Esclusione nella società con due soci: atto di citazione per ottenere la dichiarazione di esclusione del socio

Chiara Prazzoli

Inquadramento

L'esclusione giudiziale di un socio trova applicazione nelle società con due soci e si verifica per effetto di una disposizione del Tribunale, su richiesta dell'altro socio. Il giudice, in tal caso, è chiamato a provvedere direttamente all'estromissione del socio contro cui la domanda è posta in essere, in ragione della pretesa dell'attore che, dunque, non agisce in nome e per conto della società bensì in nome e nell'interesse proprio. La pronuncia giudiziale avrà pertanto la natura di una sentenza costitutiva che determinerà lo scioglimento del rapporto sociale nel momento in cui diverrà esecutiva, senza effetto retroattivo alcuno.

Formula

TRIBUNALE ORDINARIO DI ....

ATTO DI CITAZIONE

Nell'interesse di:

- .... (C.F.), nato a .... il ...., residente

in ...., via .... rappresentato e difeso giusta procura in calce al presente atto dall'Avv. ...., (C.F. ....) ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in ...., via ...., indirizzo di posta elettronica certificata ...., numero di fax ....

- attore -

CONTRO

- .... (C.F.), nato a .... il ...., residente

in ...., via ....

- convenuto –

***

PREMESSO IN FATTO

I Sigg.ri .... e .... sono attualmente soci della .... rispettivamente per la quota di .... e di .... (doc. 1). In data .... / .... / .... il Sig. ....

ha .... [Descrizione in fatto della causa di esclusione del socio ovvero:

- grave inadempimento; - interdizione o inabilitazione; - condanna a pena che importa l'interdizione dai pubblici uffici; - sopravvenuta inidoneità a svolgere l'opera conferita; - perimento della cosa conferita in godimento o perimento della cosa conferita prima che la società ne abbia acquistato la proprietà];

PREMESSO IN DIRITTO

La condotta del Sig. .... sopra descritta, costituisce causa di esclusione ai sensi del c.c. art. 2286 in quanto .... [Descrizione delle ragioni che giustificano l'applicazione della disciplina normativa sull'esclusione del socio]

Per tutto quanto sopra esposto, il Sig. ...., rappresentato e difeso come

indicato il epigrafe,

CITA

- il Sig. .... (C.F.), residente in ...., via ....

avanti al Tribunale di ...., all'udienza del ...., ore di rito, invitandolo a costituirsi nel termine di venti giorni prima della suindicata udienza ai sensi e nelle forme del c.p.c. art. 166, ed a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c. e che, in difetto di costituzione, si procederà in sua contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

voglia l'Ill.mo Tribunale adito, disattesa ogni contraria domanda, istanza ed eccezione:

- accertare l'esistenza dei presupposti di cui all'art. 2286 c.c. per le ragioni di cui in premessa;

- conseguentemente escludere il convenuto dalla compagine sociale.

Ai sensi e per gli effetti del d.P.R. n. 115/2002, si dichiara che il valore della presente causa è pari ad Euro .... e, quindi, va versato un contributo unificato pari ad Euro ....

Si producono i seguenti documenti:

1) .... (all. I);

2) .... (all. II);

3) .... (all. III);

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Commento

Le ipotesi di esclusione del socio dalla società di persone sono individuate dagli artt. 2286 – 2288 c.c. Mentre l'art. 2288 c.c. si occupa dei casi in cui l'esclusione del socio avviene di diritto (fallimento del socio e ottenimento da parte di un creditore personale del socio della liquidazione della quota sociale ex art. 2270 c.c.), l'art. 2286 c.c. elenca le ipotesi di esclusione facoltativa del socio per volontà degli altri soci. Tali cause di esclusione sono raggruppabili in tre categorie: a) per gravi inadempienze (grave inadempimento da parte del socio delle obbligazioni derivanti dalla legge o dal contratto sociale); b) per mutamenti dello status personale del socio (interdizione o inabilitazione del socio o sua condanna ad una pena che importi l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici); c) per impossibilità del socio di eseguire il conferimento a cui si era obbligato (sopravvenuta inidoneità del socio a svolgere l'opera conferita o perimento del bene dovuto, per causa non imputabile agli amministratori, nonché perimento della cosa che il socio si era obbligato a conferire prima che la proprietà della stessa sia stata acquistata dalla società).

Non configura invece causa di esclusione del socio l'ipotesi patologica del c.d. “dissidio insanabile” (ovvero un dissidio tra i soci tale da rendere impossibile il conseguimento dell'oggetto sociale) qualora questo non sia provocato da gravi inadempimenti di uno dei soci. Tale caso, secondo la giurisprudenza e la dottrina prevalenti, può configurare tuttalpiù una causa di scioglimento della società ai sensi dell'art. 2272, n. 2 c.c.

Il procedimento di esclusione del socio nei casi di cui all'art. 2286 c.c. è disciplinato dall'articolo successivo del codice. Mentre nel caso ordinario di società con almeno tre soci, l'esclusione di uno di essi è deliberata a maggioranza dagli altri, laddove la società sia composta da due soci soltanto, l'esclusione di uno di questi è pronunciata dal Tribunale su richiesta dell'altro. La domanda giudiziale non instaura una controversia tra socio e società bensì tra i due soci e viene proposta con atto di citazione presso il Tribunale del luogo in cui ha sede la società (art. 19 c.p.c.). Come illustrato ad introduzione della presente formula, la sentenza che pronuncia l'esclusione ha carattere costitutivo e pertanto gli effetti della stessa si producono solo con il passaggio in giudicato.

Per evitare che, in pendenza del procedimento giudiziale, il socio convenuto continui a far parte della società, è inoltre possibile per l'attore richiedere un provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c., qualora sussistano i presupposti del fumus boni juris e del peruculum in mora, affinché si realizzino, in tutto o in parte, gli effetti della sentenza in ragione del rischio di un pregiudizio grave ed irreparabile. In questo caso, qualora il socio della cui esclusione si tratta rivesta la carica di amministratore, verrà giudizialmente nominato un amministratore interinale della società, dotato di poteri limitati e definiti dal giudice.

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