Atto di citazione finalizzato all’accertamento dell’esistenza della “supersocietà” di fatto

Michele Marco Sardella
aggiornato da Tania Tenuzzo

Inquadramento

Una società viene definita “società di fatto” nel caso in cui è costituita sulla base di un'intesa verbale o, comunque, a comportamenti concludenti. Comportamenti che fanno evincere inequivocabilmente la volontà delle parti di costituire un rapporto sociale. Ciò che rileva è proprio una comunione di intenti di tutti i soggetti coinvolti, i quali devono cooperare e collaborare al perseguimento di un comune scopo di lucro attraverso lo svolgimento di attività economica e la disponibilità di risorse finanziarie, materiali e immateriali che costituiscono un fondo comune. La società di fatto può anche essere occulta. Ciò avviene allorquando esiste un soggetto che agisce come imprenditore di altri soggetti che non sono formalmente soci, di modo che non viene rivelata all'esterno l'esistenza della società.

La partecipazione per fatti concludenti di una società di capitali in un'altra società (di persone o di capitali) (partecipazione, che, pertanto è definita “di fatto”) concretizza il fenomeno giuridico della c.d. “supersocietà” (cfr. Cass. n. 1095/2016 e in dottrina O. Cagnasso, L'acquisto da parte della s.r.l. di una partecipazione a responsabilità illimitata; G. Fischera, Sulla violazione dei limiti dei poteri degli amministratori e sui suoi effetti nella partecipazione di società di capitali in società di persone; F. Fimmanò, L'estensione “inversa” del fallimento della supersocietà di fatto controllata ai soci s.r.l. controllanti e “subornati”; M. Irrera, Le società di fatto tra società di capitali; V. Valente, Sull'applicazione analogica dell'art. 2361, comma 2, c.c. nelle società a responsabilità limitata).

I Giudici di legittimità hanno precisato che l'assunzione della partecipazione da parte di società di capitali in altra società può infatti avvenire anche attraverso un semplice atto dell'organo di gestione e, quindi, in mancanza della previa deliberazione assembleare e della successiva indicazione nella nota integrativa del bilancio ex art. 2361, comma 2, c.c. Difatti, la S.C. ha stabilito che l'acquisto della summenzionata partecipazione costituisce un atto che può essere posto in essere anche dagli amministratori e, come tale, è idoneo a vincolare la società nei confronti dei terzi, anche in assenza della delibera autorizzativa da parte dei soci. E ciò a maggior ragione se, a fronde della decisione gestoria “di partecipazione”, non si realizza, di fatto, alcun mutamento dell'oggetto sociale (Cass., n. 12120/2016). In questo modo viene tutelata la posizione dei terzi che vengono in contatto con la società e che pertanto devono essere certi della spendita del nome della stessa società da parte dell'organo amministrativo. Ciò significa che le limitazioni ai poteri degli amministratori non sono opponibili ai terzi ex art. 2384 c.c., anche se queste limitazioni sono rese pubbliche, salvo che venga fornita la dimostrazione che detti soggetti abbiano agito consapevolmente in danno alla società. Tale orientamento della S.C. è coerente con la stessa ratio del Legislatore della riforma del diritto societario del 2003: quanto appena affermato risponde infatti all'esigenza di incentivare il reperimento di capitale di rischio e di credito, così favorendo la tutela del mercato, la stabilità dell'agire sociale e la certezza dei traffici. Perciò, il rischio che le eventuali violazioni poste in essere dall'organo di gestione attraverso il compimento di atti eccedenti i propri poteri ed in danno alla società, vien trasferito su quest'ultima, garantendo ai terzi che la società medesima farà fronte, comunque, agli atti posti in essere per essa dall'organo amministrativo. Come anticipato, rimangono tuttavia sempre ferme le responsabilità degli amministratori nei confronti della stessa società, dei soci e dei terzi, in tutti i casi in cui abbiano agito violando i propri doveri previsti dalla legge (azioni di responsabilità ex artt. 2392 ss., 2476 ss., revoca, denuncia al tribunale ex art. 2409 c.c.).

Formula

TRIBUNALE DI …

ATTO DI CITAZIONE

***

Nell'interesse della società “ … s.p.a.” (C.F. … e P.I. … ), con sede legale in … , alla via/Piazza … , n. … , in persona del sig. .. nella sua qualità di …, rappresentata e difesa, in forza della procura allegata al presente atto di citazione, dall'avvocato … (C. F. … ), del foro di … ed elettivamente domiciliata presso ….(per notifiche e comunicazioni relative al presente procedimento si indicano il numero di fax … e l'indirizzo di posta elettronica certificata …

-attrice

CONTRO

- la società “ … s.r.l.” (C.F. … e P.I. … ), con sede legale in … , alla via/Piazza … , n. … , C.F. …., in persona del proprio legale rappresentante pro tempore sig./dott. …

- convenuta

- la società “ … s.n.c.” (C.F. … e P.I. … ), con sede legale in … , alla via/Piazza … , n. … , in persona del proprio legale rappresentante pro tempore sig. …

- convenuta

Oggetto [inserire le parole chiave per individuare l'oggetto del giudizio]

* * *

FATTO

1. - In data … , il consiglio di amministrazione della società “ … s.r.l.” [ovvero, il diverso organo amministrativo] ha deliberato … [la partecipazione ai profitti e alle perdite e/o l'accorpamento del patrimonio e/o l'esercizio di attività imprenditoriale comune e/o il vincolo di collaborazione tra i soci] con la società “ … s.n.c.” (C. F. … e P.I. … ), con sede legale in … , alla via/Piazza … , n. … , senza tuttavia dar luogo alla previa delibera assembleare ex art. 2361 cod. civ. ai fini dell'assunzione di partecipazioni di una società di capitali in una società di persone (doc. n. … );

2. - per effetto di tale atto gestorio ad opera dell'organo amministrativo della società “ … s.r.l.”, quest'ultima è diventata socia della “ … s.n.c.”, concretizzando una c.d. “supersocietà” di fatto;

3. - in data … la società “ … s.p.a.”, odierna attrice, ha stipulato contratto di … [contratto necessariamente sinallagmatico - es. contratto di fornitura -] con la società “ … s.r.l.” (doc. n. … );

4. - in forza del suddetto contratto … [specificare le prestazioni oggetto del contratto in questione, quindi le reciproche posizioni delle parti];

5. - la società “ … s.r.l.” non ha adempiuto alle seguenti obbligazioni: … [indicare gli specifici inadempimenti contrattuali della parte convenuta] (docc. nn. … );

6. - stante il mancato adempimento degli obblighi contrattualmente assunti (cfr. docc. nn. … ), la società “ … s.p.a. ha maturato il diritto alla restituzione di … , oltre che un diritto di credito per la somma di € … nei confronti della società “ … s.r.l.” e - essendo in presenza di una “supersocietà” di fatto - della società “ … s.n.c.”;

7. - la società “ … s.p.a.” si è pertanto immediatamente attivata ai fini di sollecitare la società debitrice affinché adempiesse spontaneamente le proprie obbligazioni (docc. nn. … );

8 - tuttavia, nonostante i numerosi solleciti, la società “ … s.p.a” non ha percepito né le somme ad essa spettanti, né a restituzione di … ;

9- in tale contesto fattuale, ai fini di tutelare le proprie ragioni creditorie, la società “ … s.p.a.” si vede costretta ad adire la competente sede giurisdizionale ai fini di chiedere la risoluzione del contratto stipulato tra essa e la “ … s.r.l.” in data … ;

10 - peraltro, a causa del mancato adempimento da parte della “ … s.r.l.” degli obblighi contrattuali assunti, l'odierna attrice non ha potuto … , con ciò comportano un grave danno … .

DIRITTO

11. - Sul rispetto dei presupposti per l'esistenza di una “supersocietà” di fatto

[indicare e documentare ogni presupposto utile affinché si dimostri l'esistenza di una “supersocietà” di fatto, in quanto la “ … s.r.l.”, in forza di proprio atto gestorio, è diventata, di fatto, socia della “ … s.n.c.”];

12. - sulla estensione della responsabilità per le obbligazioni assunte da “ … s.r.l.” anche alla (di fatto) “partecipata” “ … s.n.c.”, nonché sull'estensione della dichiarazione di insolvenza ex art. 256 CCII, (anche) alla prima, nel caso di insolvenza e consecutiva dichiarazione di fallimento della seconda;

13. - sulla risoluzione del contratto stipulato tra “ … s.p.a.” e “ … s.r.l.”;

13.1 - [sussunzione della fattispecie specifica all'interno del dettato normativo di cui all'art. 1453 cod. civ.];

13.2 - ai sensi dell'art. … del contratto del … , questo si considera risolto per … [riportare il testo dell'articolo contrattuale], pertanto, risultano verificate le condizioni contrattualmente previste ai fini di risolvere il predetto contratto (cfr. doc. n. … );

14. - sull'entità dei danni concretamente subìti dalla “ … s.p.a.” a causa del mancato adempimento degli obblighi contrattuali in capo a “ … s.r.l.”;

Per tutto quanto esposto, “… s.p.a.” (C.F. …), come in epigrafe rappresentata, difesa e domiciliata

CITA

- la società “ … s.r.l.” (C.F. … e P.I. … ), con sede legale in … alla via/Piazza…, n. …, in persona del proprio legale rappresentante pro tempore,

e

- la società “ … s.n.c” (C.F. … e P.I. … ), con sede legale in …, alla via/piazza … , n. … in persona del proprio legale rappresentante pro tempore,

a comparire avanti il Tribunale di … , Giudice da designarsi ai sensi dell'art. 168bis c.p.c., all'udienza del … , ore di rito, con invito a costituirsi in Cancelleria nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166 c.p.c., nonché con l'espresso avvertimento che la tardiva costituzione implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 c.p.c. o da leggi speciali e che, in difetto di costituzione, si procederà in sua contumacia, per ivi sentir accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

voglia l'Ill.mo Tribunale adito, respinta ogni contraria eccezione e deduzione, previa ogni opportuna declaratoria,

nel merito:

- accertare che la società “ … s.r.l.” è socia, di fatto, della società “ … s.n.c.”;

- accertare che, nel caso di specie, si è in presenza del “fenomeno giuridico” della c.d. “supersocietà” di fatto;

- accertare che la società “ … s.r.l.” non ha adempiuto le proprie obbligazioni derivanti dal contratto di … del … ;

e, per l'effetto:

- dichiarare la responsabilità solidale, assieme alla società “ … s.r.l.”, della società “ … s.n.c.” per le obbligazioni assunte dalla prima, in quanto assieme costituenti una “supersocietà” di fatto;

- dichiarare, ex art. 1453 c.c., nonché ex art. … del contratto di … la risoluzione del medesimo … ;

- condannare la “supersocietà” alla restituzione di … , al pagamento della somma complessiva di euro … nonché al risarcimento dei danni ex art. … [ad es., ex art. 2043 c.c. + norma specifica] quantificati in euro … ovvero nella somma maggiore o minore ritenuta di Giustizia ex art. 1226 c.c.

Con il favore delle spese e competenze del presente giudizio.

Si dichiara che il valore del presente procedimento è di euro… e, quindi, il contributo unificato dovuto è pari ad euro… .

Si producono i seguenti documenti:

1) … ;

2) … ;

3) … ;

4) … ;

5) … .

Luogo … , data …

Firma Avv. …

PROCURA ALLE LITI

RELATA DI NOTIFICA 

Commento

La Corte di Cassazione è intervenuta sul tema della c.d. “supersocietà” di fatto mediante alcune pronunce del 2016 e altre del 2021: Cass. n. 1095/2016; Cass. n. 10507/2016; Cass. n. 12120/2016; Cass. n. 7903/2020; Cass. 4712/2021; Cass. n. 6030/2021; Cass. n. 24629/2021. Assodata l'ammissibilità di una società di fatto (occulta o, comunque, irregolare) costituita tra società di capitali, laddove la partecipazione sia stata deliberata (non già previa delibera dei soci ex art. 2361, comma 2, c.c., bensì) dal Consiglio di amministrazione (ovvero dal diverso organo di gestione), la S.C. si è concentrata sulle conseguenze (in capo alla partecipante) dell'insolvenza e consecutiva dichiarazione di fallimento (oggi Liquidazione giudiziale) della società di fatto partecipata.

Tuttavia, ancor prima, mediante tali pronunce, fermo restando che “l'utilizzo strumentale di una o più società di capitali di per sé non trasmoda un abuso, essendo tale schema organizzativo immanente al paradigma delle diverse responsabilità limitate…” (cfr. Cass. n. 12120/2016), la S.C. ha ribadito la necessità che “la prova della sussistenza della società di fatto deve essere fornita in via rigorosa, in primo luogo attraverso la dimostrazione del comune intento sociale perseguito, che deve essere conforme, e non contrario, all'interesse dei soci. Il fatto che le singole società perseguano invece l'interesse delle persone fisiche che ne hanno il controllo (anche solo di fatto) costituisce, piuttosto, prova contraria all'esistenza della supersocietà di fatto e, viceversa, prova dell'esistenza di una holding di fatto, nei cui confronti il curatore potrà eventualmente agire in responsabilità e che potrà essere dichiarata autonomamente fallita, ove ne sia accertata l'insolvenza a richiesta di un creditore). In quest'ultimo senso si è espressa anche Cass. n. 7903/2020, che ha escluso la ricorrenza della supersocietà di fatto valorizzando da un lato, la mancanza di un fondo comune fra i presunti soci di fatto e, dall'altro, la circostanza che le condotte distrattive accertate in capo all'amministratore legale di una società non erano finalizzate allo svolgimento di attività imprenditoriale comune ma solo a sottrarre liquidità ai creditori del singolo ente. Nello stesso senso si è espressa Cass. 6030/2021, in cui è stato affermato che ai fini della dichiarazione di fallimento della cosiddetta supersocietà di fatto è imprescindibile l'accertamento della sua specifica insolvenza, che è autonoma rispetto a quella di uno o più soci, rappresentando quest'ultima solo una circostanza indiziante. Sul medesimo punto, in senso conforme anche Cass. 36378/2023 “in tema di supersocietà di fatto, la circostanza che singoli enti societari perseguano l'interesse delle persone fisiche che ne hanno, anche solo di fatto, il controllo è suscettibile di assurgere a prova contraria all'esistenza della supersocietà in parola, venendo in rilievo, piuttosto, quale indice dell'esistenza di una holding di fatto nei cui confronti il curatore del fallimento della società che vi è assoggettata può eventualmente agire in responsabilità ex art. 2497 c.c. e che può, se del caso, essere a sua volta dichiarata autonomamente fallita, in via principale e non per estensione, a richiesta di uno dei soggetti legittimati, ove ne siano accertati i presupposti soggettivi e lo stato d'insolvenza rispetto ai debiti alla stessa imputabili”.

La S.C. ha sottolineato inoltre che può essere dichiarato il fallimento della società di fatto, cui la società di capitali abbia partecipato, una volta accertati i presupposti (l'esistenza e l'insolvenza) e anche il fallimento in estensione dei soci - società di capitali - ai sensi dell'art. 147 l. fall (oggi ex art. 256 CCII): “ … accertata l'esistenza di una società di fatto insolvente della quale uno o più soci illimitatamente responsabili siano costituiti da società a responsabilità limitata, il fallimento in estensione di queste ultime costituisce una conseguenza “ex lege” prevista dall'art. 147, comma 1, l. fall., senza necessità dell'accertamento della loro specifica insolvenza”. Cass. 24629/2021 ha chiarito che l'accertamento in concreto della esistenza di una supersocietà di fatto non comporta per nulla una implicita dichiarazione del suo fallimento (oggi Liquidazione giudiziale). La Corte ha affermato che va escluso che il fallimento (oggi Liquidazione giudiziale) dei soci illimitatamente responsabili della supersocietà possa essere dichiarato in forza di un accertamento meramente incidentale della ricorrenza tra gli stessi e il fallito della supersocietà, perché la sentenza costitutiva ha efficacia ex nunc (quindi al fallimento dei soci non può conseguire una dichiarazione di insolvenza meramente virtuale o implicita della società) e perché alla insolvenza del socio già dichiarato fallito non corrisponde la insolvenza della società di fatto.

Con riguardo alla competenza, Cass. n. 4712/2021 ha sostenuto che anche in caso di supersocietà di fatto, la competenza della dichiarazione di fallimento in estensione, in deroga all'art. 9 (oggi artt. 2,27,28 CCII) spetta al tribunale ove risulta già pendente la procedura concorsuale (ossia il tribunale che ha già dichiarato lo stato di insolvenza di una delle società della supersocietà di fatto), in base al combinato dell'art. 147, commi 4 e 5 l. fall. (oggi art. 256, commi 4 e 5 CCII). In questi casi la competenza deve essere sempre rapportata al criterio di prevenzione, che serve a concentrare l'accertamento dello stato di insolvenza presso un unico tribunale. Il fallimento (oggi Liquidazione giudiziale) di una società, che sia anche socia illimitatamente responsabile, rappresenta un'occasione per accertare anche la distinta insolvenza della supersocietà di fatto. In questi casi si determina una pluralità di procedure concorsuali tra loro connesse dall'obiettivo di soddisfare i creditori sociali della supersocietà e i creditori della partecipante. L'art. 148 l. fall. (oggi 257 CCII) postula la nomina di un solo giudice delegato e di un solo curatore, oltre che alla formazione delle masse passive in modo coordinato.  

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