Comunicazione per la rettifica del valore del conferimentoInquadramentoSe risulta che il valore dei beni in natura e dei crediti conferiti in una s.p.a. è inferiore di oltre un quinto rispetto a quello per cui avvenne il conferimento (risultante dall'atto costitutivo), gli amministratori dovranno comunicare a socio conferente le risultanze del controllo eseguito affinché questi possa decidere se versare la differenza in denaro oppure recedere dalla società. FormulaSpett. Società .... (indirizzo) (C. a. del legale rappresentante pro tempore Sig. ....) Raccomandata A/R OGGETTO: REVISIONE DEL VALORE DEL CONFERIMENTO E RIDUZIONE DEL CAPITALE SOCIALE Egregi Signori, in data ...., all'atto della costituzione della Società ...., la vostra Società ha sottoscritto n. ....azioni, ciascuna del valore nominale di Euro ...., per un valore complessivo di Euro .... Ad integrale liberazione della parte di capitale sottoscritta la vostra Società ha conferito alla Società .... la piena ed esclusiva titolarità dell'azienda .... L'azienda è composta dai beni e diritti indicati nella relazione redatta ai sensi e per gli effetti dell'art. 2343 c.c. dall'Ing. ...., nominato dal Tribunale di .... (circondario nel quale ha sede la società), con provvedimento del ...., asseverata con giuramento in data ...., dalla quale risulta che il valore della stessa, alla data del ...., è pari a Euro .... In base alla revisione della relazione, revisione eseguita dall'organo amministrativo della Società .... ai sensi dell'art. 2343, comma 3, c.c., il valore dell'azienda è stato fissato in Euro ...., come risulta dal verbale del Consiglio di amministrazione del .... che, in copia e per estratto dal libro delle adunanze e deliberazioni del Consiglio di amministrazione della Società ...., si allega alla presente comunicazione (v. all. A). La rivalutazione ha comportato una minusvalenza di Euro .... La differenza di valore rilevata è superiore ad un quinto rispetto al valore attribuito dalla relazione e, pertanto, si rende necessario attivare il procedimento previsto dall'art. 2343, comma 4, c.c. In forza del citato articolo è facoltà della vostra Società versare la differenza in denaro o recedere dalla Società .... Qualora la vostra Società non intenda provvedere in tal senso, l'assemblea straordinaria della Società .... dovrà deliberare l'annullamento delle azioni scoperte e la conseguente riduzione del capitale sociale. La differenza di valore dovrà essere versata alla Società .... entro .... giorni dal ricevimento della presente comunicazione. Qualora, invece, la vostra Società intenda recedere dalla Società .... dovrà darne comunicazione mediante lettera raccomandata, da spedire entro .... giorni dal ricevimento della presente comunicazione. In caso di recesso la vostra Società avrà diritto alla liquidazione di n. ....azioni della Società ...., per il valore di Euro ...., determinato ai sensi dell'art. 2347-ter c.c. Cordiali saluti. La Società .... Il Presidente/L'Amministratore unico .... CommentoAi sensi dell'art. 2343, comma 4, c.c., se risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti è inferiore oltre un quinto a quello per cui avvenne il conferimento, la società deve proporzionalmente ridurre il capitale, provvedendo ad annullare le azioni rimaste scoperte. Il socio il cui bene e/o i cui crediti siano risultati sopravvalutati deve essere messo nelle condizioni di esercitare le prerogative a lui offerte dall'art. 2343, comma 4, c.c., vale a dire fare un versamento in denaro (eliminando, così, la necessità di ridurre il capitale) oppure esercitare il recesso. Ci si è chiesti quali siano gli interessi tutelati dalla norma: se prevalentemente, quelli del socio a vedersi attribuito un giusto valore al proprio conferimento in natura, o se quelli dei terzi ad un'esatta consistenza del capitale di rischio (Pavone La Rosa, Gli interessi tutelati nella disciplina dell'art. 2343, in RS, 1965, 765). In dottrina si è osservato che un'eccessiva valutazione dei beni in natura pregiudicherebbe la posizione di quei soci che hanno conferito danaro ed il capitale finirebbe per essere annacquato laddove lo scopo della norma, sembrerebbe essere quello di garantire ai terzi che il capitale nominale corrisponda a quello effettivamente versato così che i valori dichiarati coincidano con quelli reali (Ragusa Maggiore, I conferimenti come anticipazione delle azioni, in Trattato delle società, 2003, 314). La Suprema Corte, con la pronuncia n. 3052 del 2 marzo 2001, ha chiarito che la delibera di aumento del capitale sociale fondata sulla consapevole falsità dei presupposti di fatto realizza un insanabile contrasto con la norma di ordine pubblico diretta a conservare, anche a tutela dei terzi, la veridicità dei presupposti dell'agire sociale ed è pertanto nulla ai sensi dell'art. 2379 c.c. Secondo la Corte, in tali ipotesi, non è utilizzabile lo strumento di correzione di cui all'art. 2343, comma 4 c.c. che ha la funzione di rimedio interno ai meri errori della stima effettuata ai sensi dell'art. 64 c.p.c La legge non chiarisce come debba avvenire la comunicazione al socio dell'esito e degli effetti della verifica eseguita dagli amministratori, né se questa debba precedere la convocazione dell'assemblea oppure se debba o possa avvenire proprio in quella sede. Né è specificato entro quale termine il socio debba eseguire il versamento in denaro oppure esercitate il recesso. Partendo da quest'ultimo, l'art. 2437-bis c.c. prevede che il diritto di recesso sia esercitato entro quindici giorni dall'iscrizione nel registro delle imprese della delibera che lo legittima, che diventano trenta quando il fatto che legittima il recesso è diverso da una delibera. È ragionevole credere che, nel caso specifico, il recesso debba essere esercitato nel momento in cui l'assemblea deliberi la riduzione del capitale e, quindi, che il termine per il suo esercizio sia di quindici giorni dall'iscrizione della suddetta delibera nel registro delle imprese. Secondo la giurisprudenza di merito, la riduzione della partecipazione del socio, in proporzione alla minusvalenza del suo conferimento in natura rispetto al valore dichiarato nella relazione di stima, si produce solo con la deliberazione dell'assemblea straordinaria che, in mancanza di versamento della differenza in denaro da parte del conferente, riduce il capitale ed annulla le azioni scoperte. Pertanto, la società non può considerare tale partecipazione come già ridotta ai fini della votazione in tale assemblea straordinaria (Trib. Milano, 13 marzo 2000). Per quanto riguarda il termine entro cui effettuare il versamento, invece, questo potrà senz'altro essere fatto decorrere dal giorno di ricezione della comunicazione degli amministratori e dovrebbe essere ragionevolmente breve, in modo da evitare un pregiudizio alla società, ai soci e ai terzi creditori sociali. |