Ricorso ex art. 442 c.p.c.

Francesco Rotondi

Inquadramento

Una volta esauriti i procedimenti prescritti dalle leggi speciali per la composizione in sede amministrativa ovvero decorsi i termini fissati per il compimento dei procedimenti stessi o, comunque, decorso il termine (di centottanta giorni) dalla data di proposizione del ricorso amministrativo, le domande relative alle controversie in materia di assicurazioni sociali, infortuni sul lavoro, assegni familiari, malattie professionali e di ogni altra forma di previdenza e assistenza obbligatoria possono essere presentate al giudice del lavoro, funzionalmente competente per la trattazione della materia, secondo le norme dettate per le controversie in materia di lavoro ad esse applicabili.

Formula

TRIBUNALE DI …

SEZ. LAV.

RICORSO EX ART. 442 C.P.C.

Nell'interesse del sig … .., nato a … il … (C.F … ..), residente in …………, rappresentato e difeso dall'avv………… (C.F………..- fax … - PEC … ) ed elettivamente domiciliato presso lo Studio di quest'ultimo in … via … n … .., giusta procura alle liti in calce al 1 presente atto

- ricorrente in opposizione -

CONTRO

Inps - Istituto Nazionale della Previdenza Sociale - in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in Roma, via … , n … ..

- convenuto opposto -

NONCHÉ CONTRO

Inps - Istituto Nazionale della Previdenza Sociale - sede Provinciale di … , in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ……………

- convenuto opposto -

E CONTRO

Societa' di cartolarizzazione dei crediti inps - s.c.c.i. s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ………….

- PARAGRAFOADESTRACONVENUTO OPPOSTO -

PREMESSO

1) L'INPS sede di …. ha notificato al sig. ….. Avviso di addebito n. …. (doc. 1), intimando il pagamento di complessivi Euro …..=, in ipotesi dovuti a titolo di contribuzione alle gestioni pensionistiche dei lavoratori ……. di cui all'art. ……, per l'anno … e l'anno…….., così ripartiti:

- Euro …….. a titolo di contributi, sanzioni e interessi;

- Euro ……… “compensi di riscossione”.

Dette differenze contributive sono relative alla matricola ………

2) Rispetto al detto avviso di addebito si rileva che …..

Avverso il predetto Avviso, ………….. propone ricorso per i seguenti motivi in

DIRITTO

In via preliminare: la nullità dell'atto di addebito per carenza di motivazione.

……

Nel merito: infondatezza degli addebiti contributivi per carenza dell'onere probatorio in ordine all'an e al quantum debeatur.

B.1.Sull'an.

……

B.2.Sul quantum.

……

Riassumendo:

………………..

Per tali motivi, ….

RICORRE

agli organi amministrativi competenti affinché vogliano accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

In via principale:

- dichiarare nullo e/o invalido, e/o inefficace e/o comunque annullare e/o revocare annullare e/o revocare, per le ragioni sopra esposte, l'avviso di addebito per i motivi meglio precisati nel presente ricorso e accertare la legittimità del comportamento della parte ricorrente rispetto agli obblighi contributivi sulla stessa incombenti nei confronti dell'ente…..

- ……………..

Con ogni più ampia difesa di ulteriormente dedurre e produrre nel prosieguo.

In ogni caso, con vittoria delle spese.

Ai fini istruttori, per quanto occorra, e per quanto non risulti già documentalmente accertato ovvero non sia contestato da controparte, viene offerta prova testimoniale (senza inversione dell'onere della prova) sulle circostanze che seguono:

1)……………

2)……………

Si indicano a testi i sigg.ri…………… c/o…………..

Vengono depositati, unitamente al presente ricorso con delega in calce, i seguenti documenti:

1)………………

2)………………….

Luogo e data……

Firma Avv. ….

[1] 1. ovvero: a margine del presente atto.

Commento

Ai sensi dell'art. 442 c.p.c., nei procedimenti relativi a controversie derivanti dall'applicazione delle norme riguardanti le assicurazioni sociali, gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, gli assegni familiari, nonché ogni altra forma di previdenza e di assistenza obbligatorie, si osservano le disposizioni di cui al capo I, ossia gli artt. 409-441 c.p.c.

Anche per le controversie relative all'inosservanza degli obblighi di assistenza e di previdenza derivanti da contratti e accordi collettivi si osservano le disposizioni di cui al citato capo I.

In materia di opposizione a cartella esattoriale per crediti contributivi, l'art. 442, primo comma, cod. proc. civ., che richiama il capo I del titolo IV del libro II del codice di rito, è richiamato dall'art. 24, comma 6, d.lgs. 26 febbraio 1999, n. 46, con la conseguenza che trovano applicazione le disposizioni in materia di impugnazioni, sicché avverso la sentenza pronunciata all'esito del giudizio di opposizione è esperibile l'appello (Cass. n. 18208/2014).

La domanda si propone con ricorso innanzi il Tribunale in funzione di giudice del lavoro (art. 444, comma 1, c.p.c.) territorialmente competente. Sotto quest'ultimo profilo, l'art. 444, primo comma, c.p.c. precisa che la competenza spetta al giudice del luogo in cui l'attore ha la residenza, ovvero aveva l'ultima residenza in caso di trasferimento all'estero; quando la prestazione è chiesta dagli eredi, competente è il giudice del luogo nella cui circoscrizione il defunto aveva la sua ultima residenza.

Nel caso di controversie in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali subite da addetti alla navigazione o alla pesca marittima è competente il giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio del porto d'iscrizione della nave (art. 442, comma 2, c.p.c.).

Per le controversie relative agli obblighi dei datori di lavoro e all'applicazione delle sanzioni civili per l'inadempimento di tali obblighi, è competente il tribunale, in funzione di giudice del lavoro, del luogo in cui ha sede l'ufficio dell'ente impositore (art. 442, comma 3, c.p.c.).

«Ai sensi dell'art. 442 c.p.c. rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, la controversia avente ad oggetto diritti ed obblighi intercorrenti tra ente previdenziale e datore di lavoro in base a norme aventi rilevanza previdenziale o assistenziale, nell'ambito del rapporto di provvista tra Amministrazioni, e non del rapporto di pubblico impiego» (Cons. St. III, 18 febbraio 2013, n. 956).

Quanto alla competenza territoriale, «per le controversie relative agli obblighi di assistenza e previdenza derivanti dall'autonomia collettiva (nella specie, per la restituzione di prestazioni indebitamente corrisposte a seguito della cessazione del rapporto previdenziale) appartiene, in forza del rinvio operato dagli artt. 442, comma 2, e 413, comma 7, c.p.c., al giudice del foro generale delle persone fisiche di cui all'art. 18 c.p.c.» (Cass. n. 15620/2015; Trib. Roma, 3 ottobre 2017, n. 7986).

La domanda relativa alle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie di cui al comma 1 dell'art. 442 c.p.c. non è procedibile se non quando siano esauriti i procedimenti prescritti dalle leggi speciali per la composizione in sede amministrativa o siano decorsi i termini ivi fissati per il compimento dei procedimenti stessi o siano, comunque, decorsi centottanta giorni dalla data in cui è stato proposto il ricorso amministrativo (art. 443 c.p.c.).

Se il giudice nella prima udienza di discussione rileva l'improcedibilità della domanda a norma del comma precedente, sospende il giudizio e fissa all'attore un termine perentorio di sessanta giorni per la presentazione del ricorso in sede amministrativa.

Il processo deve essere riassunto, a cura dell'attore, nel termine perentorio di centottanta giorni decorrente dalla cessazione della causa della sospensione.

cessazione della causa della sospensione.

Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione hanno recentemente affermato il seguente principio di diritto: nel regime introdotto dall’art. 6 del d.lgs. n. 150 del 2011, alle controversie, regolate dal processo del lavoro, di opposizione ad ordinanza-ingiunzione che abbiano quale oggetto violazioni concernenti le disposizioni in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro nonché di previdenza e assistenza obbligatoria, diverse da quelle consistenti nella omissione totale o parziale di contributi o da cui deriva un’omissione contributiva, si applica la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, a norma dell’art. 3 della l. n. 742 del 1969, trattandosi di controversie che non rientrano tra quelle indicate dagli artt. 409 e 442 c.p.c. Ne consegue che, ai fini della tempestività della impugnazione avverso la sentenza resa in tema di opposizione ad ordinanza ingiuntiva del pagamento di una sanzione amministrativa per violazioni inerenti al rapporto di lavoro o al rapporto previdenziale, deve tenersi conto della detta sospensione (Cass. S.U. n. 2145/2021).

Il d.l. n. 98/2011, conv. con modificazioni nella l. n. 111/2011 ha introdotto l'art. 445-bis c.p.c. e con essa dell'accertamento tecnico preventivo obbligatorio, in quanto condizione di procedibilità della domanda giudiziale, nelle controversie in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché di pensione di inabilità e di assegno di invalidità, disciplinati dalla legge 12 giugno 1984, n. 222.

Si applica, per quanto compatibile, l'art. 696-bis c.p.c.

Oggetto dell'accertamento sono le condizioni sanitarie che legittimano la pretesa.

L'istanza deve essere presentata al Tribunale, in funzione di giudice del lavoro, in cui ha sede l'attore.

L'improcedibilità deve essere eccepita dal convenuto a pena di decadenza o rilevata d'ufficio dal giudice, non oltre la prima udienza. Il giudice ove rilevi che l'accertamento tecnico preventivo non è stato espletato ovvero che è iniziato ma non si è concluso, assegna alle parti il termine di quindici giorni per la presentazione dell'istanza di accertamento tecnico ovvero di completamento dello stesso.

La richiesta di espletamento dell'accertamento tecnico interrompe la prescrizione.

Una volta terminate le operazioni di consulenza, il giudice, con decreto comunicato alle parti, fissa un termine perentorio non superiore a trenta giorni, entro il quale le medesime devono dichiarare, con atto scritto depositato in cancelleria, se intendono contestare le conclusioni del consulente tecnico d'ufficio.

Entro trenta giorni dalla scadenza del detto termine, il giudice ove non vi siano contestazioni e non ritenga doversi disporre la rinnovazione delle indagini e, per gravi motivi, la sostituzione del consulente ai sensi dell'art. 196 c.p.c., con decreto pronunciato fuori udienza omologa l'accertamento del requisito sanitario secondo le risultanze probatorie indicate nella relazione del consulente tecnico d'ufficio provvedendo sulle spese. Il decreto, non impugnabile né modificabile, è notificato agli enti competenti, che provvedono, subordinatamente alla verifica di tutti gli ulteriori requisiti previsti dalla normativa vigente, al pagamento delle relative prestazioni, entro 120 giorni.

Nei casi di mancato accordo, la parte che abbia dichiarato di contestare le conclusioni del consulente tecnico deve depositare, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla formulazione della dichiarazione di dissenso, il ricorso introduttivo del giudizio, specificando, a pena di inammissibilità, i motivi della contestazione.

La sentenza che definisce il giudizio così introdotto è inappellabile.

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