Conferimento di marchio in s.p.a. in naturaInquadramentoIl conferimento in natura, secondo la maggioritaria dottrina, è qualificabile come contratto traslativo basato sul principio consensualistico. La norma di cui all'art. 2343 c.c. prevede alcuni rimedi nel caso in cui si accerti che il valore dei beni conferiti è inferiore di oltre un quinto rispetto a quello periziato, risultando irrilevanti eventuali minusvalenze inferiori al quinto. Formula
CONFERIMENTO DI MARCHIO IN S.P.A. A) CONFERIMENTO DELL'USO DI MARCHIO IN S.P.A. Art. 1) Il Sig. .... sottoscrive n. .... azioni ordinarie, ciascuna del valore nominale di Euro ...., per un valore complessivo di Euro .... Le azioni sottoscritte dal Sig. .... sono offerte ad un prezzo di Euro .... ciascuna, con un sovrapprezzo complessivo di Euro .... Art. 2) Ad integrale liberazione della parte di capitale sottoscritta e del relativo sovrapprezzo il Sig. .... conferisce alla Società .... s.p.a, che a mezzo degli altri soci accetta ed acquista, la piena ed esclusiva titolarità del marchio registrato ai sensi e per gli effetti degli artt. 7 e ss. del d.lgs. n. 30 del 10 febbraio 2005 presso l'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti al n. ...., marchio depositato in data .... e concesso in data ...., con scadenza in data .... Art. 3) Con il presente conferimento viene trasferito alla Società .... s.p.a. il diritto di uso esclusivo del marchio il quale ha ad oggetto .... (precisazioni sui prodotti o servizi per i quali il marchio è stato registrato). Il marchio è esattamente descritto nella relazione, redatta ai sensi e per gli effetti dell'art. 2343 c.c. dall'Ing. ...., nominato dal Tribunale di .... (circondario ove ha sede la società), asseverata con giuramento in data ...., dalla quale risulta, inoltre, che il valore del conferimento è pari ad Euro .... e che pertanto il capitale sociale sottoscritto dal Sig. .... ed il relativo sovrapprezzo sono interamente liberati. Detta relazione, previa dispensa della lettura per me Notaio, si trova allegata al presente atto sotto la lettera “A”. Art. 4) Il diritto di uso esclusivo del marchio viene conseguito da oggi dalla società conferitaria con ogni conseguente effetto utile ed oneroso ed in particolare con il diritto di difesa del marchio, anche derivante da eventuali controversie inerenti la contraffazione dello stesso. Art. 5) Ai sensi e per gli effetti degli artt. 2342 e 2254 c.c., il Sig. .... garantisce la piena proprietà, la libera disponibilità e l'esclusivo godimento del marchio conferito, la libertà da pesi, oneri, vincoli pregiudizievoli, sequestri, pignoramenti, e diritti in genere a terzi spettanti ed all'uopo dichiara e garantisce: - l'uso esclusivo del marchio su tutto il territorio nazionale; - l'inesistenza di diritti acquisiti da terzi sul marchio con deposito o preuso; - l'inesistenza di cause di decadenza o nullità del marchio conferito ai sensi degli artt. 24, 25 e 26 del T.U. marchi e brevetti. Art. 6) Il Sig. .... acconsente alla registrazione del presente atto presso l'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti e si obbliga a fare tutto quanto si renda utile e/o necessario al fine di consentire, anche di fronte ai terzi, l'uso esclusivo del marchio da parte della Società .... s.p.a. Ai sensi dell'art. 2343 c.c., le azioni sottoscritte dal Sig. .... saranno inalienabili e resteranno depositate presso la sede della società fino a quando l'organo amministrativo non avrà proceduto alla valutazione della relazione di stima. CommentoConferimenti in natura nelle s.p.a. Secondo la maggioritaria dottrina, il conferimento in natura è qualificabile come contratto traslativo basato sul principio consensualistico; il principio tutelato dal legislatore è certamente la tutela dell'effettività del capitale sociale, che si bilancia con la regola che tutela l'interesse del socio conferente a non veder svalutato il proprio conferimento; in tal senso, l'art. 2343 c.c. prevede alcuni rimedi nel caso in cui si accerti che il valore dei beni conferiti è inferiore di oltre un quinto rispetto a quello periziato, risultando irrilevanti eventuali minusvalenze inferiori al quinto. La norma consente al socio conferente la possibilità di integrare il conferimento con versamento in denaro ovvero di recedere dalla società e, solo nel caso in cui il socio non eserciti tali facoltà, la società dovrà proporzionalmente ridurre il capitale sociale. La riduzione è la conseguenza di una valutazione non veritiera eseguita da un soggetto terzo e, dunque, da causa non imputabile direttamente al socio sottoscrittore. Principale problema inerente tale riduzione è stabilire se essa dia luogo o meno al diritto di opposizione dei creditori. Conferimenti particolari: conferimento di azienda e di beni aziendali Non è dubitabile che oggetto del conferimento possa essere sia l'azienda sia uno qualunque dei beni che la stessa compongono: a tale riguardo, appare degna di nota la sentenza (Cass. n. 1913/2007) secondo cui «carattere precipuo dell'azienda, secondo la nozione civilistica dell'istituto, è “l'organizzazione dei beni finalizzata all'esercizio dell'impresa”, intesa come attività di coesione funzionale alla realizzazione di un rapporto di complementarietà strumentale tra beni destinati alla produzione. Pertanto se va ravvisata una cessione di azienda tutte le volte in cui la relativa convenzione negoziale abbia avuto ad oggetto il trasferimento di beni organizzati in un contesto produttivo (anche solo potenziale) dall'imprenditore per l'attività d'impresa, occorre pur sempre che il complesso di beni sia già organizzato come tale dal precedente imprenditore. L'alienazione d'azienda, invero, presuppone il passaggio non di uno o più beni considerati nella loro individualità giuridica ma di un insieme organicamente finalizzato ex ante all'esercizio di una attività di impresa». Conferimento di know how e del marchio di fatto è ammesso in quanto inteso quale patrimonio di conoscenze teorico-pratiche in uno specifico settore industriale o in singole fasi del processo produttivo, precisandosi che l'apporto non deve però esaurirsi in una mera prestazione d'opera e che la società al momento della sottoscrizione deve già essere in condizione di poter sfruttare in piena autonomia il know-how. Rispetto al conferimento del marchio di fatto. Perizia nei conferimenti in natura La valutazione “alternativa” dei conferimenti in natura in società per azioni, basata su una precedente stima, fa riferimento a quanto segue: (i) la possibilità di avvalersi di una stima commissionata ad hoc per il conferimento, oltre che di una stima già effettuata ad altri fini; (ii) la necessità di asseverare di giuramento la stima utilizzata ai sensi dell'art. 2343-ter, comma 2, lett. b), c.c.; (iii) il grado di aggiornamento temporale della stima, rispetto al conferimento e/o alla deliberazione di aumento del capitale sociale. La «valutazione precedente di non oltre sei mesi il conferimento» prevista dall'art. 2343-ter, comma 2, lett. b), c.c., può consistere sia in una valutazione commissionata ed eseguita al solo fine di effettuare il conferimento avvalendosi del regime alternativo di cui agli artt. 2343-ter e ss. c.c., sia in una valutazione già eseguita ad altri fini, purché rispondente ai requisiti richiesti dalla norma sopra citata. Conferimenti in natura senza perizia L'art. 2343-ter c.c. disciplina la fattispecie del conferimento di beni in natura o crediti senza la relazione di stima. L'art. 2343-ter, comma 2, lett. a), c.c., pone come requisito che il «il valore attribuito, ai fini della determinazione del capitale sociale e dell'eventuale sovrapprezzo, ai beni in natura o crediti conferiti sia pari o inferiore: a) al fair value iscritto nel bilancio dell'esercizio precedente quello nel quale è effettuato il conferimento a condizione che il bilancio sia sottoposto a revisione legale e la relazione del revisore non esprima rilievi in ordine alla valutazione dei beni oggetto del conferimento». In questo caso, a supporto dell'operazione, vi è l'ulteriore condizione negativa consistente nella presenza di un revisore che non abbia formulato rilievi proprio sulla valutazione dei cespiti oggetto di conferimento; ciò non esclude che spesso a monte di questi conferimenti vi è comunque una valutazione economica effettuata dagli amministratori, recepita dai soci mediante approvazione della stessa. La perizia di cui ci si avvale ai fini del conferimento ai sensi dell'art. 2343-ter, comma 2, lett. b), c.c., non deve essere necessariamente asseverata di giuramento. Il termine di sei mesi richiesto dalla norma decorre dalla data a cui è riferita la valutazione peritale e deve ritenersi rispettato: (i) in sede di costituzione della società, qualora entro i sei mesi sia sottoscritto l'atto costitutivo; (ii) in sede di aumento di capitale, qualora entro i sei mesi sia eseguito il conferimento in natura. Conferimento di brevetti. Il 21 ottobre 2008 il Ministero dello Sviluppo Economico, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, l'Associazione Bancaria Italiana e Confindustria hanno siglato un protocollo d'intesa che recepisce una metodologia per la “valutazione economico-finanziaria dei brevetti”, messa a punto da un gruppo di lavoro insediato presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Il proposito dei firmatari è quello di condividere una piattaforma (chiamata anche “griglia”) di rating dei brevetti da utilizzare in tutti gli ambiti nei quali sia richiesta una valutazione della proprietà intellettuale, soprattutto nel mondo delle piccole e medie imprese, in risposta alla segnalata esigenza di non penalizzare queste ultime in contesti economici nei quali alle banche finanziatrici sono richiesti rigidi requisiti di patrimonializzazione. La metodologia adottata per la griglia rientra tra gli strumenti qualitativi e si basa sulla predisposizione di una serie significativamente estesa di indici che gli esperti dovrebbero considerare nel valutare il merito complessivo (merceologico, tecnologico, commerciale, ecc.) di un titolo di proprietà industriale: la piattaforma (o griglia) si compone di cinque gruppi di indicatori scoring criteria), distinti secondo a) ambito legale-brevettuale; b) tecnologia-prodotto; c) azienda o imprenditore; d) interazione mercato-azienda; e) mercato; infine, un ultimo gruppo di indicatori mira a introdurre fattori correttivi nella valutazione. Complessivamente, gli indici della piattaforma sono 89, ai quali si aggiungono gli altri 6 indici di correzione. L'obiettivo della predisposizione della piattaforma è quello di mettere a disposizione un metodo di autovalutazione a favore delle imprese e dei centri di ricerca, ma soprattutto di creare uno strumento di internal rating, sulla scorta dei concetti introdotti dagli accordi di Basilea, per quanto riguarda il mondo bancario e finanziario. |