Qualificazione dei consorzi stabili e principio del c.d. cumulo alla rinfusa
04 Settembre 2018
Il Consorzio stabile, anche quando riveste il ruolo di ausiliario nell'ambito di un contratto di avvalimento, assume il ruolo di unico interlocutore con l'amministrazione appaltante imputando direttamente a se stesso la titolarità del contratto e la realizzazione dei lavori e, ben potendo eseguire anche in proprio i lavori avvalendosi della propria autonoma struttura di impresa, per cui non sussiste alcun obbligo di indicare per quali imprese esso concorra.
Quanto poi alla qualificazione dei consorzi stabili, ferma restando la possibilità del Consorzio di qualificarsi con i requisiti posseduti in proprio e direttamente, detta qualificazione può anche avvenire mediante la sommatoria dei requisiti posseduti dalle singole imprese partecipanti in base al sistema del cumulo dei requisiti disciplinato dall'art. 81 del d.P.R. n. 207 del 2010, che rinvia all'art. 36, comma 7, del Codice degli appalti del 2006, a mente del quale “il Consorzio stabile è qualificato sulla base delle qualificazioni possedute dalle singole imprese consorziate”.
In queste situazioni non sussiste l'obbligo di specifica indicazione delle imprese consorziate, le quali non assumono direttamente alcun obbligo di esecuzione delle prestazioni contrattuali.
In applicazione del principio del c.d. cumulo alla rinfusa, tramite le proprie imprese consorziate il consorzio computa cumulativamente tutti gli elementi concretizzanti il requisito economico finanziario attraverso la sommatoria, in linea con quanto previsto dall'art. 36, comma 6, del d.lgs. 163 del 2006 ai sensi del quale “ai fini della partecipazione…alle gare per l'affidamento dei lavori” i consorzi stabili utilizzano “la somma delle cifre d'affari in lavori realizzate da ciascuna impresa consorziata”.
Quando il Consorzio stabile ausiliario assume in proprio nei confronti dell'ausiliata e dell'amministrazione aggiudicatrice le obbligazioni oggetto del contratto di avvalimento, ed essendosi soltanto esso impegnato in via diretta ed autonoma al prestito del requisito mancante, indicando analiticamente le risorse messe a disposizione (sì da soddisfare anche la specificità e concretezza del prestito del requisito), le singole consorziate non devono rendere le dichiarazioni sul possesso dei requisiti ai sensi e per gli effetti dell'art. 38 del d.lgs. n. 163 del 2006, riguardando la verifica dei requisiti generali e di affidabilità morale il solo Consorzio ausiliario, unico soggetto investito di un rapporto diretto con la Stazione appaltante.
Diverso è il caso in cui le singole consorziate sono indicate quali esecutrici delle prestazioni, assumendo la responsabilità dell'esecuzione del contratto in solido con il Consorzio stabile, donde l'obbligo anche per le medesime di rendere le dichiarazioni ex art. 38 del Codice degli appalti del 2006 e la conseguente esclusione in caso di carenze dei requisiti generali; i consorzi stabili infatti “se legittimamente cumulano indistintamente i requisiti tecnico-finanziari delle imprese consorziate, devono invece comunque comprovare il possesso dei requisiti generali di cui …all'art. 38 in capo ad esse che concorrono all'esecuzione dei pubblici affidamenti”, in coerenza col disposto di cui all'art. 94 d.P.R. 207 del 2010 in base al quale i consorzi stabili “eseguono i lavori o con la propria struttura o tramite i consorziati indicati in sede di gara”, sussistendo perciò l'obbligo di designazione delle consorziate solo nelle ipotesi in cui il Consorzio intenda concorrere per esse e non eseguire in proprio i lavori (Cons. Stato, VI, 13 ottobre 2015, 4703). |