Riparto di competenze tra dirigenti comunali e Segretario Generale in materia di stipula di contratti
24 Settembre 2018
In un Comune in cui l'ufficiale rogante è rappresentato dal Segretario Generale può adottarsi la forma privata a firma del dirigente per la stipula di un contratto di fornitura il cui importo eccede la competenza del dirigente o è necessaria la forma pubblica a cura del Segretario Generale?
Con riferimento al quesito posto dal Comune di Milano si osserva quanto segue. I rapporti tra il Segretario generale e i dirigenti nell'ambito della struttura organizzativa degli enti locali sono previsti in via generale dal Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali (Parte I, Titolo IV, Capo II) per poi essere definiti puntualmente negli Statuti dei singoli enti in linea con le previsioni di legge. Il Segretario generale dipende “funzionalmente” dal Sindaco e assolve a funzioni di collaborazione e di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell'ente in ordine alla conformità dell'azione amministrativa alle leggi, allo Statuto e ai regolamenti (art. 99 del D.Lgs. n. 267 del 2000). Con specifico riguardo ai rapporti con i dirigenti la legge chiarisce che il Segretario “sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività, salvo quando il sindaco abbia nominato il direttore generale” (art. 97 del D.Lgs. n. 267 del 2000) al punto che, nei comuni privi di dirigenti, possono essere demandate al Segretario le funzioni dirigenziali, se non sono attribuite ai responsabili degli uffici o dei servizi (art. 109 del D.Lgs. 267 del 2000). Tra le funzioni rilevanti ai fini della risoluzione del parere in oggetto, la legge prevede che il Segretario possa “rogare tutti i contratti nei quali l'ente è parte ed autenticare scritture private ed atti unilaterali nell'interesse dell'ente” (art. 97, comma 4, lett. c) del D.Lgs. n. 267 del 2000) ed “esercitare ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dai regolamenti, o conferitagli dal sindaco”. Tracciate così le coordinate normative, al fine di rispondere al quesito in oggetto occorre analizzare quanto prevede a tal proposito lo Statuto del Comune richiedente nonché eventuali regolamenti.
Lo Statuto del Comune di Milano, in linea con le previsioni di legge, fissa così il riparto di competenze tra i due organi, rinviando al Regolamento di organizzazione la più puntuale disciplina: il Segretario Generale nel rispetto delle direttive impartitegli dal Sindaco, “sovraintende” allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina le attività; cura l'attuazione dei provvedimenti; verifica l'istruttoria delle deliberazioni; partecipa alle riunioni della Giunta e del Consiglio esprimendo, su richiesta del Sindaco o del Presidente del Consiglio comunale, pareri motivato (art. 76, comma 1, dello Statuto); rientra invece nelle competenze dei dirigenti, tra le altre, curare le commissioni di appalto e di concorso, presiedere le commissioni e – per quanto in questa sede maggiormente rileva – stipulare i contratti (art. 71, comma 1, lett. d) dello Statuto). Su queste premesse il Regolamento sull'ordinamento degli uffici, dopo aver elencato le competenze del Segretario Generale, tra cui non figura la stipula dei contratti, chiarisce che i poteri di spesa sono attribuiti ai dirigenti con la previsione dei relativi limiti, al punto che “tutti gli atti che eccedono i poteri dei dirigenti devono essere sottoposti al Sindaco o alla Giunta, secondo le rispettive competenze, controfirmati dal Direttore Generale o dal Direttore Operativo” (art. 27.2).
Tanto chiarito a livello statutario e regolamentare, l'atto che esorbita dai poteri del dirigente – come il contratto di fornitura menzionato – non dovrebbe essere adottato dal Segretario Generale bensì dagli organi politici (Sindaco o Giunta) e controfirmato dai Direttori (Generale o Operativo), i quali poi provvederanno a delegare il dirigente competente per materia allo svolgimento degli adempimenti successivi. Inoltre, sempre in risposta al quesito prospettato, occorre distinguere il profilo della competenza ad adottare l'atto da quello della forma. A prescindere dal soggetto che materialmente adotta l'atto (dirigente, Sindaco, Giunta), a conferirvi la forma che la legge prevede per il singolo atto provvede il Segretario Generale che, in quanto ufficiale rogante, roga i contratti nei quali il Comune è parte e conferisce l'autentica alle scritture private e agli atti unilaterali nell'interesse del Comune.
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