Ricorso per decreto ingiuntivoInquadramentoIl procedimento monitorio è uno speciale procedimento che consente alla parte che sia creditrice di una somma di denaro, in presenza dei requisiti previsti dall'art. 633 c.p.c., di agire in giudizio per il soddisfacimento del proprio credito, mediante emissione, da parte dell'organo giudicante adìto, di un decreto che ingiunga, anche immediatamente in presenza dei requisiti di cui all'art. 642 c.p.c., al debitore il pagamento. FormulaTRIBUNALE DI .... SEZ. LAV. RICORSO PER DECRETO INGIUNTIVO PROVVISORIAMENTE ESECUTIVO Ad istanza di ...., C.F. ...., nato a .... il ...., residente in ...., Via ...., rappresentato e difeso, giusta procura rilasciata in calce al presente ricorso (all. 1), dall'Avv. .... (C.F. .... - PEC ...., - fax: ....) del Foro di .... e dall'Avv. .... C.F. .... - PEC ...., - fax: ....) del Foro di ...., ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell'Avv. ...., in .... PREMESSO CHE Il Sig. .... è stato assunto dalla società .... con sede in ...., Via .... (C.F. ....e P.I. ....) con contratto di lavoro subordinato .... con decorrenza dal ...., con inquadramento nel .... livello del CCNL del settore .... e mansioni di .... (doc. 1). L'odierno istante ha lavorato alle dipendenze della .... sino al .... (doc. 2). Dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, nulla è stato corrisposto dalla società .... all'odierno ricorrente a titolo di trattamento di fine rapporto e competenze di fine rapporto tutte. Come risulta dai documenti che si producono sub doc. 3, il Sig. .... risulta debitore nei confronti della società .... dell'importo di € .... per TFR ed € .... a titolo di spettanze di fine rapporto. il Sig. .... risulta creditore nei confronti della .... quanto meno dell'importo complessivo di € ...., oltre interessi e rivalutazione monetaria dal .... A nulla è valsa la lettera di diffida del ...., inviata il .... a mezzo .... (doc. 4). *** Il credito vantato dal ricorrente è certo, liquido ed esigibile e fondato su prova scritta e può dunque essere azionato ex art. 633 c.p.c. Inoltre, detto credito deve essere garantito con una tutela rigida ed incisiva, in quanto costituisce credito alimentare, destinato a soddisfare le esigenze primarie di vita del ricorrente e della propria famiglia ed a garantire loro un'esistenza libera e dignitosa ai sensi dell'art. 36 Cost. Tutto ciò premesso il Sig. ...., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, CHIEDE che l'Ill.mo Tribunale del Lavoro adito Voglia ingiungere alla ...., con sede in ...., via .... (C.F. e P.I. ....), di pagare immediatamente in favore del Sig. ...., autorizzando in mancanza la provvisoria esecuzione, la somma complessiva di € .... (Euro ....), oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali maturati dalle singole scadenze al saldo, oltre alle competenze, spese ed onorari del presente procedimento, fatta salva ogni ulteriore azione di danno conseguente al mancato pagamento. (Si dichiara che il reddito del Sig. .... è inferiore a € 34.585,23 e, pertanto, nessun importo è dovuto a titolo di contributo unificato) [1]. Si allegano: procura alle liti; Si producono i seguenti documenti: 1) lettera di assunzione; 2) lettera di ....; 3) conteggio spettanze di fine rapporto e TFR, buste paga relative al periodo da .... a ....; 4) lettera di diffida in data ....; Con osservanza Luogo e data .... Firma Avv. .... IL TRIBUNALE DI .... SEZ. LAV. Letto il ricorso che precede, ritenuta la propria competenza, ritenuto il credito certo, liquido ed esigibile ex art. 633 c.p.c., visto l'art. 642 c.p.c., ritenuto che il decreto di cui sopra deve essere emesso in forma provvisoriamente esecutiva, trattandosi di credito per il quale vige il principio della provvisoria esecutività ex art. 431 c.p.c. INGIUNGE Alla società ...., C.F. ....e P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ...., Via ...., l'immediato pagamento della somma capitale di € .... , oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali maturati dalle singole scadenze al saldo, nonché di rifondere le spese del presente procedimento che liquida, complessivamente, in € ...., di cui € ...., per esborsi, € ...., per diritti e € ...., per onorari, oltre tutte le successive conseguenti. Il tutto immediatamente alla notifica del presente decreto con avvertimento all'ingiunta che nel termine di quaranta giorni dalla notifica potrà proporre opposizione e che, in mancanza di pagamento o di opposizione, il decreto diventerà definitivamente esecutivo nei suoi confronti. Luogo e data .... Il Giudice .... Il Cancelliere .... [1]In caso di reddito così determinato, il contributo unificato non è dovuto e dovrà essere allegata dichiarazione di esenzione dal pagamento. Il limite di reddito è soggetto a periodica rivalutazione. Pertanto è necessario verificarne il limite prima del deposito dell'atto. CommentoAi sensi dell'art. 633 c.p.c., su domanda di chi è creditore di una somma liquida di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili, o di chi ha diritto alla consegna di una cosa mobile determinata, il giudice competente pronuncia ingiunzione di pagamento o di consegna: 1) se del diritto fatto valere si dà prova scritta; 2) se il credito riguarda onorari per prestazioni giudiziali o stragiudiziali o rimborso di spese fatte da avvocati, procuratori, cancellieri, ufficiali giudiziari o da chiunque altro ha prestato la sua opera in occasione di un processo; 3) se il credito riguarda onorari, diritti o rimborsi spettanti ai notai a norma della loro legge professionale, oppure ad altri esercenti una libera professione o arte, per la quale esiste una tariffa legalmente approvata. Se il credito è fondato su cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, o su atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato, il giudice, su istanza del ricorrente, ingiunge al debitore di pagare o consegnare senza dilazione, autorizzando in mancanza l'esecuzione provvisoria del decreto e fissando il termine ai soli effetti dell'opposizione (art. 642, comma 1, c.p.c.). L'esecuzione provvisoria può essere concessa anche se vi è pericolo di grave pregiudizio nel ritardo, ovvero se il ricorrente produce documentazione sottoscritta dal debitore, comprovante il diritto fatto valere; il giudice può imporre al ricorrente una cauzione (art. 642, comma 2, c.p.c.). La domanda d'ingiunzione si propone con ricorso contenente, oltre i requisiti indicati nell'art. 125 c.p.c., l'indicazione delle prove che si producono. Il ricorso deve contenere altresì l'indicazione del procuratore del ricorrente oppure, quando è ammessa la costituzione di persona, la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio nel comune dove ha sede il giudice adito (art. 638, comma 1, c.p.c.). Il ricorso è depositato in cancelleria insieme con i documenti che si allegano; questi non possono essere ritirati fino alla scadenza del termine stabilito nel decreto d'ingiunzione a norma dell'articolo 641 (art. 638, comma 3, c.p.c.). Ai sensi dell'art. 637 c.p.c. per l'ingiunzione è competente il giudice di pace o, in composizione monocratica, il tribunale che sarebbe competente per la domanda proposta in via ordinaria. Per i crediti previsti nel numero 2 dell'art. 633 c.p.c. è competente anche l'ufficio giudiziario che ha deciso la causa alla quale il credito si riferisce. Se sussistono le condizioni previste nell'articolo 633 c.p.c., il giudice, con decreto motivato, da emettere entro trenta giorni dal deposito del ricorso, ingiunge all'altra parte di pagare la somma o di consegnare la cosa o la quantità di cose chieste o invece di queste la somma di cui all'articolo 639 nel termine di quaranta giorni, con l'espresso avvertimento che nello stesso termine può essere presentata opposizione e che, in mancanza di opposizione, si procederà a esecuzione forzata (art. 641, comma 1, c.p.c.). Quando concorrono giusti motivi, il termine può essere ridotto fino a dieci giorni oppure aumentato fino a sessanta. Se l'intimato risiede in uno degli altri Stati dell'Unione europea, il termine è di cinquanta giorni e può essere ridotto fino a venti. Se l'intimato risiede in altri Stati, il termine è di sessanta giorni e, comunque, non può essere inferiore a trenta né superiore a centoventi (art. 641, comma 2, c.p.c.). Nel decreto, eccetto per quello emesso sulla base di titoli che hanno già efficacia esecutiva secondo le vigenti disposizioni, il giudice liquida le spese e le competenze e ne ingiunge il pagamento (art. 641, comma 3, c.p.c.). “Chi chiede l'emissione di un decreto ingiuntivo deve provare, come è noto, il proprio credito mediante documentazione scritta (art. 633 c.p.c. comma 1 n. 1). Sono ritenute prove scritte idonee, oltre si documenti indicati dalla legge, tutti i documenti da cui risulti l'esistenza del diritto di credito provenienti dal debitore o da terzi, che abbiano intrinseca legalità, purché il giudice nella sua valutazione discrezionale ne riconosca l'idoneità a dimostrare il diritto controverso, anche se sono privi di efficacia probatoria assoluta. Fra queste prove scritte rientra certamente la richiesta di esercizio dell'opzione indicata dal comma 3 dell'art. 18 Statuto dei Lavoratori, che si origina dall'ordinanza di reintegra emessa ai sensi del primo comma della medesima norma” (Trib. Milano, 30 maggio 2017, n. 1603). “Qualora il lavoratore agisca in via monitoria per ottenere il pagamento di crediti retributivi e, con separato ricorso, per impugnare il licenziamento intimatogli, non sussiste un illegittimo frazionamento del credito, in quanto, benchè all'interno di un unico rapporto, si è in presenza di crediti autonomi e distinti, scaturenti da diversi fatti costitutivi, aventi differenti regimi probatori e prescrizionali; peraltro, l'imposizione di un'unica azione impedirebbe al creditore l'uso della tutela monitoria, praticabile per i soli crediti assistiti da prova scritta, né è conferente il richiamo alla ragionevole durata del processo di cui all'art. 111 Cost., da valutarsi in relazione alla durata del singolo processo e non dei molteplici possibili processi fra le stesse parti” (Cass. n. 26464/2016). “In tema di lavoro subordinato e controversia ai fini dell'accertamento della retribuzione spettante al lavoratore, nell'ambito della normale prestazione lavorativa, è onere del datore di lavoro provare di aver adempiuto, in modo completo, alla propria obbligazione retributiva e di averlo fatto in regime di subordinazione” (Trib. Napoli, 20 dicembre 2016, n. 9377). Si veda il nuovo art. 654 c.p.c., come modificato dall'art. 3, comma 45, del d.lgs. 149/2022. |