Responsabilità dell'alienante ex art. 2356 c.c.

Elena Spolidoro

Inquadramento

Colui che ha trasferito azioni non liberate risponde in solido con l'acquirente per la parte di conferimento non ancora versato per i tre anni successivi all'annotazione del trasferimento nel libro dei soci. Il termine di tre anni è previsto a pena di decadenza. Inoltre, la responsabilità dell'alienante è sussidiaria, pertanto, è possibile agire contro di lui per ottenere il pagamento dei versamenti ancora dovuti solo qualora la richiesta nei confronti dell'acquirente sia rimasta infruttuosa.

Formula

TRIBUNALE DI ...

Sezione specializzata in materia di impresa

ATTO DI CITAZIONE

Nell'interesse di

Società ... s.p.a. (c.f. .../P.IVA. ...), con sede in ..., via ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, sig. ... (c.f. ...), rappresentata e difesa, giusta procura allegata al presente atto, dall'avv. ..., (c.f. ...; pec ...) del foro di … ed elettivamente domiciliata presso lo studio … in ..., via ... (per notifiche e comunicazioni relative al presente procedimento si indicano gli indirizzi pec …)

attrice

CONTRO 

sig. ... (c.f. ...), nato a …, il …. e residente in ..., via ... 

convenuto

Ai sensi dell’art. 2, 1° comma, lett. c), D.M. 7 agosto 2023, n. 110, si indicano di seguito le parole chiave che individuano l’oggetto del giudizio: responsabilità nel caso di trasferimento di azioni non liberate > art. 2356 cod. civ. > condanna al pagamento.

FATTO

La Società ... s.p.a. (la “Società”) opera nel settore ... (doc. 1). Il capitale sociale è pari a € ..., diviso in n. ... azioni ordinarie nominative del valore nominale di € ... ciascuna, ed è stato interamente sottoscritto in denaro, senza sovrapprezzo, come segue:

- la Società ... ha sottoscritto n. ... azioni per nominali € ...;

- il Sig. ... ha sottoscritto n. … azioni per nominali € ...

Ciascun socio ha provveduto al versamento del ...% del capitale sociale sottoscritto (doc. 2).

In data … il sig. … (il “Socio Alienante”) ha ceduto la propria partecipazione azionaria, del valore nominale di € ..., al sig. .... (il “Socio Acquirente”). Il trasferimento è stato annotato nel libro dei soci in data ... (doc. 3).

A mezzo lettere raccomandate a/r in data ..., l'organo amministrativo della Società ha richiesto ai soci il versamento dei centesimi ancora dovuti (doc. 4). In particolare, la Società ha chiesto al Socio Acquirente il versamento della somma di € ..., corrispondente al valore nominale di n. ... azioni.

Tuttavia, il Socio Acquirente non ha adempiuto alla richiesta di pagamento a lui rivolta.

In data ... l'organo amministrativo ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. ... del ..., sezione ... una formale diffida ad adempiere, nei confronti del Socio Acquirente, ai sensi dell'art. 2344, 1° comma, cod. civ. (doc. 5). Nonostante la diffida, il Socio Acquirente non ha corrisposto i centesimi dovuti.

A seguito di indagini patrimoniali l'organo amministrativo della Società ha constatato l’incapienza del Socio Acquirente (doc. 6).

Dato atto di quanto sopra, è intenzione della Società agire nei confronti del Socio Alienante ai sensi dell’art. 2356 cod. civ., non essendo decorsi tre anni dall’annotazione nel libro dei soci del trasferimento delle azioni dal Socio Alienante al Socio Acquirente.

DIRITTO

Come è noto, l'art. 2356, 1° comma, cod. civ., stabilisce che «coloro che hanno trasferito azioni non liberate sono obbligati in solido con gli acquirenti per l'ammontare dei versamenti ancora dovuti per il periodo di tre anni dall'annotazione del trasferimento nel libro dei soci».

Questa norma sancisce la responsabilità solidale dell'alienante e dell'acquirente per un tempo di tre anni a partire dalla iscrizione del trasferimento nel libro dei soci. La responsabilità dell'alienante è al tempo stesso solidale e sussidiaria, dal momento che il pagamento potrà essere a lui richiesto solo quando la domanda rivolta all'acquirente della partecipazione (debitore principale) sia rimasta insoddisfatta.

Nel caso di specie, ricorrono tutti i presupposti per l'applicazione della disciplina prevista dalla legge: in data ... il Socio Alienante ha ceduto al Socio Acquirente n. ... azioni della Società, di cui n. ... non erano state ancora liberate. Il trasferimento è stato iscritto nel libro soci in data ...: da allora sono trascorsi ... (meno di tre anni).

La Società ha altresì dato prova di aver preventivamente escusso senza successo il Socio Acquirente. Essa è dunque legittimata, ai sensi dell’art. 2356, 1° e 2°comma, cod. civ., a chiedere la condanna del Socio Alienante al pagamento della somma di € ..., avendo questi ceduto le suddette azioni al sig. ... in data recente e comunque non risalente a più di tre anni dall’annotazione del trasferimento in parola nel libro dei soci.

Tutto ciò premesso, la Società, in nome del legale rappresentante pro tempore sig. ..., come sopra rappresenta, difesa e domiciliata,

cita

il sig. ... (socio alienante) (c.f. ...), residente in ..., via ..., n. ...,

a comparire

avanti al Tribunale di ..., Sezione specializzata Imprese, all'udienza del ..., ore di rito, avanti al Giudice designando, ai sensi dell'art. 168-bis cod. proc. civ., con invito a costituirsi almeno settanta giorni prima dell'udienza indicata oppure di quella che verrà fissata dal Giudice che verrà designato, ai sensi e nelle forme previste dall'art. 166 cod. proc. civ., con espresso avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 cod. proc. civ., e con l’ulteriore avvertimento che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall’articolo 86 cod. proc. civ. o da leggi speciali, che sussistendone i presupposti di legge può essere presentata istanza di ammissione al patrocinio a spese dello stato e che, in difetto di costituzione, si procederà in sua contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ill.mo Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione,

- accertare e dichiarare la responsabilità del socio alienante, sig. …, ai sensi dell’art. 2356 cod. civ.;

- per l’effetto, condannare il sig. ... (socio alienante), a pagare alla Società la somma di € ...;

- con condanna alle spese.

Si allegano (a titolo di esempio):

All. A. procura alle liti;

doc. 1. ...; (e via di seguito)

Con riserva di ulteriori argomentazioni, precisazioni e modificazioni, nonché di ulteriori deduzioni istruttorie nei termini previsti dall'art. 171-ter cod. proc. civ..

 

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Commento

In materia di s.p.a. la responsabilità dell'alienante nei confronti della società sorge per effetto della circolazione delle azioni, indipendentemente da una apposita previsione contrattuale con l'acquirente (né la sua responsabilità potrebbe essere convenzionalmente esclusa) ed è slegata dal titolo (come emerge, tra l'altro, dalla circostanza che l'obbligo permane in capo al dante causa anche dopo la perdita della qualità di socio), in quanto deriva direttamente dalla legge (art. 2356 c.c.). La regola attiene esclusivamente all'ipotesi di conferimenti in denaro, dal momento che per quelli in natura o di crediti è prevista l'integrale liberazione delle azioni al momento della sottoscrizione.

La responsabilità sussidiaria dell'alienante è limitata nel tempo per il periodo di tre anni dall'annotazione del trasferimento nel libro dei soci. Il termine triennale entro cui la società può rivolgersi all'alienante è ritenuto di decadenza (Vattermoli D., in Comm. Sandulli, Santoro, II, 1, Torino, 2003, p. 186; Campobasso G.F., Diritto commerciale, 2, Diritto delle società, a cura di Campobasso M., sesta ed., Torino, 2006, 193, nt. 79).

Tale termine decorre dalla data di annotazione del trasferimento nel libro dei soci.

Per quanto riguarda, da un lato, i rapporti interni tra alienante e acquirente e, dall'altro lato, tra acquirente e Società, la previsione della responsabilità per il mancato conferimento a carico degli acquirenti delle azioni “non liberate” deve essere anzitutto coordinata con quella prevista dall'art. 2354, 3° comma, n. 4, cod. civ.

Ai sensi dell'art. 2354, 3° comma cod. civ., i titoli azionari devono indicare: (i) la denominazione e la sede della società; (ii) la data dell'atto costitutivo e della sua iscrizione e l'ufficio del registro delle imprese dove la società è iscritta; (iii) il loro valore nominale o, se si tratta di azioni senza valore nominale, il numero complessivo delle azioni emesse, nonché l'ammontare del capitale sociale; (iv)l'ammontare dei versamenti parziali sulle azioni non interamente e (v) i diritti e gli obblighi particolari ad essi inerenti.

Dunque, per azioni “non liberate” devono intendersi le azioni che risultino tali in base ai dati desumibili dal titolo. L'assunzione della responsabilità del debito da conferimento da parte dell'acquirente, quindi, dovrebbe essere subordinata alla sua conoscibilità al momento dell'acquisto delle azioni in quanto risultante dal titolo azionario, sempre che le azioni non siano dematerializzate. In linea con questa interpretazione, in giurisprudenza è stato affermato che «in caso di inapplicabilità dell'art. 2356 c.c. – per la mancata annotazione del debito da conferimento sul titolo azionario – non si verifica né la responsabilità dell'acquirente, né la liberazione dell'alienante, che rimane responsabile in proprio e senza termine e non per garanzia per il termine di tre anni» (Corte di Appello di Milano, 11 settembre 2012 n. 2998).

Salva, quindi, l'ipotesi appena richiamata, nei tre anni successivi al trasferimento il cedente assume la posizione di garante dell'obbligazione di completare il conferimento: nel caso in cui l'ex titolare delle azioni fosse costretto a versare alla società i decimi mancanti, egli avrà diritto di ripetere l'intera somma versata nei confronti dell'attuale possessore delle azioni e del suo dante causa (nel caso di cessione multipla). A questo proposito, se nel corso del triennio si fossero susseguite varie alienazioni, ciascun cedente avrebbe avuto diritto di rifarsi pro quota su tutti gli altri obbligati.

Analoga previsione è dettata anche in materia di s.r.l. all'art. 2472 cod. civ., con la differenza che il termine triennale di decadenza inizia a decorrere dall'iscrizione del trasferimento nel registro delle imprese.

Per completezza si segnala che, in materia di crisi di impresa, non trova applicazione l'art. 2356 cod. civ., ma l'art. 260 ccii secondo cui il giudice delegato può, su proposta del curatore, ingiungere con decreto ai soci e ai precedenti titolari delle azioni di eseguire i versamenti ancora dovuti, quantunque non sia scaduto il termine stabilito per il pagamento.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario