza di ....);

- (eventuale le associazioni sindacali < .... >);

per la discussione sulla comunicazione del datore di lavoro .... dell'intenzione di licenziare il lavoratore .... per il giustificato motivo oggettivo costituito da ....

Dopo ampia discussione, e dopo avere disaminato tutti gli elementi di fatto e di diritto, nonché le ragioni che le parti hanno addotto, la Commissione dà atto che le parti hanno raggiunto l'accordo di risolvere consensualmente il rapporto (ovvero di proseguire il rapporto) alle seguenti condizioni: ....

La Commissione, pertanto, dichiara definita la controversia e redige il presente verbale, che viene letto, confermato e sottoscritto dalle parti.

Firma delle parti ....

Firma dei Componenti della Commissione ....

Commento

L'art. 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604 prevede, nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (di cui all'art. 3, seconda parte, della l. n. 604/1966) disposto da un datore di lavoro avente i requisiti dimensionali di cui all'art. 18, comma 8, della l. n. 300/1970, una specifica procedura finalizzata a provocare la conciliazione delle parti ed il coinvolgimento della Direzione territoriale del lavoro.

Il Tribunale di Milano (provvedimento del 27 febbraio 2017 n. 5525) ha chiarito che “specialmente in complessi aziendali di rilevanti dimensioni, la motivazione di un licenziamento per g.m.o. non può essere lasciata ad una giustificazione non specifica, che non renda cioè in particolare la ragione per la quale la crisi o l'operazione riorganizzativa dovrebbe concernere proprio quel lavoratore. Diversamente, una giustificazione fondata sulle sole cicliche crisi dell'impresa come tale, determinerebbe una ragione spendibile per qualunque lavoratore di qualunque reparto, con ciò dando accesso a quella che correttamente la Difesa di parte ricorrente ha definito un vero recesso ad nutum”.

La procedura ha inizio con la comunicazione – precedente il licenziamento – nella quale il datore di lavoro dichiara l'intenzione di procedere al licenziamento per motivo oggettivo, indicando le ragioni che ne sono alla base, oltre che le eventuali misure di assistenza alla ricollocazione del lavoratore interessato dalla misura espulsiva (si veda il Commento alla formula “Comunicazione preventiva di licenziamento per giustificato motivo oggettivo all'Ispettorato del Lavoro”).

L'incontro ha luogo dinanzi alla commissione di conciliazione di cui all'art. 410 c.p.c.; le parti possono farsi assistere dalle organizzazioni di rappresentanza cui sono iscritte o conferiscono mandato, da un componente della rappresentanza sindacale dei lavoratori, da un avvocato o un consulente del lavoro.

Qualora il tentativo di conciliazione abbia esito negativo, comunque decorso il termine perentorio di sette giorni per la convocazione da parte della Direzione del Lavoro una volta ricevuta la richiesta da parte del datore di lavoro (ai sensi del comma 3 dell'art. 7 della l. n. 604/1966), il datore di lavoro può procedere con la comunicazione del licenziamento al lavoratore

Viceversa, nell'ipotesi in cui la conciliazione abbia esito positivo, la stessa può prevedere la risoluzione consensuale del rapporto, ovvero la sua prosecuzione.

Nel primo caso, troverà applicazione la disciplina della NASPI di cui al d.lgs. n. 22/2015.

[si veda, per approfondimenti, il Commento alla formula “Lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (procedura ex art. 7 legge 604 del 1966)”].

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