Atto costitutivo di pegno su azioni

Francesca Leo

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 2352 c.c. le azioni possono anche essere costituite in pegno. Salvo convenzione contraria, in detta ipotesi il diritto di voto spetta al creditore pignoratizio; diversamente gli altri diritti amministrativi spettano sia al socio che al creditore, se dal titolo costitutivo del vincolo non risulti diversamente. Quanto al diritto di opzione, quest'ultimo spetta al socio, con le modalità di cui all'art. 2352, comma 2, c.c. Nell'ipotesi di aumento gratuito, invece, la norma prevede l'estensione del vincolo alle azioni di nuova emissione.

Formula

Repertorio N. .... Raccolta N. ....

ATTO COSTITUTIVO DI PEGNO SU AZIONI

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno .... il giorno .... del mese di .... (tutto in lettere per disteso)

In .... (locus), in via .... (lucus loci)

Innanzi a me Dott. ...., notaio residente in ...., iscritto al Ruolo del Collegio dei Distretti Notarili Riuniti di ....

Sono presenti

- Il Sig. .... (nome e cognome), nato a .... il ...., residente in .... alla via .... n. ...., codice fiscale ...., (di seguito denominata anche Parte Costituente);

- Il Sig .... (nome e cognome), nato a .... il .... il quale interviene al presente atto non in proprio ma nella sua qualità di Procuratore della Banca

“ ....s.p.a.”

con sede in .... alla via ....n. ...., ove per l'incarico domicilia, capitale sociale Euro ....(-), interamente versato, iscritta al Registro delle Imprese di ....con numero d'iscrizione e C.F. ...., R.E.A. n. ...., a quanto infra autorizzato in virtù di procura speciale ricevuta dal notaio .... di .... in data .... Rep. N. ...., registrata a ....il ....al n. .... che, in originale, si allega al presente atto sotto al lettera “A”, (di seguito denominata anche Parte Creditrice Pignoratizia)

Detti comparenti della cui identità personale, qualifiche e poteri io notaio sono certo mi chiedono di ricevere il presente atto al quale

PREMETTONO CHE:

1) Il Sig. ...., sopra generalizzato, è debitore della somma di Euro .... nei confronti della Banca “ .... s.p.a.” in forza di ....(ulteriori precisazioni in ordine al titolo che ha dato origine al debito), di cui Euro .... in linea capitale ed Euro .... per interessi pari all' ....%;

2) In forza del sopra citato contrato di .... il Sig ....si è obbligato a corrispondere alla Banca “ ....s.p.a” la detta somma di Euro .... entro e non oltre il ....;

3) Il Sig. ...., è titolare di n. .... azioni, ciascuna del valore nominale pari ad Euro ...., corrispondenti all' ....% del capitale sociale della società “ ....s.p.a.”, con sede in ...., alla via ....n ...., capitale sociale Euro ...., interamente versato, iscritta al Registro delle Imprese di ....con numero d'iscrizione e C.F. ...., R.E.A. n. ....;

4) è intenzione degli odierni comparenti, anche come in atto rappresentati, garantire il debito di cui al precedente punto 1) mercé la costituzione di garanzia pignoratizia sulle azioni detenute dal Sig. .... nella sopra citata “ ....s.p.a.”, in favore della Banca “ ....s.p.a.”;

5) Lo Statuto sociale della Società “ ....s.p.a.” non prevede limiti alla costituzione della detta garanzia sulle partecipazioni azionarie [1] .

Tutto ciò premesso da ritenersi parte integrante e sostanziale del presente atto, si conviene e stipula quanto segue.

Art. 1. – Consenso ed oggetto

Il Sig. .... costituisce in pegno, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2352 c.c., a garanzia dell'adempimento del debito di cui al punto 1) della Premessa, in favore della Banca “ ....s.p.a” che, come sopra rappresentata, accetta, numero .... azioni, ciascuna del valore nominale pari ad Euro .... (-), corrispondenti all' ....% del capitale sociale della Società

“ ....s.p.a.”

con sede in ...., alla via ....n ...., capitale sociale Euro ...., interamente versato, iscritta al Registro delle Imprese di ....con numero d'iscrizione eC.F. ...., R.E.A. n. .....

All'uopo, le parti convengono che la Parte Creditrice Pignoratizia provveda far annotare dall'organo amministrativo della Società ....s.p.a. detto vincolo sulle relative azioni, nonché sul Libro dei Soci.

Il Sig. .... consegna alla Banca “ ....s.p.a.” che, come sopra rappresentata, accetta n.. azioni portati da nn .... Certificati.

Art. 2. – Precisazioni

Il presente pegno garantisce le somme dovute alla Banca “ ....s.p.a.” comprensive di capitale, interessi, spese ed ogni altro accessorio, nonché di ogni altro onere o spesa dovuta alla Parte Creditrice Pignoratizia e non corrisposta dal Costituente.

Art. 3. – Efficacia

Il presente pegno produrrà effetti fino all'integrale soddisfacimento delle obbligazioni garantite di cui al Contratto sottoscritto in data ....meglio descritto all'Art. 1 della Premessa.

Art. 4. – Diritti e obblighi sociali

Le parti convengono che:

1) il diritto di voto, conformemente al disposto di cui all'art. 2352 c.c, spetti al creditore pignoratizio, sia in assemblea ordinaria che in assemblea straordinaria;

OPPURE

l'esercizio del diritto di voto sia espressamente attribuito al socio Sig. ...., in deroga all'art. 2352 c.c.

2) l'esercizio dei diritti amministrativi diversi dal diritto di voto [2] spettano sia al socio che al creditore pignoratizio, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2352 c.c.;

OPPURE

L'esercizio dei diritti amministrativi diversi dal diritto di voto viene dalle parti così convenuto ....(ulteriori precisazioni in ordine all'attribuzione di detti diritti).

3) L'esercizio del diritto di opzione sulle azioni spetta al socio, il quale avrà il corrispondente diritto di sottoscrivere le azioni di nuova emissione, con esclusione dell'estensione della garanzia di cui al presente atto sulle nuove azioni emesse.

Per tutto ciò non espressamente convenuto nel presente atto, le parti fanno espresso rinvio alla disciplina dettata dall'art. 2352 c.c.

Art. 5. – Garanzie

Il Sig. .... assicura e garantisce che le azioni costituite in pegno sono di sua piena ed esclusiva titolarità, e che le stesse non risultano gravate da oneri, sequestri, pignoramenti o vincoli di qualsiasi genere che possano menomare la garanzia offerta.

Il Sig .... garantisce altresì, che le predette azioni sono state interamente liberate.

Art. 6. – Spese ed imposte

Spese ed imposte del presente atto sono a carico del Sig. ....

LE PARTI MI DISPENSANO DALLA LETTURA DEGLI ALLEGATI.

E richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto in parte con strumenti informatici ed in parte di mio pugno, del quale ho dato lettura ai comparenti, ad eccezione degli allegati, i quali lo approvano e lo sottoscrivono con me notaio alle ore ....e minuti

....

Consta di ....

Luogo e data ....

Firma Sig. ....

Firma .... (nome e cognome Procuratore della Banca “ ....s.p.a.”;

Firma .... Notaio (impronta del Sigillo)

[1]Comitato Triveneto dei Notai Orientamento H.I.11 “Ai limiti statutari eventualmente previsti in merito alla libera possibilità di costituire in pegno le azioni si applica la disciplina dei limiti alla circolazione delle azioni dettata dall'art. 2355-bis, c.c., compreso il diritto di recesso”; Consiglio Notarile di Milano, Massima n. 34 “Sono legittime, anche in assenza del termine di efficacia di cinque anni di cui all'art. 2355 bis, comma 1, c.c., le clausole che vietano la costituzione di usufrutto o di pegno su azioni.

Sono legittime, ed efficaci anche in assenza della previsione di un obbligo di acquisto a carico della società o degli altri soci ovvero del diritto di recesso del costituente, le clausole di mero gradimento riferite alla costituzione di usufrutto o di pegno su azioni.”

[2]Comitato Triveneto dei Notai Orientamento H.B.12 “Tra i diritti amministrativi che l'ultimo comma dell'art. 2352 c.c. attribuisce sia al socio che al creditore pignoratizio ed all'usufruttuario non rientra il diritto di intervento all'assemblea, posto che l'art. 2370 “lega” il diritto di intervento all'assemblea alla titolarità del diritto di voto (“Possono intervenire all'assemblea gli azionisti cui spetta il diritto di voto”). Pertanto in caso di pegno o usufrutto su azioni, il diritto di intervento all'assemblea non può essere riconosciuto sia al socio che al creditore pignoratizio ed all'usufruttuario ai sensi dell'art. 2352 ultimo comma c.c., ma esclusivamente al creditore pignoratizio ed all'usufruttuario, in quanto investiti del diritto di voto (ovvero al socio nel caso in cui si sia riservato il diritto di voto in forza della convenzione contraria di cui all'art. 2352, comma 1 c.c.)”

Commento

La costituzione del pegno su partecipazioni azionarie è disciplinata dall'art. 2352 c.c., il quale espressamente assoggetta la detta costituzione ai medesimi principi dettati dal legislatore per l'ipotesi di trasferimento della partecipazione.

Di fondamentale rilievo è l'individuazione della disciplina di opponibilità ai terzi della costituzione medesima. Il pegno di titoli azionari, infatti, non produce effetto nei confronti della società emittente se non dopo l'esecuzione di determinate formalità pubblicitarie.

Più precisamente, le modalità di pubblicità variano a seconda della diversa specie delle azioni oggetto della garanzia:

Ai sensi dell'art. 5 del r.d. n. 239/1942, nell'ipotesi di mancata emissione delle azioni, il pegno si costituisce mediante annotazione del Libro dei Soci;

Quanto all'ipotesi di azioni nominative l'art. 3 del r.d. n. 239/1942 dispone che il vincolo si costituisce mediante una doppia annotazione sia sul titolo che nel Libro soci, nonché mediante girata in garanzia;

In caso di azioni al portatore sarà necessario la reale consegna del titolo al creditore pignoratizio;

Infine, nell'ipotesi di azioni dematerializzate il vincolo si costituisce unicamente in virtù di una specifica registrazione in un apposito conto tenuto dall'intermediario.

Stante quanto sopra precisato, a seguito della costituzione in pegno della partecipazione azionario l'art. 2352 si occupa di disciplinare la spettanza dei diversi diritti connaturati alla titolarità della partecipazione medesima.

Partendo dal diritto di voto, esso spetta al creditore pignoratizio, “salvo convenzione contraria”.

Si discute in ordine al contenuto del diritto di voto, attribuito ex lege al creditore. Secondo autorevole dottrina il creditore pignoratizio subentrerebbe a pieno titolo nel diritto de quo, potendo esercitare liberamente senza incontrare alcun limite (c.d. tesi societaria). Un diverso orientamento, avallato anche dalla giurisprudenza, limiterebbe il diritto di voto attribuito al creditore alla semplice custodia ed amministrazione della partecipazione azionaria (c.d. tesi privatistica). La violazione di detto limite comporterebbe la possibilità riconosciuta al socio di chiedere non soltanto il risarcimento dei danni ma altresì il sequestro delle azioni per abuso del creditore pignoratizio.

La disciplina di default dettata dal legislatore può essere oggetto di deroga espressa da parte dei contraenti, con un'apposita convenzione contraria che attribuisca il detto diritto di voi esclusivamente al socio, da annotarsi nel Libro del Soci ai fini della pubblicità erga omnes.

Il comma 2 dell'art. 2352 c.c. contiene una disciplina analitica dell'esercizio del diritto di opzione, disponendo che Se le azioni attribuiscono un diritto di opzione, questo spetta al socio ed al medesimo sono attribuite le azioni in base ad esso sottoscritte. Qualora il socio non provveda almeno tre giorni prima della scadenza al versamento delle somme necessarie per l'esercizio del diritto di opzione e qualora gli altri soci non si offrano di acquistarlo, questo deve essere alienato per suo conto a mezzo banca od intermediario autorizzato alla negoziazione nei mercati regolamentati.Nel caso di aumento del capitale sociale ai sensi dell'articolo 2442, il pegno, l'usufrutto o il sequestro si estendono alle azioni di nuova emissione”.

È pacifico in dottrina ed in giurisprudenza che, dalla lettura a contrariis del terzo comma dell'art. 2352 c.c. discenda la non estensione dei vincoli esistenti sulle partecipazioni azionarie oggetto di pegno alle azioni acquistate dal socio mercè l'esercizio del diritto di opzione.

Infine, giova segnalare che l'ultimo comma dell'art. 2352 c.c. stabilisce che “Salvo che dal titolo o dal provvedimento del giudice risulti diversamente, i diritti amministrativi diversi da quelli previsti nel presente articolo spettano, nel caso di pegno o di usufrutto, sia al socio sia al creditore pignoratizio o all'usufruttuario; nel caso di sequestro sono esercitati dal custode.”

All'uopo si ritiene che non rientrino in detti diritti oltre che il diritto di intervento (essendo lo stesso “legato” intimamente al diritto di voto) anche il diritto di recesso che compete per definizione al socio (cfr. Comitato Triveneto dei Notaio Orientamento H.I.23).

La norma non si occupa espressamente delle vicende delle azioni costituite in pegno a seguito di riduzione del capitale sociale sia essa volontaria ovvero per perdite.

Nell'ipotesi di riduzione volontaria prevale in dottrina l'orientamento secondo cui il rimborso delle partecipazioni sociali si tradurrebbe in un'ipotesi di riscossione del credito dato in pegno ai sensi dell'art. 2803 c.c.

Diversamente nel caso di riduzione exartt. 2446 e 2447 c.c. autorevole dottrina ritiene che la perdita non possa che gravare su entrambe le parti del contratto di costituzione di pegno.

In assenza di una specifica disciplina dettata dal legislatore si ritiene che il diritto agli utili spetti al creditore pignoratizio, il quale dovrà imputarli prima alle spese ed agli interessi e poi al capitale, conformemente a quanto disposto dall'art. 2791 c.c.

Per completezza di esposizione occorre evidenziare la sorte del vincolo nell'ipotesi di operazioni straordinarie.

Posto che è pacifico che le suddette operazioni non possono incidere negativamente sulla sussistenza del vincolo, si ritiene che nel caso di trasformazione il pegno si trasferisca proporzionalmente sulla partecipazione sociale del socio-debitore nella società “trasformata”; nell'ipotesi di fusione il vincolo si trasferirà sulle partecipazioni emesse dalla società incorporante ovvero dalla newco; la scissione, invece, sia totale che parziale, darà luogo ad un'ipotesi di surrogazione reale (cfr. Consiglio Notarile Milano, Massime nn. 65-66-67).

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