Codice Civile art. 2521 - Atto costitutivo (1).

Stefano Schirò

Atto costitutivo (1).

[I]. La società deve costituirsi per atto pubblico.

[II]. L'atto costitutivo stabilisce le regole per lo svolgimento dell'attività mutualistica e può prevedere che la società svolga la propria attività anche con terzi.

[III]. L'atto costitutivo deve indicare:

1) il cognome e il nome o la denominazione, il luogo e la data di nascita o di costituzione, il domicilio o la sede, la cittadinanza dei soci;

2) la denominazione, e il comune ove è posta la sede della società e le eventuali sedi secondarie;

3) la indicazione specifica dell'oggetto sociale con riferimento ai requisiti e agli interessi dei soci (2);

4) la quota di capitale sottoscritta da ciascun socio, i versamenti eseguiti e, se il capitale è ripartito in azioni, il loro valore nominale;

5) il valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura;

6) i requisiti e le condizioni per l'ammissione dei soci e il modo e il tempo in cui devono essere eseguiti i conferimenti;

7) le condizioni per l'eventuale recesso o per la esclusione dei soci;

8) le regole per la ripartizione degli utili e i criteri per la ripartizione dei ristorni;

9) le forme di convocazione dell'assemblea, in quanto si deroga alle disposizioni di legge;

10) il sistema di amministrazione adottato, il numero degli amministratori e i loro poteri, indicando quali tra essi hanno la rappresentanza della società;

11) il numero dei componenti del collegio sindacale;

12) la nomina dei primi amministratori e sindaci;

13) l'importo globale, almeno approssimativo, delle spese per la costituzione poste a carico delle società.

[IV]. Lo statuto contenente le norme relative al funzionamento della società, anche se forma oggetto di atto separato, si considera parte integrante dell'atto costitutivo.

[V]. I rapporti tra la società e i soci possono essere disciplinati da regolamenti che determinano i criteri e le regole inerenti allo svolgimento dell'attività mutualistica tra la società e i soci. I regolamenti, quando non costituiscono parte integrante dell'atto costitutivo, sono predisposti dagli amministratori e approvati dall'assemblea con le maggioranze previste per le assemblee straordinarie.

(1) V. nota al Titolo VI.

(2) V. Avviso di rettifica in G.U. 4 luglio 2003, n. 153.

Inquadramento

Il procedimento di costituzione delle società cooperative ricalca quello previsto per le s.p.a. e le s.r.l. (stipulazione dell’atto costitutivo-controllo notarile-deposito dell’atto per l’iscrizione nel registro delle imprese) (Presi-Rescigno, 605; Santagata, 838; Vella-Genco-Morara, 67). È dubbio se sia ammessa la costituzione per pubblica sottoscrizione, ma si propende per la soluzione affermativa, che risulta utile per la costituzione di cooperative con elevato numero minimo di soci, come le banche popolari e di credito cooperativo, mentre va esclusa per le cooperative che adottano la disciplina delle s.r.l. (Stagno D’Alcontres-De Luca, 805).

La norma in esame elenca dettagliatamente i requisiti dell’atto di costituzione delle società cooperative. L’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico, a pena di nullità, e stabilire la disciplina dei rapporti mutualistici, il cui contenuto può essere specificato nello statuto e nei regolamenti previsti dal comma 5, che possono essere adottati contestualmente alla stipula dell’atto costitutivo e costituirne parte integrante, oppure possono essere predisposti dagli amministratori e approvati dall’assemblea straordinaria (Santagata, 839; Stagno D’Alcontres-De Luca, 808-809).

Anche nelle società cooperative è possibile distinguere tra atto costitutivo, con il quale viene formata la società, e statuto, nel quale sono indicate le sue regole di funzionamento. Anche se forma oggetto di atto separato, lo statuto costituisce parte integrante dell’atto costitutivo (comma 4). È controverso, ma è maggioritario l’orientamento favorevole, se, in caso di contrasto tra le clausole dell’atto costitutivo e quelle dello statuto, prevalgano le seconde come nella società per azioni (Stagno D’Alcontres-De Luca, 807).

Nelle società cooperative è demandato all’autonomia statutaria, con il solo limite legale costituito dal rispetto della regola di parità di trattamento tra i cooperatori, di determinare quale sia   la situazione soggettiva dei partecipanti ai fini della fruizione del bene o del servizio prodotto dall’impresa e disciplinare le condizioni dello scambio mutualistico (Marasà, 27, nota 54). Inoltre, possono essere disciplinati dallo statuto molteplici aspetti dell’organizzazione societaria, non solo per valorizzare i caratteri di democrazia e di partecipazione dei soci al funzionamento della compagine, ma anche per coniugare i diritti sociali con gli interessi mutualistici di cui i soci sono portatori (Vella-Genco-Morara, 70).

Il contenuto dell'atto costitutivo

L’atto costitutivo deve stabilire le regole per lo svolgimento dell’attività mutualistica, che afferiscono ai rapporti di scambio, diversi e ulteriori rispetto al rapporto sociale (Stagno D’Alcontres-De Luca, 808) e può prevedere che la società svolga la propria attività anche con terzi. In difetto di una specificazione in tale ultimo senso, che tuttavia è talmente usuale da configurare quasi una clausola di stile (Marasà, 24), la cooperativa sarà costretta ad operare solo con i soci secondo i canoni della c.d. mutualità pura (Bonfante, 254). Con riferimento alle regole per lo svolgimento dell’attività mutualistica, l’atto costitutivo deve indicare il tipo di scambio mutualistico che la cooperativa intende perseguire anche con riguardo alla partizione fra cooperative a mutualità prevalente e non (Bonfante, 255). Con riguardo, invece, al contenuto dell’atto costitutivo la norma in esame riprende, sostanzialmente, le indicazioni previste per la società per azioni. Particolare rilievo assume, nella società cooperativa, l’oggetto sociale. Infatti, la norma in commento richiede l’indicazione specifica dell’oggetto sociale con riferimento ai requisiti e agli interessi dei soci. La specificità dell’oggetto sociale impedisce una indicazione meramente generica dell’attività svolta dalla cooperativa, ma non preclude la possibilità di indicare più oggetti sociali purché sussista una descrizione dettagliata dei vari settori di intervento (Bonfante, 257). Sono infatti ammesse le cooperative polisettoriali (Capo, 159).

Nell’atto costitutivo devono altresì risultare requisiti, condizioni e procedura per l’ammissione dei soci, nonché le condizioni per il loro recesso o la loro esclusione, il modo e il tempo di esecuzione dei conferimenti e le regole per la ripartizione degli utili e i criteri per la distribuzione dei ristorni (Santagata, 838-839). Inoltre, costituiscono elementi essenziali dell’atto costitutivo le forme di convocazione dell’assemblea, eventualmente in deroga delle disposizioni di legge, e il sistema di amministrazione adottato, risultando così la governance della società cooperativa affidata ad ampi margini di autonomia statutaria (Vella-Genco-Morara, 70).

L’atto costitutivo può prevedere l’applicabilità, previo giudizio di compatibilità, delle norme sulla società a responsabilità limitata purché, però, la cooperativa rispetti determinati parametri: 1) numero di soci cooperatori inferiore a venti; 2) attivo dello stato patrimoniale non superiore ad un milione di euro. Le due condizioni sono alternative (Tonelli, 56).

Come nelle società di capitali, anche nella società cooperativa l’atto costitutivo o lo statuto possono ospitare pattuizioni ulteriori, come, ad es., prestazioni accessorie a carico dei soci, clausole di prelazione, clausole arbitrali ecc. È invece inconsueta nelle società cooperative, pur non essendo vietata, la formazione di patti parasociali di contenuto analogo a quelli presenti nelle società di capitali. Una limitata diffusione di tali patti si ha nelle cooperative quotate, dove intercorrono soprattutto tra la cooperativa e soggetti, tipicamente finanziatori, estranei alla compagine dei cooperatori che hanno interessi sulla gestione corporativa. Si tratta di accordi ricondotti al genere dei covenants (Stagno D’Alcontres-De Luca, 809).

La base contrattuale della cooperativa è stata affermata anche dalla giurisprudenza (Cass. I, n. 4259/1997), secondo la quale non è possibile far valere, nei confronti della cooperativa, la simulazione relativa dell'atto costitutivo al fine di rendere operante la disciplina di una società di capitali dissimulata (Cass. I, n. 5735/1992).

Lo scopo mutualistico di una società cooperativa è caratteristica essenziale del suo atto costitutivo e si traduce nell'indisponibilità, da parte dell'assemblea o del consiglio di amministrazione, del diritto di ciascun socio di partecipare ai programmati benefici dell'attività societaria (Cass. I, n. 10602/1999).

È nulla, per contrasto con l'art. 1346 c.c., la clausola statutaria di una cooperativa che preveda la possibilità di irrogazione, rimessa al consiglio di amministrazione, di sanzione pecuniaria a carico dei soci inadempienti all'obbligo di conferire il minimo garantito di prodotti, qualora non contenga alcuna indicazione sulla misura della sanzione o, quanto meno, sui criteri per determinarla. (Cass. I, n. 4635/2005).

Il termine di prescrizione previsto dall'art. 2949 c.c. si applica anche al diritto della società cooperativa a ricevere dai soci i versamenti di denaro disposti a loro carico, quali prestazioni accessorie previste dallo statuto per far fronte alle spese di normale funzionamento della società, determinate dalla delibera assembleare e con decorrenza del termine dalla stessa (Cass. I, 21903/2013).

La clausola compromissoria contenuta nello statuto di una cooperativa edilizia avente per oggetto sociale la costruzione di alloggi da assegnare ai soci si applica alle sole controversie endosocietarie, sicché, in assenza di espressa previsione statutaria ovvero di autonoma clausola nell'atto di prenotazione o di assegnazione ovvero in quello di trasferimento immobiliare, non si estende alla controversia relativa al trasferimento di proprietà (Cass. VI-III, ord., n. 12124/2016).

In tema di cooperative teatrali, l'esclusione del socio per lo svolgimento di un'attività concorrente deve essere fondata su una disposizione statutaria, da interpretarsi in modo compatibile con i principi costituzionali di libertà di espressione artistica e di manifestazione del pensiero, i quali impediscono di ritenere automaticamente sanzionate attività non strettamente imprenditoriali, quali la costituzione di un'altra associazione culturale, sia pure operante nel campo della valorizzazione teatrale, e la partecipazione a spettacoli prodotti da terzi (Cass. I, n. 11515/2014).

Ricade nell’ambito della previsione statutaria che riservi agli arbitri “qualunque controversia che dovesse insorgere tra i soci e la società” – ed è dunque compromettibile all’arbitro – anche la questione sorta per omesso pagamento dei contributi dovuti dopo l’assegnazione ai soci di beni della cooperativa (Trib. Catania, 31 gennaio 2019).

Il diritto di libero accesso alle cooperative ex art.2524 c.c. è garantito, salvo il caso in cui lo statuto preveda la necessità della sussistenza di determinati requisiti, ai fini dell’acquisizione dello status di socio (Trib. Milano, 27 ottobre 2020).

Non può di regola essere demandato né all’assemblea né tantomeno agli organi della cooperativa il potere di imporre al socio versamenti in denaro ulteriori rispetto all’iniziale conferimento, salvo che tale potere non sia stabilito da una clausola statutaria per i fini dell’espletamento dell’attività della cooperativa e per il perseguimento dello scopo sociale. (Trib. Torino, 5 luglio 2021).

Bibliografia

Bonfante, Trattato di diritto commerciale, Le società cooperative, V, Padova, 2014; Capo, in Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2511-2574, a cura di D.U. Santosuosso, in Commentario del codice civile, a cura di E. Gabrielli, Torino, 2015; Marasà, L’imprenditore, artt. 2082-2083, in Il Codice Civile Commentario, fondato e già diretto da P. Schlesinger, continuato da F. D. Busnelli e Giulio Ponzanelli, Milano, 2021; Presti-Rescigno, Corso di diritto commerciale, vol. II, Società, Bologna, 2021; Santagata, Le società con scopo mutualistico, in Diritto commerciale, a cura di M. Cian, Torino, 2020; Stagno D’Alcontres-De Luca, Le società, III, Torino, 2019; Tonelli, in La riforma delle società. Commentario del D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6. Società cooperative, a cura di M. Sandulli, V. Santoro, Torino, 2003; Vella-Genco-Morara, Diritto delle società cooperative, Bologna, 2018.

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