Statuto di s.r.l.s.

Giuliana Migliorati

Inquadramento

Relativamente alla costituzione della s.r.l. in oggetto il modello standard di atto costitutivo è quello previsto dal d.m. n. 138/2012, opportunamente modificato in considerazione delle disposizioni di legge sopravvenute rispetto alla data di stesura. La s.r.l.s. può essere costituita con contratto o atto unilaterale, ma solo da persone fisiche (che non devono essere più in possesso di specifici requisiti anagrafici). I limiti di questa società, rispetto alla S.r.l. ordinaria sono rappresentati dalla impossibilità di personalizzarla con uno statuto ad hoc, perché le regole sono stabilite dalla legge e sono uguali per tutti, e nel fatto che possa essere costituita solo da persone fisiche, mentre nelle altre S.r.l. possono esserne soci sia persone giuridiche che persone fisiche. La bassa capitalizzazione può rappresentare poi un problema per l'accesso al credito.

Formula

Si fa notare che la formula di statuto di s.r.l. semplificata non è riportato per le ragioni che seguono.

Le norme sulla s.r.l. semplificata ribadiscono che l'atto costitutivo, recante anche le norme statutarie della società a responsabilità limitata semplificata di cui all'articolo 2463- bis del codice civile deve essere redatto per atto pubblico in conformità al modello standard riportato nella tabella A allegata al decreto.

Dunque, si prevede un unico atto rispettoso della legge notarile e contenente le regole organizzative della società, tra le quali, oltre alle generalità dei comparenti, devono essere inseriti:

1) la denominazione sociale contenente l'indicazione di società a responsabilità limitata semplificata e il comune ove sono poste la sede della società e le eventuali sedi secondarie;

2) le attività che costituiscono l'oggetto sociale;

3) l'ammontare del capitale sociale - che si ricorda deve esser pari almeno ad 1 euro e inferiore all'importo di 10.000 euro previsto all'articolo 2463, secondo comma, numero 4), e che va sottoscritto e interamente versato alla data della costituzione - e le quote di partecipazione sottoscritte da ciascun socio. Si ricorda che il conferimento deve farsi in denaro ed essere versato all'organo amministrativo;

4) la previsione, peraltro già contenuta nella norma codicistica, del divieto di cessione delle quote a soci che abbiano compiuto i 35 anni ribadendosi la nullità dell'eventuale atto di trasferimento;

5) la nomina degli amministratori - che contestualmente sono tenuti a dichiarare la insussistenza di cause di ineleggibilità e decadenza - cui spetta la rappresentanza generale della società, ricordandosi che gli amministratori possono esser solo soci nominati con decisione sociale;

6) la previsione per cui l'assemblea dei soci, ove richiesta, è presieduta dall'amministratore unico o dal presidente del consiglio di amministrazione.

Il comma 2 dispone che "si applicano, per quanto non regolato dal modello standard di cui al comma 1, le disposizioni contenute nel libro V, titolo V, capo VII del codice civile, ove non derogate dalla volontà delle parti".

La norma non può che essere intesa nel senso che le disposizioni che integrano la disciplina degli aspetti organizzativi della società in aggiunta a quelle contenute nello statuto standard, sono le norme codicistiche che regolano le fattispecie generali. Il modello standard non dà, infatti, scelte opzionali se non in ipotesi espressamente previste (es. nella scelta tra amministratore unico e cda).

Per tutto ciò che non è disciplinabile nell'atto costitutivo quindi, stante la rigidità del modello standard, trova applicazione - in quanto compatibile - la corrispondente disciplina codicistica della s.r.l..

Ciononostante, invitiamo a leggere quanto indicato sotto per alcune questioni tuttora non sopite sul rapporto tra atto costitutivo e statuto nel sottostante commento.

Commento

Principi generali

L'articolo 2463-bis c.c., inserito nel c.c. dal d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, art. 3, comma 1, convertito, con modificazioni, dalla l. 24 marzo 2012, n. 27, recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, ha introdotto la figura della società a responsabilità limitata semplificata, con l'obbiettivo di favorire l'accesso dei giovani all'esercizio dell'attività di impresa. La s.r.l.s. non costituisce un autonomo tipo societario, ma è una sottospecie del tipo della S.r.l.,: cià si evince, inoltre, dalla collocazione sistematica della disciplina della s.r.l.s., contenuta nel libro V, titolo V, capo VII, rubricato “Della società a responsabilità limitata”. Conseguentemente, il passaggio dalla forma della s.r.l.s. a quella della s.r.l. non costituisce una trasformazione in senso tecnico.

Modifiche legislative

Con le modifiche apportate con d.l. 28 giugno 2013 n. 76, convertito in l. 9 agosto 2013, n. 99 (in G.U. 22 agosto 2013), la società a responsabilità limitata semplificata costituisce attualmente la sola alternativa alla società a responsabilità limitata: l'art. 9 del suddetto d.l. ha infatti abolito la società a responsabilità limitata a capitale ridotto (introdotta dal d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito in legge, con modifiche, dall'art.1, comma 1 l. 7 agosto 2012 n. 134), disponendo l'automatica conversione di tutte le esistenti s.r.l.c.r. in s.r.l.s. senza la necessità di alcun atto formale, con l'onere per la competente CCIAA a procedere alle necessarie iscrizioni. Nella sua attuale formulazione, l'art. 2463 bis c.c. prevede, poi, che la società a responsabilità limitata semplificata possa essere costituita con contratto o atto unilaterale da persone fisiche. E' preclusa la partecipazione di persone giuridiche, sia in fase di costituzione che durante la vita della società, ma è scomparso il limite di età originariamente previsto; di conseguenza, non è più previsto neppure il divieto di cessione di quote a soggetti aventi più di 35 anni. Ulteriore novità è l'ammissione dell'amministrazione da parte di non soci, nonché la statuizione circa l'inderogabilità delle clausole previste dal modello di atto costitutivo previsto dal suddetto decreto 138/2012. Con nota del Ministero della giustizia dell'11 settembre 2013 n. 118972, successivamente integrata il 13 settembre, e successiva nota diffusa il 18 settembre 2013 dal Consiglio Nazionale del Notariato, è stato espressamente previsto che le Società a responsabilità limitata semplificata costituite dopo l'entrata in vigore del d.l. n. 76/2013 possono adottare il vecchio modello standard di cui al d.m. 138/2012, da intendersi immediatamente modificato nelle clausole incompatibili con il d.l. 76/2013, le quali dovranno pertanto essere omesse.

Requisiti per la costituzione

Per costituire la s.r.l. semplificata a 1 euro, è necessario seguire un processo che inizia con la redazione del modello di costituzione SRL semplificata s.r.l.s., da parte di un Notaio secondo il modello standard approvato dal Ministero, al quale non può essere apportata alcuna modifica o integrazione. Nella denominazione deve essere indicato che si tratta di s.r.l. semplificata. In questo modello, il notaio verifica i requisiti dei soci, la denominazione della nuova impresa sotto forma di "società a responsabilità limitata semplificata" con la relativa sede e la tipologia dell'attività svolta e l'ammontare del capitale sociale versato, la sottoscrizione del divieto di trasferire le quote della società, per atto tra vivi, a persone che abbiano compiuto i 35 anni di età. A quali soci viene affidata la amministrazione della società. La dichiarazione con cui sono stati effettuati i conferimenti da parte dei soci. L'esenzione dal pagamento del diritto di bollo e di segreteria e degli onorari notarili. Una volta redatto l'atto di costituzione dell'impresa a 1 Euro e quindi della nuova s.r.l.s., il Notaio entro 20 giorni dalla stipula deve depositare l'atto presso l'Ufficio del Registro delle Imprese per via telematica, con l'esenzione dal pagamento dei diritti di segreteria e bollo. Il capitale sociale da versare per la costituzione della s.r.l.s. può ammontare da un importo minimo di 1 euro fino ad un massimo di 9.999 euro, da sottoscrivere e versare alla data della costituzione. L'amministrazione della società spetta necessariamente a uno o più soci ma può essere eletto amministratore anche qualunque soggetto esterno alla s.r.l., purché il suo nome sia indicato nell'atto costitutivo della società stessa.

Vantaggi della s.r.l.s.

Alcuni dei costi di norma previsti in fase costitutiva di una s.r.l., non sono dovuti per la s.r.l.s.: ad es., la stipula dell'atto costitutivo è esonerata dal pagamento dell'onorario notarile, e per il relativo deposito nel Registro delle Imprese è escluso il pagamento dei diritti di bollo e di segreteria. Le spese che effettivamente devono essere sostenute, pertanto, sono costituite dal pagamento dell'imposta fissa di registro all'Agenzia delle Entrate competente per territorio (ex art. 4 della tariffa, parte I, allegata al d.P.R. 131/1986), dal versamento della tassa di concessione governativa ovvero di quella annuale per la numerazione dei libri e registri sociali, e dal pagamento del diritto annuale fisso di iscrizione alla Camera di Commercio.

Svantaggi della s.r.l.s.

L'atto costitutivo può essere redatto soltanto secondo il modello standard tipizzato con decreto del Ministro della Giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, e con il Ministro dello sviluppo economico; detto modello standard è stato predisposto con decreto del Ministero della Giustizia del 23 giugno 2012, n. 138, e deve considerarsi attualmente in vigore.

Vincolatività del modello ministeriale

Secondo una circolare inviata alle Camere di Commercio e ai Registri delle imprese, il Ministero ritiene che lo Statuto standard emanato con il d.m. 138/2012 (articolo 1, comma 1) non sia vincolante, ma sia un testo adattabile, da usare come modello contenente le «clausole minime essenziali». Questo perché «non sarebbe risultato utile strutturare il modello standard riportando (in modo necessariamente incompleto e comunque rimesso alla concreta definizione da parte del notaio rogante) tutte le possibili fattispecie alternative di funzionamento delle molteplici componenti dell'ente», si legge nel parere del Ministero della Giustizia: in particolare, la circolare del MISE ha precisato che tale modello può essere «integrato dalla volontà negoziale delle parti» e che «in un sistema che delinea il paradigma delle società a responsabilità limitata in chiave di ampia derogabilità da parte dei soci, appare del tutto incongruo ritenere che la norma primaria abbia voluto (non espressamente) limitare l'autonomia negoziale rimettendo ad una normativa regolamentare l'individuazione delle innumerevoli possibili opzioni concernenti l'organizzazione ed il funzionamento della società». Di conseguenza, nulla impedisce alle parti di derogare allo schema tipico mediante la pattuizione di un diverso contenuto.

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