Codice Civile art. 2503 bis - Obbligazioni (1).Obbligazioni (1). [I]. I possessori di obbligazioni delle società partecipanti alla fusione possono fare opposizione a norma dell'articolo 2503, salvo che la fusione sia approvata dall'assemblea degli obbligazionisti. [II]. Ai possessori di obbligazioni convertibili deve essere data facoltà, mediante avviso da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana almeno novanta giorni prima della iscrizione del progetto di fusione, di esercitare il diritto di conversione nel termine di trenta giorni dalla pubblicazione dell'avviso. [III]. Ai possessori di obbligazioni convertibili che non abbiano esercitato la facoltà di conversione devono essere assicurati diritti equivalenti a quelli loro spettanti prima della fusione, salvo che la modificazione dei loro diritti sia stata approvata dall'assemblea prevista dall'articolo 2415. (1) V. nota al Capo X. InquadramentoLa finalità della norma in commento è quella di preservare i titolari di obbligazioni nell'ipotesi in cui la società in cui le detengono, ponga in essere l'operazione straordinaria di fusione. Ed infatti è riservato anche agli obbligazionisti il diritto di fare opposizione previsto dall'art. 2503 c.c., salvo che la fusione, incidendo sui relativi diritti, non sia stata approvata dall'assemblea degli obbligazionisti. Dalla norma potrebbe desumersi l'assunto per cui al singolo obbligazionista sia precluso l'esercizio dell'opposizione, qualora l'assemblea speciale abbia deliberato in senso favorevole all'operazione. Ne discenderebbe quindi che solo il rappresentante comune sia legittimato all'esercizio dell'opposizione nel caso in cui l'assemblea non abbia approvato la fusione. Quanto invece ai titolari di obbligazioni convertibili, agli stessi è conferita facoltà di esercitare il diritto di conversione entro trenta giorni dalla pubblicazione dell'avviso di fusione in Gazzetta Ufficiale. Vi è stato chi ha contestato il metodo di pubblicazione dell'avviso per i creditori titolari di obbligazioni convertibili, considerato che tutti gli eventi inerenti le società vengono resi noti mediante iscrizione nel registro delle imprese. Inoltre, assumendo l'avviso caratteri generici, si presta ad essere poco idoneo a tutelare gli obbligazionisti. La ratio normativa si rinviene infatti nella facoltà concessa ai medesimi di partecipare in quanto azionisti all'assemblea che approverà la fusione. Assumendo però l'avviso contenuto generico, non si vede come gli obbligazionisti titolari di obbligazioni convertibili, possano assumere la decisione senza conoscere le reali caratteristiche e le condizioni della fusione (Civerra, 122). La norma si chiude prescrivendo la necessità che ai titolari di obbligazioni convertibili vengano garantiti analoghi diritti nell'ipotesi in cui non esercitino il diritto di opzione. Requisiti dell'opposizioneFacendo il legislatore salva la possibilità che la fusione sia approvata dall'assemblea degli obbligazionisti, la dottrina ha ritenuto che al singolo sia precluso l'esercizio dell'opposizione (Santagata, 325). Vi è tuttavia chi ritiene che al singolo non sia precluso opporsi se la maggioranza abbia rinunciato al diritto di opposizione (Civerra, 121). Più coerente con il dettato normativo, appare invece l'orientamento che consente al singolo l'opposizione individuale nell'inerzia dell'assemblea. In aderenza al disposto dell'articolo 2503 c.c., l'interesse di questa categoria di creditori deve sorgere prima della deliberazione di addivenire all'operazione di fusione. Titolari di obbligazioni convertibiliPer i titolari di obbligazioni convertibili, è consentito esercitare il diritto di opzione e convertire in azione l'obbligazione posseduta, partecipando in qualità di socio all'assemblea che deve deliberare in ordine alla fusione. Se l'obbligazionista non abbia esercitato il detto diritto, gli devono essere riconosciuti diritti equivalenti a quelli goduti prima dell'operazione. Tale diritto è precluso da una decisione dell'assemblea speciale che abbia acconsentito ad una modifica di tali diritti, che non comprendono più la facoltà di convertire e l'adeguamento del rapporto di cambio (Ferrara, Corsi, 910). BibliografiaCillo, Le operazioni sul capitale sociale e le operazioni straordinarie a servizio del concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione dei debiti, in Riv. not. 2017, 691; Civerra, Le operazioni di fusione e scissione, l'impatto della riforma e la nuova disciplina del leveraged by out, Torino, 2004; Ferrara, Corsi, Gli imprenditori e le società, Milano, 1996; Spolidoro, Fusioni e scissioni di società, Torino, 1994. |