L’oggetto della confisca deve essere pertinenziale al reato

La Redazione
03 Settembre 2018

Il giudice non può disporre di una confisca su un qualunque bene e su cifre che non sono giustificate, l'oggetto della confisca deve essere pertinenziale al reato. È questo quanto affermato dai giudici della Corte di Cassazione con la sentenza del 31 agosto 2018 n. 39311.

Il giudice non può disporre di una confisca su un qualunque bene e su cifre che non sono giustificate, l'oggetto della confisca deve essere pertinenziale al reato. È questo quanto affermato dai giudici della Corte di Cassazione con la sentenza del 31 agosto 2018 n. 39311, con la quale la Quinta Sezione Penale ha accolto parzialmente il ricorso di uno dei due indagati, dipendente dell'ufficio dell'Agenzia delle Entrate che, insieme ad un titolare di uno studio contabile, era accusato di frode informatica, avendo avuto accesso illegittimo al registro informatico dell'Agenzia delle Entrate, usando credenziali di altri colleghi.

Il ricorso verteva su alcuni punti, e tra essi la confisca confermata in Appello nei loro confronti. Secondo gli Ermellini, l'oggetto della confisca non può mai essere “qualunque bene” di proprietà dell'indagato: «la pertinenzialità al reato di ciò che viene confiscato (nelle forme volta per volta considerate dal legislatore, che si tratti di confisca obbligatoria o facoltativa) è sempre un presupposto di legittimità della statuizione», si legge in sentenza. I giudici di merito non avevano dato in alcun modo conto delle ragioni per le quali era stata disposta la confisca proprio di 29mila euro, in quanto tale cifra non si ricavava neppure con le somme indicate, anche solo per equivalente, tra i capi di imputazione. Ciò ha fatto accogliere, limitatamente a questo punto, il ricorso da parte degli Ermellini, che hanno cassato la sentenza impugnata.

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