Codice Civile art. 2519 - Norme applicabili (1).

Lorenzo Delli Priscoli
aggiornato da Stefano Schirò

Norme applicabili (1).

[I]. Alle società cooperative, per quanto non previsto dal presente titolo, si applicano in quanto compatibili le disposizioni sulla società per azioni.

[II]. L'atto costitutivo può prevedere che trovino applicazione, in quanto compatibili, le norme sulla società a responsabilità limitata nelle cooperative con un numero di soci cooperatori inferiore a venti ovvero con un attivo dello stato patrimoniale non superiore ad un milione di euro.

(1) V. nota al Titolo VI.

Inquadramento

 L’art. 2519 sostituisce il testo dell’art. 2516, nella versione antecedente alla riforma di cui al d. lgs. n. 6 del 2003, e mentre l’art. 2516 operava un richiamo specifico delle diposizioni relative alla s.p.a., ritenute applicabili <<in ogni caso>> alla società cooperativa in quanto compatibili con le norme del codice civile  e con quelle delle leggi speciali, indicando espressamente quelle riguardanti i conferimenti, le prestazioni accessorie, le assemblee, gli amministratori, i sindaci, i libri sociali, il bilancio e la liquidazione, l’art. 2519 opera un richiamo generico alle disposizioni sulle s.p.a., con la conseguenza che l’interprete dovrà estendere il giudizio di compatibilità a tutte le norme che disciplinano la società per azioni e la verifica di compatibilità dovrà riguardare non solo le norme sulla cooperativa previste dal codice civile, ma anche le norme tuttora in vigore della legislazione speciale, sebbene l’articolo in commento, a differenza del precedente art. 2516, non vi faccia riferimento. Il metodo indicato dall’art. 2519 rende certamente più flessibile la disciplina della società cooperativa ed apre spazi di applicazione alla cooperativa delle disposizioni riguardanti la s.p.a., in precedenza non praticabili (Ceccherini - Schirò, 55-57), tenuto anche conto che la cooperativa s.p.a. può articolarsi nei modelli chiuso ed aperto (sia come quotata che come società ad azionariato diffuso) e può dottare uno dei tre noti sistemi di amministrazione e controllo (PRESTI-RESCIGNO, 604).

Il legislatore dopo aver definito l’ambito peculiare delle società cooperativa, ha richiamato l'applicazione delle norme delle società di capitali sottoponendo tale applicazione al filtro di compatibilità volto a tutelare la specificità della cooperativa. L'interprete, dunque, deve valutare se le norme delle società di capitali possano pregiudicare gli elementi caratterizzanti la società cooperativa e, solo ove l'attività interpretativa abbia escluso un simile esito, quelle norme potranno trovare applicazione (Bonfante, 247).

Le norme relative alle società lucrative vanno comunque applicate in via diretta e non meramente analogica, in quanto integrano lo statuto delle cooperative, diventandone parte essenziale, con la conseguenza che la individuazione della norma applicabile prescinderà dalla indagine sulla (e dal positivo riscontro della) eadem ratio, che costituisce il presupposto dell’analogia, ma di cui non è necessaria la ricerca, qualora una disposizione abbia applicazione diretta. Così, per esempio, la scarna disciplina in tema di rappresentanza in assemblea, contenuta nell’art. 2539, dovrà essere integrata dai precetti dettati per la s.p.a. dall’art. 2372, senza verificare se le medesime ragioni che sottendono tali regole giustifichino la loro applicazione alle cooperative (BARTALENA, 92-93). In alcuni casi è lo stesso legislatore che detta criteri di compatibilità per l’applicazione alla cooperativa di disposizioni riguardanti la disciplina della s.p.a. Così, per esempio, in applicazione del principio del voto paritario, le norme che per l’esercizio di determinati diritti fanno riferimento ad una percentuale di capitale vanno rapportate, nelle cooperative, al numero dei soci (art. 135 TUF) (PRESTI-RESCIGNO, ivi).

Il rinvio normativo ai modelli lucrativi di riferimento opera in quanto la disciplina societaria specifica delle cooperative presenti delle lacune, fermo restando che, in tale ipotesi e in base a quanto stabilito nel primo comma del presente articolo, le società cooperative sono ordinariamente regolate secondo il modello della società per azioni (VELLA-GENCO-MORARA, 56-57). L’integrazione tra disciplina tipica delle cooperative e disciplina delle s.p.a. costituisce pertanto il modello legale o di default, applicabile in caso di atti costitutivi carenti di clausole o contenenti singole clausole nulle (STAGNO D’ALCONTRES-DE LUCA, 811).

Con riferimento alle società cooperative quotate, si è osservato che, sebbene la quotazione possa sembrare contraddittoria sia con lo scopo mutualistico che con le regole di quotazione che impongono la libera trasferibilità delle azioni, la quotabilità è comunque presupposta sia dall’art. 2540, comma 7, c.c. sia dall’art. 135 TUF (per l’adattamento della disciplina della società con azioni quotate alla cooperativa v. gli artt. 135-bis e 147-ter, comma 1, TUF) (PRESTI-RESCIGNO, ivi).

 

Il procedimento di convocazione dell'assemblea di società cooperativa bancaria - nella fattispecie quotata, ma senza pendenza di offerta pubblica sui suoi titoli - è disciplinato dall'art. 2366 c.c. (già richiamato dell'art. 2516, ed ora dall'art. 2519 c.c.) (Cass. I, n. 9776/2012).

Se una banca eroga un finanziamento destinato all'acquisto di azioni emesse dalla banca stessa, si configura una violazione dell'art. 2358 c.c., regola applicabile anche alle banche costituite in forma di società cooperative, con l'effetto che tanto il finanziamento quanto l'acquisto di azioni sono nulli (T. Treviso, III, 4 maggio 2020).

Il diritto di informazione e il diritto alla consultazione dei libri e dei documenti sociali è riconosciuto, ex art. 2476, comma 2, c.c., a qualunque socio non amministratore di s.r.l., anche con riferimento alle società cooperative a r.l. (T. Catanzaro, Sez. imprese, 22 giugno 2017).

L’impugnazione di delibera di assemblea di cooperativa deve essere proposta entro il termine previsto dall’art. 2377 c.c., applicabile in ragione del rinvio generale operato dall’ art. 2519 c.c. alle disposizioni in tema di società per azioni (T. Catania, 6 marzo 2017).

Lo strumento della sospensione cautelare delle delibere, espressamente previsto dall’art. 2378, comma 3, c.c. per le società per azioni, deve ritenersi applicabile anche alle società cooperative, stante il meccanismo di rinvio previsto dall’art. 2519 c.c. (T. Firenze, Sez. imprese, 23 febbraio 2017).

Deve essere annullata la deliberazione assembleare di approvazione del bilancio d’esercizio di società cooperativa, qualora non sia stato redatto e messo a disposizione dei soci il parere del collegio sindacale, come previsto dal combinato disposto degli artt. 2429 e 2519 c.c. (Trib. Milano, 15 ottobre 2015).

Le società a responsabilità limitata

Il secondo comma consente (attribuendo una facoltà e non un obbligo) all'atto costitutivo di prevedere l'applicabilità, sempre previo giudizio di compatibilità, delle norme sulla società a responsabilità limitata purché, però, la cooperativa rispetti determinati parametri: 1) numero di soci cooperatori inferiore a venti; 2) attivo dello stato patrimoniale non superiore ad un milione di euro. Le due condizioni sono alternative (Tonelli, 56). Sono necessariamente assoggettate al modello s.r.l.  le cooperative che abbiano otto soci o meno, purché tutte persone fisiche, fermo restando il limite minimo di tre soci (art. 2522, comma 2) (VELLA-GENCO-MORARA, 56). Si osserva, infine, che, una volta adottato il modello di società a responsabilità limitata si applicano alla cooperativa solo le norme che regolano tale modello e non anche quelle che regolano le società per azioni (Bonfante 242).

I finanziamenti erogati dalle compagnie finanziarie ai sensi dell'art. 17 della l. 27 febbraio 1985, n. 49, come modificato dall'art. 12 della l. 5 marzo 2001, n. 57, in qualità di soci sovventori di società cooperative a r.l.  ex art. 4 della l. 31 gennaio 1992, n. 59, non sono soggetti alla postergazione prevista dall'art. 2467 c.c., atteso che, nel caso di specie, l’atto costitutivo della cooperativa non ha richiamato espressamente la disciplina della società a responsabilità limitata e non è stata comunque fornita la prova della sussistenza dei requisiti dimensionali previsti dall’art. 2519, comma 2, e considerato che, giusta l'art. 2519, comma 1, alle cooperative risulta applicabile la disciplina delle società per azioni che non riproduce l'effetto postergativo (Cass. I, n. 10509/2016).

Gli obblighi previsti dagli artt. 2476, comma 1, e 2486 c.c. a carico degli amministratori di una s.r.l. incombono anche sugli amministratori di una società cooperativa a r.l. in forza del disposto dell’art. 2519, comma 2 (Cass. III, n. 28613/2019).

Il passaggio da un modello organizzativo all’altro

 Ci si è chiesti in dottrina se il passaggio dall’uno all’altro dei sistemi normativi ai quali può essere conformata la struttura organizzativa della cooperativa configuri una trasformazione in senso proprio. Si propende per la soluzione affermativa, in quanto il richiamo di due corpi normativi distinti (s.p.a. o s.r.l.) comporta un’accentuata differenziazione strutturale, che giustifica la qualificazione sub specie di trasformazione del passaggio da un modello di riferimento all’altro, inteso come modificazione dell’atto costitutivo soggetta alla prescrizione dell’art. 2545-novies (che rinvia all’art. 2436 in punto di controlli e di pubblicità). All’inquadramento della fattispecie in termini di trasformazione consegue l’attribuzione ai soci assenti o dissenzienti del diritto di recesso (art. 2437 per la s.p.a.; art. 2473 per la s.r.l.) (BARTALENA, 99).

Bibliografia

Bartalena, in Aa. Vv., Società cooperative, a cura di Presti, in Commentario alla riforma delle società, diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2006; Bonfante, Trattato di diritto commerciale, Le società cooperative, V, Padova, 2014 ; Ceccherini-Schirò, Società cooperative e mutue assicuratrici, seconda edizione, in Aa.Vv., La riforma del diritto societario, a cura di Lo Cascio, Milano, 2008; Presti-Rescigno, Corso di diritto commerciale, vol. II, Società, Bologna, 2019; Stagno D’Alcontres-De Luca, Le società, III, Torino, 2019; Tonelli, in La riforma delle società. Commentario del D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6. Società cooperative., a cura di M. Sandulli, V. Santoro, Torino, 2003; Vella-Genco-Morara, Diritto delle società cooperative, Bologna, 2018.

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