Verbale di mancato accordo su licenziamento per giustificato motivo oggettivoInquadramentoIl licenziamento per giustificato motivo oggettivo è determinato da ragioni inerenti all'attività produttiva ovvero da motivazioni di natura organizzativa o legate al regolare funzionamento dell'organizzazione del lavoro. L'art. 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604 prevede, nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo disposto da un datore di lavoro avente i requisiti dimensionali di cui all'art. 18, comma 8, della l. n. 300/1970, una procedura ad hoc, con lo scopo di provocare la conciliazione delle parti. FormulaISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO SEDE TERRITORIALE DI .... SERVIZIO POLITICHE DEL LAVORO COMMISSIONE PROVINCIALE DI CONCILIAZIONE Repertorio n. .... PROCESSO VERBALE DI MANCATA CONCILIAZIONE Il giorno ...., dinanzi alla Commissione istituita con decreto n. .... del .... dal direttore dell'Ufficio di ...., ai sensi dell'art. 410 c.p.c. e così composta: - Presidente: ....; - Rappresentante dei datori di lavoro: ....; - Rappresentante dei lavoratori: ....; sono comparsi: - il datore di lavoro .... (eventuale con l'assistenza di ....); - il/la lavoratore/trice .... (eventuale con l'assistenza di ....); - (eventuale le associazioni sindacali ....); per la discussione sulla comunicazione del datore di lavoro .... dell'intenzione di procedere al licenziamento del lavoratore .... per il giustificato motivo oggettivo costituito da .... Dopo ampia discussione, e dopo avere esaminato tutti gli elementi di fatto e di diritto, nonché le ragioni che le parti hanno addotto, la Commissione dà atto che non è stato raggiunto l'accordo e che le parti hanno rifiutato la seguente proposta conciliativa formulata dalla Commissione: .... La Commissione, pertanto, dichiara chiusa la procedura e redige il presente verbale, che viene letto, confermato e sottoscritto dalle parti. Firma delle parti .... Firma dei Componenti della Commissione .... CommentoL'art. 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604 prevede, nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (di cui all'art. 3, seconda parte, della l. n. 604/1966) disposto da un datore di lavoro avente i requisiti dimensionali di cui all'art. 18, comma 8, della l. n. 300/1970, una specifica procedura finalizzata a provocare la conciliazione delle parti ed il coinvolgimento dell'Ispettorato territoriale del lavoro. La procedura ha inizio con la comunicazione – precedente il licenziamento – nella quale il datore di lavoro dichiara l'intenzione di procedere al licenziamento per motivo oggettivo, indicando le ragioni che ne sono alla base, oltre che le eventuali misure di assistenza alla ricollocazione del lavoratore interessato dalla misura espulsiva (si veda il Commento alla formula “Comunicazione preventiva di licenziamento per giustificato motivo oggettivo all'Ispettorato del Lavoro”). Con riguardo alla specificazione dei motivi, si segnala che il Tribunale di Milano (provvedimento del 27 febbraio 2017 n. 5525) ha chiarito che “specialmente in complessi aziendali di rilevanti dimensioni, la motivazione di un licenziamento per g.m.o. non può essere lasciata ad una giustificazione non specifica, che non renda cioè in particolare la ragione per la quale la crisi o 1'operazione riorganizzativa dovrebbe concernere proprio quel lavoratore. Diversamente, una giustificazione fondata sulle sole cicliche crisi dell'impresa come tale, determinerebbe una ragione spendibile per qualunque lavoratore di qualunque reparto, con ciò dando accesso a quella che correttamente la Difesa di parte ricorrente ha definito un vero recesso ad nutum”. L'incontro ha luogo dinanzi alla commissione di conciliazione di cui all'art. 410 c.p.c.; le parti possono farsi assistere dalle organizzazioni di rappresentanza cui sono iscritte o conferiscono mandato, da un componente della rappresentanza sindacale dei lavoratori, da un avvocato o un consulente del lavoro. Qualora il tentativo di conciliazione abbia esito negativo la commissione ne dà atto e in tale caso o, comunque decorso il termine perentorio di sette giorni per la convocazione una volta ricevuta la richiesta da parte del datore di lavoro (ai sensi del comma 3 dell'art. 7 della l. n. 604/1966), il datore di lavoro può procedere con la comunicazione del licenziamento al lavoratore (si veda il Commento alla formula “Lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (procedura ex art .7 l. n. 604 del 1966)”. |