Legittimo il rilascio dell'attestazione SOA anche in presenza della produzione di un certificato falso, se questo non venga utilizzato per l'attestazione

08 Ottobre 2018

La falsità di una certificazione, nell'ambito di una procedura per il rilascio dell'attestazione SOA, non consente di configurare la fattispecie di cui all'art. 17, comma 1, lett. m) del d.P.R. n. 34 del 2000, qualora la stessa non venga utilizzata ai fini del rilascio stesso, dal momento che viene a mancare qualsiasi nesso di causalità tra l'attestazione dei requisiti e la produzione del certificato.

Il caso. A seguito di controlli svolti nel corso del 2006 dall'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici (oggi ANAC), con provvedimento del medesimo anno l'Autorità ha revocato l'attestazione SOA rilasciata in favore della società ricorrente, in quanto la stessa risultava essere stata emessa in assenza del requisito di cui all'articolo 17, comma 1, lett. m) del d.P.R. 34/2000. La delibera impugnata si fonda, difatti, sul presupposto che la ricorrente avrebbe ottenuto la attestazione sulla base di documentazione non veritiera.

Diritto. Ad avviso del Collegio, l'impugnazione è fondata, con particolare riferimento a quelle censure con le quali si deduce che l'Autorità di Vigilanza ha adottato il provvedimento di revoca senza tener conto dell'esito dell'attività istruttoria svoltasi in contraddittorio tra il Servizio ispettivo, l'impresa ricorrente e la Tecnosoa S.p.a. (la società che ha rilasciato l'attestazione).

Invero il provvedimento finale attribuisce rilievo all'esistenza, nell'ambito della documentazione acquisita in sede di richiesta di attestazione di un certificato relativo a lavori svolti presso un comune. Tuttavia, l'Autorità non ha tenuto conto del fatto che tale certificato non era stato considerato dalla società ai fini del rilascio della certificazione, per cui l'attestazione del Comune era risultata del tutto ininfluente ai fini del rilascio del documento.

Ciononostante l'Autorità, con la delibera impugnata, ha ritenuto che la mera esistenza agli atti di tale certificazione, sebbene non utilizzata dall'organismo di attestazione ai fini del rilascio dell'attesto SOA, configurerebbe l'assenza del requisito di ordine generale di cui all'art. 17, comma 1, lett. m) del d.P.R. n. 34 del 2000.

Sul punto, ritiene il Collegio che «la certificazione in questione non è stata utilizzata ai fini del rilascio della attestazione, per cui manca ogni nesso di causalità tra la produzione di tale certificazione e l'attestazione dei requisiti da parte della Tecnosoa».

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