Codice Civile art. 2497 bis - Pubblicità (1).

Giuliano Lemme

Pubblicità (1).

[I]. La società deve indicare la società o l'ente alla cui attività di direzione e coordinamento è soggetta (2) negli atti e nella corrispondenza, nonché mediante iscrizione, a cura degli amministratori, presso la sezione del registro delle imprese di cui al comma successivo.

[II]. È istituita presso il registro delle imprese apposita sezione nella quale sono indicate le società o gli enti (3) che esercitano attività di direzione e coordinamento e quelle che vi sono soggette.

[III]. Gli amministratori che omettono l'indicazione di cui al comma primo ovvero l'iscrizione di cui al comma secondo, o le mantengono quando la soggezione è cessata, sono responsabili dei danni che la mancata conoscenza di tali fatti abbia recato ai soci o ai terzi.

[IV]. La società deve esporre, in apposita sezione della nota integrativa, un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell'ultimo bilancio della società o dell'ente che esercita su di essa l'attività di direzione e coordinamento.

[V]. Parimenti, gli amministratori devono indicare nella relazione sulla gestione i rapporti intercorsi con chi esercita l'attività di direzione e coordinamento e con le altre società che vi sono soggette, nonché l'effetto che tale attività ha avuto sull'esercizio dell'impresa sociale e sui suoi risultati.

(1) V. nota al Capo IX.

(2) Le parole «la società o l'ente alla cui attività di direzione e coordinamento è soggetta» sono state sostituite alle parole «la propria soggezione all'altrui attività di direzione e coordinamento» dall'art. 5 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6, come modificato dall'art. 5 1zz) d.lg. 6 febbraio 2004, n. 37.

(3) Le parole «sono indicate le società o gli enti» sono state sostituite alle parole «sono indicati i soggetti» dall'art. 5 d.lg. n. 6, cit.

Inquadramento

La norma, nel profilo sistematico della riforma, si inserisce in una corrente di nuovo approccio del legislatore, volto ad esaltare i profili di trasparenza delle società di capitali, specie se di grandi dimensioni, privilegiando così l'aspetto informativo rispetto a quello sanzionatorio (Lemme, 42).

Questo approccio è confermato anche nella legge delega (Brodasca, 173; Pirazzini, 2357). Lo scopo è quello di far conoscere preventivamente ai soci di minoranza ed ai terzi creditori le condizioni di rischio della fornitura o dell'investimento (Callegari, 1070).

Mentre la norma dell'art. 2497 c.c. pone una tutela successiva all'abuso di direzione e coordinamento, quella in esame ha dunque piuttosto funzione preventiva, essendo rivolta a soggetti che ancora non hanno assunto un ruolo formale (socio o creditore) nei confronti della società soggetta a direzione e coordinamento (Sciuto, 310; Lemme, 42). In quanto tale, la norma è comunque destinata ad incidere profondamente sullo statuto organizzativo del gruppo (Tombari, 2010, 28); nel contempo, si conferma la natura non occasionale, ma sistematica e continuativa dell'attività della capogruppo (Brodasca, 175; Callegari, 1072).

Il contenuto dell'obbligo

Essenzialmente, la norma prevede tre distinti obblighi: a. quello di indicare negli atti e nella corrispondenza della subordinata la soggezione all'altrui attività di direzione e coordinamento; b. quello di iscrivere nel registro delle imprese, in apposita sezione, capogruppo e subordinate; c. quello di indicare nel bilancio della subordinata i dati essenziali della capogruppo e gli effetti dell'attività di direzione e coordinamento.

Tralasciando quest'ultimo aspetto, che esamineremo in seguito, osserviamo intanto che tra gli scopi della norma vi è quello di individuare la capogruppo, intesa come soggetto che effettivamente esercita attività di direzione e coordinamento (Tombari, 2010, 32). Peraltro, il legislatore ha scelto di porre l'obbligo non in capo a quest'ultima, ma alla controllata (Brodasca, 187). Va anche evidenziato che la struttura della norma consente di individuare solo un soggetto capogruppo, il che pone qualche problema interpretativo in caso di gruppo ramificato in sub-holding. Alcuni (Tombari, 2010, 33) ritengono debba prevalere il principio di effettività, dovendosi dunque verificare in concreto quale sia il soggetto che esercita la direzione, mentre altri ritengono che ad essere indicata dovrà essere unicamente la capogruppo (Lemme, 44).

Si è discusso sulla natura dell'iscrizione, e si è in generale concluso (Pirazzini, 2367) si tratti di pubblicità costitutiva o dichiarativa, in quanto ad essa si riconducono gli effetti della esenzione da responsabilità degli amministratori della società eterodiretta, anche se non manca chi (Cariello, 2416) propende piuttosto per la tesi della pubblicità notizia. Alcuni (Montalenti, 2006, 556) hanno viceversa ritenuto che si tratti di pubblicità atipica.

L'obbligo di iscrizione incombe, come chiaramente recita la norma, sui soli amministratori della società eterodiretta; non può pertanto essere disposta d'ufficio dal registro delle imprese, neppure in caso di denuncia di terzi circa l'omissione (Brodasca, 201).

La Cassazione ha affermato, in merito al principio di effettività, che in mancanza di effettiva attività di direzione e coordinamento non rileva, a costituire un gruppo, la pubblicità di cui all'art. 2497- bis c.c. (Cass. I, n. 24943/2019).

La responsabilità

Il comma 3 dell'art. 2497-bis c.c. prevede un caso specifico di responsabilità per omesso adempimento agli obblighi di trasparenza e informazione.

I soggetti responsabili, ancora una volta, sono gli amministratori della società eterodiretta, con una inversione logica rispetto a quanto avviene nei casi di responsabilità per abuso di attività di direzione e coordinamento, imputabili invece alla capogruppo (Brodasca, 208). Sono peraltro emerse perplessità per il fatto che, per quanto attiene all'obbligo di iscrizione nel registro delle imprese di cui al secondo comma, vada fornita anche l'indicazione della controllante, i cui amministratori non sono però ricompresi tra i soggetti responsabili in caso di omissione (Lemme, 45).

Legittimati attivi sono invece non già soci e creditori, ma soci e terzi. Non solo: anche l'ambito di responsabilità appare più ampio, dovendo estendersi a tutto ciò che deriva dalla mancata conoscenza della situazione di direzione e coordinamento (Pirazzini, 2374).

Si pone un duplice problema: da una parte quello della oggettiva difficoltà, in talune situazioni, di identificazione della dominante; dall'altro, correlativamente, quello della possibilità di disconoscimento dell'attribuzione, da parte degli amministratori della dominata, del ruolo di capogruppo (Callegari, 1075; Pirazzini, 2375).

La responsabilità va qualificata come contrattuale nei confronti dei soci, extracontrattuale nei confronti dei terzi (Lemme, 46).

Nel complesso, questa parte della norma ha destato le critiche maggiori, in quanto pecca di scarsa trasparenza (Pirazzini, 2375) ed in quanto, come si accennava, identifica quali unici destinatari gli amministratori della società eterodiretta (Montalenti, 2003, 75).

La trasparenza nel bilancio e gli effetti del rapporto di direzione e coordinamento

L'ultima parte dell'art. 2497-bis c.c. detta ulteriori norme specifiche volte ad assicurare la trasparenza nel rapporto tra capogruppo e società eterodirette, imponendo un doppio obbligo per queste ultime: quello di esporre nella nota integrativa i dati essenziali dell'ultimo bilancio della capogruppo (comma 4) e quello di indicare, nella relazione sulla gestione, i rapporti intercorsi con la capogruppo e gli effetti sul bilancio della subordinata.

Sul primo punto, ci si può tranquillamente rifare a quanto previsto in norma sostanzialmente analoga dall'art. 2429 c.c. (v.) (Brodasca, 212). L'articolo, infatti, presenta margini di ambiguità che consentono all'interprete altre soluzioni (Lemme, 46) ivi compresa quella di poter allegare anche l'intero bilancio (Brodasca, 214). Ciò presuppone ovviamente un adeguato sistema informativo interno nel gruppo (Brodasca, 2015).

Assai più complessa è la rilevanza del secondo obbligo, intimamente legato al problema dei vantaggi compensativi del precedente art. 2497 c.c. (Pirazzini, 2386; Lemme, 46). In particolare, se il problema della rappresentazione dei rapporti con la capogruppo è di relativamente semplice soluzione, altra cosa è quello degli effetti, espressione, questa, certamente non chiara. Una parte della dottrina (Lemme, 47) ritiene infatti che l'unica via sia quella della rappresentazione oggettiva di dati contabili, prescindendo da valutazioni soggettive che non competono agli amministratori della dominata. In generale, comunque, i dati debbono comprendere un contenuto minimo, tra cui si possono annoverare: le caratteristiche essenziali delle operazioni, le condizioni economiche e normative dei rapporti, la entità economica, l'influenza sul risultato di esercizio e gli indirizzi strategici della capogruppo. Andrebbero anche specificamente indicati gli eventuali vantaggi compensativi (Brodasca, 217).

Ovviamente, anche in questo caso si pone il problema della effettiva possibilità di accesso, da parte degli amministratori delle subordinate, a tali informazioni (Irace, 328), con la possibilità comunque di considerare gli esponenti esenti da responsabilità ove facciano legittimo affidamento su informazioni che non presentino anomalie (Brodasca, 220).

L'obbligo informativo di cui al comma 4 dell'art. 2497-bis c.c. non impone di allegare il bilancio della controllante, ma solo i dati reputati di volta in volta essenziali (Trib. Milano, 7 gennaio 2010), con la possibilità, quindi, di valutarne la rilevanza nel caso concreto.

Bibliografia

Brodasca, Pubblicità, in Aa.Vv., Direzione e coordinamento di società, a cura di Sbisà, in Commentario alla riforma delle società, diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2012; Callegari, I gruppi di società, in Il nuovo diritto societario, a cura di Cottino, Bonfante, Cagnasso, Montalenti, Bologna, 2009; Cariello, Sub art. 2497-bis, in Codice civile commentato, a cura di Alpa e Mariconda, Milano, 2009; Galgano, Direzione e coordinamento di società, in Comm. S.B, Bologna-Roma, 2005; Galgano, Il nuovo diritto societario, in Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell'economia, a cura di Galgano, Padova, 2004; Galgano, I gruppi nella riforma delle società di capitali, in Contr. impr. 2003; Irace, Sub art. 2497-bis, in La riforma delle società, a cura di Sandulli-Santoro, Torino, 2003; Lemme, Il diritto dei gruppi di società, Bologna 2013; Montalenti, La pubblicità nella riforma del diritto societario, in Riv. soc. 2006, I; Montalenti, La riforma del diritto societario: profili generali, in Riv. dir. comm. 2003, I; Pirazzini, Sub art. 2497-bis, in Il nuovo diritto delle società, a cura di Maffei Alberti, Padova, 2005; Rordorf, I gruppi di società nella recente riforma del diritto societario, in Soc. 2004; Sbisà (a cura di), Direzione e coordinamento di società, in Commentario alla riforma delle società diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2012; Sciuto, Direzione e coordinamento di società, in La riforma delle società di capitali e cooperative, a cura di Starola, Milano, 2003; Tombari, Diritto dei gruppi di imprese, Milano 2010; Tombari, Il gruppo di società, Torino, 1997.

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