Note difensive

Francesco Rotondi
aggiornato da Alessandra Croce

Inquadramento

Le controversie individuali di lavoro e quelle in materia di previdenza e di assistenza obbligatorie sono assoggettate al rito del lavoro, rito autonomo e distinto rispetto a quelloordinario e caratterizzato da oralità, immediatezza e concentrazione.

Durante la fase istruttoria il giudice, nell'esercizio del suo potere discrezionale e ove lo ritenga necessario, può autorizzare le parti al deposito di note difensive.

Formula

TRIBUNALE ORDINARIO DI .... SEZ. LAV. GIUDICE DEL LAVORO: DOTT. ....

UDIENZA DI DISCUSSIONE DEL ....

NOTE DIFENSIVE

per la società ...., con l'Avv. ....

- resistente -

CONTRO

il Sig. ...., con l'Avv. ....

- ricorrente -

PREMESSO CHE

- con ricorso depositato in data ...., e notificato il ...., il ricorrente ha chiesto l'accoglimento delle seguenti conclusioni:

....;

- secondo parte ricorrente, le suddette pretese troverebbero fondamento in ragione di ....;

- costituendosi tempestivamente, la Società resistente ha eccepito:

(i) preliminarmente ....;

(ii) nel merito, ha richiesto il rigetto delle avverse pretese in quanto ....,

rassegnando così le seguenti conclusioni: ....

- ammessi i mezzi istruttori richiesti da ...., nel corso dell'udienza del .... sono stati escussi i testi .... e, all'esito, è stato nominato CTU nella persona del dott. .... per rispondere ai seguenti quesiti: ....

Il Giudice ha quindi rinviato la causa all'udienza del .... per la discussione, concedendo alle parti termine per il deposito di note sino a 10 giorni prima dalla detta udienza.

Con il presente atto, la Società resistente ribadisce le proprie eccezioni ed argomentazioni che hanno trovato conferma nelle dichiarazioni rese dai testi escussi.

In particolare, ....

Anche la disposta CTU ha confermato la ricostruzione della odierna esponente e l'infondatezza delle doglianze avversarie. Infatti, ....

Alla luce di tutto quanto esposto, la Società resistente, richiamando tutto quanto dedotto ed esposto nella propria memoria difensiva, insiste per l'accoglimento delle seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ill.mo Tribunale adito, in funzione di Giudice del lavoro, contrariis reiectis, così provvedere:

1) in via preliminare: ....;

2) nel merito: rigettare la domanda proposta dal Sig. ...., perché infondata in fatto ed in diritto.

3) Condannare, in ogni caso, il ricorrente al pagamento di spese, competenze e onorari di giudizio 1.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1] [1]Riportare le conclusioni già rassegnate nella memoria difensiva.

Commento

Nell'esercizio del potere discrezionale e ove lo ritenga necessario (chiusa l'eventuale attività istruttoria se espletata), il giudice può autorizzare le parti al deposito di note difensive con termine entro 10 giorni prima della successiva udienza, ferme le decadenze intervenute. A tale udienza avrà luogo la discussione e decisione della causa.

Si ricorda che per le controversie in materia di licenziamento, a norma del nuovo art. 441-bis c.p.c. (introdotto dal d.lgs. n. 149/2022), tenuto conto delle circostanze esposte nel ricorso il giudice può ridurre i termini del procedimento fino alla metà, fermo restando che tra la data di notificazione al convenuto o al terzo chiamato e quella della udienza di discussione deve intercorrere un termine non minore di venti giorni e che, in tal caso, il termine per la costituzione del convenuto o del terzo chiamato è ridotto della metà. All'udienza di discussione il giudice dispone, in relazione alle esigenze di celerità anche prospettate dalle parti, la trattazione congiunta di eventuali domande connesse e riconvenzionali ovvero la loro separazione, assicurando in ogni caso la concentrazione della fase istruttoria e di quella decisoria in relazione alle domande di reintegrazione nel posto di lavoro. A tal fine il giudice riserva particolari giorni, anche ravvicinati, nel calendario delle udienze. Si vedano anche gli artt. 441-ter e 441-quater c.p.c. e la formula “Ricorso ex legge 28 giugno 2012, n. 92 art. 1, comma 48”.

“Nel rito del lavoro sia l'attore che il convenuto sono tenuti – a pena di decadenza – a specificare nei rispettivi atti introduttivi della controversia i mezzi di prova dei quali intendono avvalersi ed in particolare, quando si tratta di prova testimoniale, ad indicare i testimoni di cui si chiede l'audizione, ai sensi dellart. 244 c.p.c.; il principio posto da tale norma trova applicazione anche per l'ipotesi di ammissione di nuovi mezzi di prova all'udienza di discussione ai sensi dell'art. 420, comma 5 c.p.c., e sulla decadenza già verificatesi non può influire l'eventuale successiva fissazione di nuova udienza, disposta dal giudice senza la concessione del termine per il deposito di note difensive ai sensi del sesto comma dello stesso art. 420” (Cass. n. 728/1993).

“Nel rito del lavoro – in cui non sono previste udienze di mero rinvio né l'udienza di precisazione delle conclusioni – ogni udienza, a partire dalla prima, è destinata, oltre che all'assunzione di eventuali prove, alla discussione e, quindi, all'immediata pronuncia della sentenza mediante lettura del dispositivo sulle conclusioni che, salvo modifiche autorizzate dal giudice per gravi motivi, sono per l'attore quelle di cui al ricorso e per il convenuto quelle di cui alla memoria di costituzione. Peraltro, ai sensi dell'art. 420, comma 5, c.p.c., é onere delle parti dedurre a pena di decadenza, nel corso della prima udienza, i mezzi di prova che non abbiano potuto proporre prima e giustificati dalle difese di controparte, tenuto conto, altresì, che le note difensive di cui al sesto comma dell'articolo citato, proprio perché meramente difensive, non possono contenere né nuove domande di merito né nuove istanze istruttorie” (Cass. n. 5026/2008).

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