Codice Civile art. 2501 septies - Deposito di atti (1).

Cecilia Bernardo

Deposito di atti (1).

[I]. Devono restare depositati in copia nella sede delle società partecipanti alla fusione ovvero pubblicati sul sito Internet delle stesse (2), durante i trenta giorni che precedono la decisione in ordine alla fusione, salvo che i soci rinuncino al termine con consenso unanime, e finché la fusione sia decisa:

1) il progetto di fusione con le relazioni, ove redatte, (3) indicate negli articoli 2501-quinquies e 2501-sexies;

2) i bilanci degli ultimi tre esercizi delle società partecipanti alla fusione, con le relazioni dei soggetti cui compete l'amministrazione e la revisione legale (4);

3) le situazioni patrimoniali della società partecipanti alla fusione ove redatte a norma dell'articolo 2501-quater, primo comma, ovvero, nel caso previsto dall'articolo 2501-quater, secondo comma, la relazione finanziaria semestrale (5).

[II]. I soci hanno diritto di prendere visione di questi documenti e di ottenerne gratuitamente copia. Su richiesta del socio le copie gli sono trasmesse telematicamente. La società non è tenuta a fornire copia dei documenti, qualora gli stessi siano stati pubblicati sul sito Internet della società dal quale sia possibile effettuarne liberamente copia o stampa (6).

(1) V. nota al Capo X.

(2) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha inserito dopo le parole: «nella sede delle società partecipanti alla fusione,» le parole: «ovvero pubblicati sul sito Internet delle stesse, ».

(3) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha sostituito le parole: «con le relazioni» con le parole: «con le relazioni, ove redatte».

(4) Le parole «il controllo contabile» sono state sostituite dalle parole «la revisione legale» dall'art. 37, comma 33, del d.lg. 27 gennaio 2010, n. 39.

(5) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha sostituito il numero 3. Il testo precedente recitava: «le situazioni patrimoniali delle società partecipanti alla fusione redatte a norma dell'articolo 2501-quater».

(6) L'art. 1 d.lg. 22 giugno 2012, n. 123, ha aggiunto i seguenti periodi: «Su richiesta del socio le copie gli sono trasmesse telematicamente. La società non è tenuta a fornire copia dei documenti, qualora gli stessi siano stati pubblicati sul sito Internet della società dal quale sia possibile effettuarne liberamente copia o stampa».

Inquadramento

La norma, con l'evidente finalità di assolvere al diritto di informazione ai soci onde poter consentire una valutazione ponderata circa la meritevolezza dell'operazione di fusione, prescrive la necessità che vengano depositati in copia presso la sede della società o sul sito internet della stessa i tre bilanci d'esercizio precedenti alla decisione in ordine alla fusione, il progetto di fusione congiuntamente alle relazioni di cui agli articoli 2501-quinquies e sexies, nonché la situazione patrimoniale della società.

Quando in luogo della situazione patrimoniale si è proceduto ad utilizzare l'ultimo bilancio di esercizio, è possibile omettere il deposito degli ultimi tre esercizi (Gaeta, 1768).

L'osservanza del termine per il deposito della documentazione ivi prescritta deve risultare dalla delibera di fusione ovvero da un'attestazione degli amministratori e dei sindaci (Trib. Napoli 24 novembre 1994).

Rinuncia ai termini

Con il d.lgs. n. 123 del 22 giugno 2012 è stata introdotta una importante novità rispetto alla previgente disciplina. È oggi infatti consentito ai soci rinunciare ai termini di trenta giorni. È bene tuttavia precisare che la rinuncia è consentita solo con riferimento ai termini, non anche al deposito in sé, poiché lo stesso è funzionale anche per i creditori i quali sono legittimati all'esercizio del diritto di opposizione ex art. 2503 c.c.

La giurisprudenza ha posto in luce come i termini non sarebbero in realtà sufficienti a garantire i soci ed i terzi da eventuali variazioni nella situazione patrimoniale. La finalità degli stessi si rinviene nella garanzia di trasparenza e nella pubblicità cui gli stessi sarebbero preordinati (Trib. Brindisi 13 novembre 2000).

Anche la giurisprudenza formatasi nel vigore della precedente disciplina, ritenendo che detti termini fossero previsti nell'esclusivo interesse dei soci, ammetteva che vi si potesse rinunciare con il consenso unanime dei soci.

Non mancava chi invece in dottrina riteneva che i termini non fossero rinunciabili, reputandoli previsti non nell'esclusivo interesse dei soci, ma anche dei terzi e dei creditori i quali avrebbero potuto agire ex art. 2503 c.c. (Galletti, 66).

Bibliografia

Gaeta, Sub art. 2501-septies, in Codice commentato delle s.p.a., a cura di Fauceglia, Schiano di Pepe, Torino, 2007; Galletti, Procedimento di fusione e «diritti individuali», in Giur. it. 1996.

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