È rettificabile il bilancio sociale che fa emergere l'evasione
27 Agosto 2018
Per far emergere l'evasione, il Fisco può rettificare il bilancio della società senza accertarne necessariamente la falsità in sede civile o penale. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con l'ordinanza del 24 agosto 2018 n. 21106, con la quale la Sezione Tributaria ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate. Sbagliava, dunque, la Commissione Tributaria Regionale nel sostenere che il Fisco, prima rettificare il bilancio della S.r.l., dovesse accertarne la falsità (in sede civile o penale).
«La possibilità per l'Agenzia delle Entrate di rettificare il bilancio, contestando i criteri utilizzati dal contribuente nella sua redazione, al fine di far emergere la sussistenza di un credito tributario evaso o l'insussistenza di quello chiesto a rimborso, è del resto implicitamente prevista da tutte le norme antielusive che consentono all'Ufficio non solo di procedere ad ispezioni e verifiche sulle scritture contabili, ma anche, in presenza di determinati presupposti, di operare l'accertamento in via presuntiva – si legge in ordinanza – ne consegue che il giudice tributario investito del ricorso del contribuente contro un avviso di accertamento che si fondi sulla riclassificazione delle poste del bilancio è tenuto a valutare, sulla scorta delle risultanze di causa, se detta riclassificazione debba o meno ritenersi corretta e sia idonea a giustificare la maggiore pretesa impositiva od il diniego di rimborso». |