Conferimenti in denaro nella s.p.a.

Giuliana Migliorati

Inquadramento

Più e più volte la giurisprudenza di legittimità si interroga sulla qualificazione dei versamenti che i soci effettuano in sede di costituzione: in una recente pronuncia, la Suprema Corte ha stabilito che l'erogazione di somme, che a vario titolo i soci effettuano alle società da loro partecipate, può avvenire a titolo di mutuo oppure di apporto del socio al patrimonio della società. La qualificazione, nell'uno o nell'altro senso, dipende dall'esame della volontà negoziale delle parti, la cui prova, gravante sul socio attore in restituzione, deriva non tanto dalla denominazione dell'erogazione contenuta nelle scritture contabili della società, quanto dal modo in cui il rapporto è stato attuato in concreto, dalle finalità pratiche cui esso appare essere diretto e dagli interessi che vi sono sottesi. Tale valutazione costituisce un giudizio di fatto riservato al giudice del merito, e non è censurabile in cassazione tranne il caso di violazione delle norme sull'interpretazione o per vizi di motivazione. Queste pronunce sono utili a ribadire come tali versamenti debbono essere tenuti separati dai conferimenti, apporti che sono da imputare esclusivamente alla formazione del capitale sociale.

Formula

CONFERIMENTI IN DENARO

Art. … Il capitale sociale è fissato in Euro…………..(…………./00), diviso in …………. (………….) azioni ordinarie nominative del valore nominale di Euro …………. (…………./00) ciascuna, ed è interamente sottoscritto in denaro dai soci come segue:

- …………. sottoscrive ………… (…………) azioni del valore nominale di Euro ………… (…………/00);

- …………. sottoscrive ………… (…………) azioni del valore nominale di Euro ………… (…………/00);

- …………. sottoscrive ………… (…………) azioni del valore nominale Euro ………… (…………/00).

Le azioni sono assegnate ai soci in proporzione alla parte di capitale sottoscritta e per un valore equivalente al conferimento dovuto.

I soci qui presenti esibiscono a me Notaio la ricevuta di versamento rilasciata dalla banca …………. s.p.a., filiale di …, in data … dalla quale risulta che ciascun socio ha provveduto al versamento del 25% (venticinque per cento) del capitale sociale sottoscritto. Il capitale sociale risulta pertanto sottoscritto per Euro ………… (…………/00), liberato per Euro ………… (trentamila/00). La parte residua del capitale sociale verrà versata secondo le modalità ed i tempi stabiliti dall'organo amministrativo presso le casse sociali.

Oppure, in caso di versamento integrale: “si dà atto che è stata versata, a favore della costituenda società, la complessiva somma di Euro … corrispondente all'intero ammontare dei conferimenti in denaro.”

Commento

Principi generali

La disciplina sui conferimenti si fonda sul principio dell'effettività del capitale sociale. Questo principio viene normativamente confermato, tra le altre, dalla disposizione dell'ultimo comma dell'articolo 2342 c.c. la quale pone il divieto di conferimenti di prestazioni d'opera e servizi nelle società per azioni. La ratio di tale divieto è individuata sia dalla difficoltà di fornire una valutazione oggettiva delle prestazioni d'opera e servizi sia dalla maggiore aleatorietà di tali conferimenti, che, in quanto prestazioni di durata, comportano maggiori rischi di inadempimento da parte del socio conferente. Altre disposizioni che sostengono il principio di effettività sono quella sui conferimenti di beni in natura e quella sul socio moroso. E ancora a presidio di detto principio vi è l'art. 2342 c.c., a mente del quale, nei conferimenti in denaro, il socio è tenuto a versare all'atto della sottoscrizione almeno il 25% del capitale sociale sottoscritto. Il conferimento del 25% è stato considerato alla stregua di una caparra confirmatoria, ai sensi dell'art. 1385 c.c., in quanto in caso di dichiarazione del socio moroso ex art. 2344 la società ha diritto di ritenere i centesimi versati in sede di sottoscrizione del capitale sociale. In sede di costituzione della società il versamento deve essere eseguito prima della sottoscrizione dell'atto costitutivo, mediante pagamento su un conto corrente provvisorio dedicato, appositamente aperto presso una Banca. Tale versamento rappresenta una condizione per la costituzione, della quale il notaio dovrà accertare l'esistenza pena l'irricevibilità dell'atto. Qualora invece venga costituita una s.p.a. unipersonale il capitale sociale dovrà essere interamente liberato all'atto di costituzione, pena l'irricevibilità dell'atto. Si precisa che il conferimento mediante compensazione non è consentito in fase di costituzione, poiché in questo momento i soci non possono avere alcun credito nei confronti della società, ancora da costituire. Si precisa che a tale riguardo si è espresso il Consiglio Notarile di Milano con la Massima di diritto societario n. 76 del 22 novembre 2005, a mente della quale “l'obbligo di versamento dei venticinque centesimi dei conferimenti in denaro, previsto dagli artt. 2342, comma 2, c.c. (in sede di costituzione), e 2439, comma 1, c.c. (in sede di aumento di capitale), va riferito, oltre che all'ammontare complessivo del capitale sociale, anche all'ammontare del conferimento dovuto per ciascuna azione, in modo che tutte le azioni risultino sempre liberate per i 25 centesimi del loro valore nominale. Ciò significa, in ipotesi di assegnazione proporzionale delle azioni ai soci, che l'obbligo di versamento dei venticinque centesimi dei conferimenti in denaro può intendersi rispettato: (i) sia qualora ciascun socio abbia versato il 25 per cento dei conferimenti da lui dovuti; (ii) sia qualora uno o più soci abbiano versato il 25 per cento dei conferimenti da loro dovuti, oltre al 25 per cento dei conferimenti dovuti da uno o più altri soci, con imputazione di tale versamento alla parziale liberazione delle azioni assegnate a questi ultimi, di guisa che tutte le azioni della società risultino liberate per i 25 centesimi del loro valore nominale. Il citato obbligo non può invece dirsi rispettato qualora il versamento dei 25 centesimi del valore nominale complessivo delle azioni emesse dalla società venga effettuato solo da uno o più soci, in misura superiore al 25 per cento del valore nominale delle azioni ad essi assegnate, senza imputazione di tale eccedenza alla parziale liberazione delle azioni assegnate agli altri soci, di guisa che alcune azioni della società risultino liberate in misura superiore al 25 per cento, mentre altre azioni risultino liberate in misura inferiore. Analoghi principi si intendono applicabili nella s.r.l., in relazione ai corrispondenti obblighi di versamento dei conferimenti in denaro, disposti dall'art. 2464, comma 4, c.c. (in sede di costituzione) e dall'art. 2481-bis, comma 4, c.c. (in sede di aumento di capitale)”.

Distinzione tra conferimenti, apporti a patrimonio e finanziamenti. Apporti e conferimenti

Sul piano economico, non si dubita che gli apporti in società, siano in denaro o in natura, hanno una natura analoga a quella dei conferimenti: entrambi costituiscono infatti una delle forme attraverso cui i soci forniscono alla società risorse per svolgere la propria attività di impresa. Pur appartenenti quindi all'ambito degli strumenti di raccolta, essi si distinguono nettamente dai conferimenti, in quanto il loro eventuale ingresso a titolo definitivo nel patrimonio sociale non implica necessariamente un'imputazione a capitale: essi rappresentano invece in tal caso riserve, come tali non soggette in alcun modo alle regole che sovrintendono alla formazione, incremento e riduzione del capitale. Benché il legislatore non regolamenti gli apporti a patrimonio, nessuna norma o principio societario e civilistico ne impediscono la sussistenza; del resto, l'art. 88, comma quarto, Testo Unico sulle Imposte di Registro, secondo cui "non si considerano sopravvenienze attive i versamenti in denaro o in natura fatti a fondo perduto o in conto capitale alle società", qualificando detti apporti come neutri sul piano fiscale.

Apporti e finanziamenti

I finanziamenti a favore della società differiscono dagli apporti a patrimonio sia perché richiedono una restituzione, sia perché possono prevedere forme di remunerazione inerenti gli interessi di un vero e proprio prestito. Queste distinzioni possono essere applicate analogamente alle società a responsabilità limitata.

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