Rovistare nei sacchetti della spazzatura e abbandonare quanto non interessa integra reato ex 639 c.p.

Redazione Scientifica
29 Giugno 2018

Integra il delitto di cui all'art. 639, comma 2, c.p. la condotta di chi, dopo aver rovistato nelle buste dei rifiuti conferiti in regime di raccolta differenziata, al fine di asportare quanto di suo interesse, rompa le buste che li contengono e asporti quanto a lui utile, abbandonando il resto sulla pubblica via, in ragione del pregiudizio ...

La Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 29018, depositata il 22 giugno 2018, ha affermato il seguente principio di diritto:

«integra il delitto di cui all'art. 639, comma 2, c.p. la condotta di chi, dopo aver rovistato nelle buste dei rifiuti conferiti in regime di raccolta differenziata, al fine di asportare quanto di suo interesse, rompa le buste che li contengono e asporti quanto a lui utile, abbandonando il resto sulla pubblica via, in ragione del pregiudizio all'estetica e della pulizia conseguente, risultando imbrattato il suolo pubblico in modo tale da renderlo sudicio, con senso di disgusto e di ripugnanza nei cittadini».

Nel caso di specie, il Gip aveva assolto l'imputato, pur riconoscendolo autore del deturpamento e dell'imbrattamento, contestati perché aveva ritenuto assente l'elemento soggettivo del reato, rilevando la natura isolata della condotta e l'intenzione di disfarsi dei materiali dapprima estrapolati dai sacchi della spazzatura e a lui non utili e quindi abbandonati sul suolo pubblico.

Di diverso avviso il procuratore della Repubblica che ha dunque proposto ricorso in Cassazione, osservando come la fattispecie non richiede alcuna abitualità della condotta e neppure il fine di distruggere il bene ma è sufficiente a integrare il reato la coscienza e volontà di cagionare il deturpamento.

La S.C. ha ritenuto il ricorso fondato:

  • trattandosi di un reato a dolo generico è indifferente per la sua esistenza il fine per cui il soggetto
    agisce, occorrendo soltanto che questi si sia rappresentato l'evento dannoso e abbia agito di conseguenza;
  • il dolo generico non può essere escluso in ragione della natura episodica della condotta, tenuto conto che la fattispecie non richiede una ripetizione dei comportamenti;
  • inoltre, l'abbandono ormai diffuso e sistematico dei rifiuti che non formano oggetto di diretto “interesse” da parte di chi rovista nei cassonetti ha conferito all'incriminazione quella dannosità sociale sufficiente ad attribuirle legittimazione sostanziale e, dunque, in assenza di elementi negativi del fatto o cause di esclusione della pena, a rendere ragionevole l'applicazione di una sanzione penale.

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