Clausola statutaria che prevede l'emissione di titoli di debito di una s.r.l.

Giuseppe Trimarchi

Inquadramento

L'art. 2483 c.c. al primo comma affida – per le s.r.l.- all'atto costitutivo il compito di prevedere e disciplinare l'emissione di titoli di debito. In tal caso l'atto costitutivo attribuisce la relativa competenza ai soci o agli amministratori determinando gli eventuali limiti, le modalità e le maggioranze necessarie per la decisione.

Più in generale la nozione di “titolo di debito” si rintraccia nell'art. 1, comma 1-bis, lett. b), d.lgs. n. 58/1998, ove gli stessi sono indicati come “valori mobiliari” e quindi come valori negoziabili nei mercati dei capitali. Un genus che in generale assorbe perfino le obbligazioni delle s.p.a. Il codice civile si preoccupa di declinare immediatamente forse la più significativa differenza rispetto all'obbligazione: quest'ultima infatti è concepita per una raccolta del risparmio presso il pubblico, laddove il titolo di debito può essere sottoscritto solo da “investitori professionali” (art. 2483, comma 2, c.c.) che ne garantiscono la successiva circolazione.

Tali titoli sono di norma incorporati in un “titolo di credito” e possono assumere sia la forma e sostanza dei titoli nominativi che all'ordine. Si dubita invece dell'ammissibilità di titoli di debito al portatore; a loro volta essi incorporano il credito al rimborso dovendosi escludere la convertibilità in quote della emittente.

Formula

Art. .... Emissione di titoli di debito

Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2483 c.c. la società può emettere titoli di debito.

I titoli devono essere nominativi e devono riportare le seguenti indicazioni:

1) denominazione, oggetto e sede della società;

2) capitale sociale e riserve all'ultimo bilancio approvato al momento della emissione;

3) data della deliberazione di emissione;

4) caratteristiche del titolo di debito: valore nominale, titolo all'ordine o al portatore, eventuali cedole, coupon, premi etc. .... (speciale disciplina della circolazione);

4) caratteristiche del prestito (diritti economici a termine, definitivi, interessi, premi, norme sul regolamento di redimibilità);

5) eventuali garanzie;

6) la sottoscrizione degli amministratori della società.

La competenza ad emettere i titoli di debito spetta all'Organo Amministrativo a maggioranza assoluta dei suoi componenti con delibera da adottarsi in sede collegiale.

Ovvero:

La competenza ad emettere i titoli di debito spetta alla Assemblea dei soci. In tal caso, l'Assemblea sarà regolarmente costituita con la presenza di tanti soci che rappresentano almeno il .... (precisazioni sul quorum costitutivo della assemblea) del capitale sociale e la delibera dei medesimi dovrà essere approvata con il voto favorevole di tanti soci che rappresentano più del .... (precisazioni sul quorum deliberativo della assemblea) del capitale sociale.

La decisione di emissione dei titoli di debito deve essere in ogni caso verbalizzata da un notaio (eventuale) e deve essere iscritta, a cura degli amministratori, nel registro delle imprese, ai sensi dell'art. 2483, comma terzo, c.c.

La medesima decisione dovrà provvedere ad un regolamento dei titoli di debito che dovrà quanto meno indicare:

1) il valore nominale dei titoli;

2) il modo ed i tempi di pagamento degli interessi e di rimborso dei titoli;

3) gli eventuali parametri di indicizzazione cui siano legati gli interessi ed il rimborso dei titoli;

4) l'eventuale subordinazione del diritto dei sottoscrittori al pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale;

5) Tutti gli eventi rilevanti dello svolgimento del rapporto di prestito sia favorevoli che sfavorevoli all'emittente tra cui eventuali eventi per l'aumento dei tassi interessi applicati come le condizioni per il rimborso anticipato;

6) La disciplina delle garanzie del prestito ove occorrenti o le indicazioni della non necessità di alcuna garanzia;

7) L'organizzazione dei portatori dei titoli di debito

Commento

Il disposto normativo (art. 2483 c.c.) affida completamente all'autonomia privata la possibilità di disciplinare i titoli di debito laddove invece nella s.p.a. la disciplina delle obbligazioni deve fare i conti con la disciplina della circolazione propria del mercato immobiliare. La differenza ancora una volta sta nella circostanza che l'interlocutore dell'emittente del titolo di debito non è mai direttamente il mercato ma appunto l'intermediario che assume tutti i rischi dell'operazione e la cui professionalità è ritenuta sufficiente a proteggersi dal rischio della sottoscrizione di titoli inadeguati. L'articolo 2483, terzo comma, c.c. prevede altresì che le condizioni del prestito e le modalità del rimborso siano decise dalla società con il consenso della maggioranza dei possessori dei titoli. Ogni altra modifica, nel silenzio dello statuto al riguardo, sarà possibile solo con il consenso di tutti i sottoscrittori. Secondo la Massima dei Notai del Triveneto L.J.1 “La previsione dell'atto costitutivo che autorizza una s.r.l. ad emettere titoli di debito ex art. 2483 c.c. deve obbligatoriamente contenere l'attribuzione della relativa competenza agli amministratori o ai soci, mentre non vi è alcun obbligo di prevedere limiti, modalità e maggioranze necessarie per la decisione. In caso di difetto di tali previsioni la decisione di emettere i titoli di debito determinerà limiti e modalità dell'emissione e sarà adottata con le maggioranze ordinarie previste dall'atto costitutivo.”

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario