Atto costitutivo di usufrutto su partecipazione in s.r.l.

Francesca Leo

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 2471-bis c.c. la partecipazione sociale in società a responsabilità limitata può essere costituita in usufrutto. Salvo quanto prescritto dal terzo comma dell'art. 2471 c.c., si applica la disciplina contenuta nell'art. 2352 c.c. in tema di società per azioni. Giova segnalare che, nonostante il richiamo espresso in punto di disciplina alla società per azioni, l'applicazione della disposizione di cui all'art. 2352 c.c. necessità di non pochi correttivi al fine di adattarne il contenuto alle peculiarità strutturali proprie della società a responsabilità limitata.

Formula

Repertorio N… Raccolta N…

ATTO COSTITUTIVO DI USUFRUTTO SU PARTECIPAZIONE IN SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno … il giorno … del mese di … (tutto in lettere per disteso)

In..(locus), in via (lucus loci)

Innanzi a me Dott…., notaio residente in…, iscritto al Ruolo del Collegio dei Distretti Notarili Riuniti di

sono presenti

- … … (nome e cognome), nato a … il …, residente in … alla via … n …, codice fiscale …, (di seguito denominata anche Parte Costituente);

- … ,.. (nome e cognome), nato a… il…. , residente in…alla via..n.., codice fiscale … (di seguito denominata anche Usufruttuario)

Detti comparenti della cui identità personale, qualifiche e poteri io notaio sono certo mi chiedono di ricevere il presente atto al quale

PREMETTONO CHE

1) … è titolare di una partecipazione sociale di Euro … (-), corrispondenti all'…% del capitale sociale della società “……… S.r.l.”, con sede in …, alla via.. n.., capitale sociale Euro ….. (-), interamente versato, iscritta al Registro delle Imprese di…con numero d'iscrizione e codice fiscale……, R.E.A. n…..;

2) … intende costituire il diritto di usufrutto a favore del Sig … … sulla propria partecipazione sociale nella società “ … S.r.l.”, di cui al punto 1) della presente Premessa;

3) Lo Statuto sociale della società “ … S.r.l.” non prevede limiti alla costituzione del diritto di usufrutto sulle partecipazioni sociali [1] ;

Tutto ciò premesso, da ritenersi parte integrante e sostanziale del presente atto, si conviene e stipula quanto segue.

ART. 1. – CONSENSO ED OGGETTO

… , ai sensi e per gli effetti dell'art. 2471-bis c.c, costituisce in favore del signor … , che accetta ed acquista, il diritto di usufrutto sulla partecipazione sociale di cui è titolare nella “ … S.r.l.”, per anni…

ART. 2. – PRECISAZIONI E GARANZIE

Il presente usufrutto si estende agli utili [2] , agli interessi ed a tutto ciò che risulti connesso alla partecipazione.

Il signor … garantisce la piena disponibilità e libertà della partecipazione sociale in oggetto da oneri e gravami di qualsiasi natura.

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 1002 c.c. il nudo proprietario dispensa espressamente l'usufruttuario dalla formazione dell'inventario

ART. 3. – EFFICACIA

Il diritto di usufrutto è costituito sino al …..

Nell'ipotesi in cui la società dovesse sciogliersi anticipatamente, le parti convengono sin d'ora che detto diritto si trasferirà sulle somme o sui beni sociali assegnati al socio.

ART. 4. – PREZZO

Il corrispettivo della presente costituzione è convenuto dalle parti in Euro….., somma che … dichiara di aver ricevuto da … , e di cui rilascia ampia e liberatoria quietanza a saldo, dichiarando di non avere null'altro a pretendere per la presente costituzione.

ART. 5. – DIRITTI E OBBLIGHI SOCIALI

Le parti convengono che:

1) il diritto di voto, conformemente al disposto di cui all'art. 2352 c.c, spetti all'usufruttuario, sia in assemblea ordinaria che in assemblea straordinaria;

Oppure

l'esercizio del diritto di voto sia espressamente attribuito al socio … , in deroga al combinato disposto degli artt. 2471-bis c.c. e 2352 c.c.;

2) l'esercizio dei diritti amministrativi diversi dal diritto di voto [3] spettano sia al socio che all'usufruttuario;

Oppure

L'esercizio dei diritti amministrativi diversi dal diritto di voto viene dalle parti così convenuto …( ulteriori precisazioni in ordine all'attribuzione di detti diritti).

3) Il diritto di sottoscrizione, nell'ipotesi di aumento del capitale sociale a titolo oneroso, spetta a socio … , e sulla partecipazione sociale sottoscritta non si estenderà il vincolo oggetto del presente atto [4] ;

4) Nell'ipotesi di riduzione volontaria del capitale sociale, ovvero di scioglimento della società il diritto di usufrutto si trasferirà sul credito derivante dalla liquidazione;

5) Nell'ipotesi di recesso il diritto di usufrutto si trasferirà sul credito derivante dalla liquidazione;

6) Il particolare diritto consistente in…. (maggiori precisazioni) attribuito al socio … ai sensi e per gli effetti dell'art. 2468 c.c. resterà in capo al nudo proprietario, in deroga al disposto di cui all'art. 2352 c.c.. [5]

Per tutto ciò non espressamente convenuto nel presente atto, le parti fanno espresso rinvio alla disciplina di cui al combinato disposto degli artt. 2471-bis e 2352 c.c..

ART. 6. – SPESE ED IMPOSTE

Spese ed imposte del presente atto sono a carico di …

E richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto in parte con strumenti informatici ed in parte di mio pugno, del quale ho dato lettura ai comparenti, ad eccezione degli allegati, i quali lo approvano e lo sottoscrivono con me notaio alle ore.. e minuti..

Consta di……

Firma …

Firma …

Firma …..Notaio (impronta del Sigillo)

1. Consiglio Notarile di Milano Massima n. 33Sono legittime, e non danno luogo a diritto di recesso, le clausole che vietano la costituzione di usufrutto o di pegno su partecipazioni di s.r.l. e le clausole di mero gradimento riferite alla costituzione di usufrutto o di pegno su partecipazioni di s.r.l..”; Comitato Triveneto dei Notai Orientamento I.I.16 “Ai limiti eventualmente previsti nell'atto costitutivo in merito alla libera possibilità di costituire in pegno le quote si applica la disciplina dei limiti alla circolazione delle quote dettata dall'art. 2469 c.c., compreso il diritto di recesso.”; Comitato Triveneto dei Notai Orientamento I.I.23 “È legittima l'applicazione della clausola di prelazione anche alla cessione dell'usufrutto sulle partecipazioni. È altresì legittima la clausola statutaria che, nello stabilire il diritto di prelazione per il trasferimento della titolarità delle partecipazioni sociali, ne preveda l'estensione alle ipotesi di costituzione del diritto di usufrutto. Nel caso di costituzione di usufrutto, il diritto offerto agli altri soci dovrà avere le stesse caratteristiche di quello che si intende costituire a favore del terzo. Pertanto, se si tratta di usufrutto vitalizio, ai soci sarà offerto un usufrutto a termine commisurato alla vita di detto terzo.”

2. Comitato Triveneto dei Notai Orientamento I.I.32 “L'art. 2352 c.c., richiamato per le srl dall'art. 2471 bis c.c., disciplina soltanto l'attribuzione dei diritti amministrativi nel caso di usufrutto sulle partecipazioni sociali, disinteressandosi di quelli economici. Stante tale carenza si deve ritenere che all'usufruttuario di partecipazioni spettino i diritti economici previsti dalla disciplina generale, cioè il diritto a percepire i frutti civili di cui all'art. 984 c.c..Nel caso delle partecipazioni societarie, hanno natura di frutti civili gli utili di esercizio di cui sia deliberata la distribuzione.Gli utili destinati a riserva non spettano dunque all'usufruttuario, in quanto la decisione di non distribuirli equivale ad una loro “capitalizzazione”, con definitiva apprensione al patrimonio della società delle somme accantonate.L'eventuale delibera di distribuzione di riserve, siano esse da utili o di capitale, equivale ad una attribuzione di somme che rappresentano un capitale e non al pagamento di un frutto civile, per cui il diritto alla loro riscossione spetta al socio nudo proprietario, il quale, ai sensi dell'art. 1000 c.c., dovrà esercitarlo in concorso con l'usufruttuario e sulle somme riscosse si trasferirà l'usufrutto.Tale regola trova applicazione anche nell'ipotesi di distribuzione di riserve in natura.”

3. Comitato Triveneto dei Notai Orientamento I.B.11 “Tra i diritti amministrativi che l'ultimo comma dell'art. 2352 c.c. attribuisce sia al socio che al creditore pignora … ed all'usufruttuario non rientra il diritto di intervento all'assemblea, posto che l'art. 2370 “lega” il diritto di intervento all'assemblea alla titolarità del diritto di voto (“Possono intervenire all'assemblea gli azionisti cui spetta il diritto di voto”). Pertanto in caso di pegno o usufrutto su azioni, il diritto di intervento all'assemblea non può essere riconosciuto sia al socio che al creditore pignora … ed all'usufruttuario ai sensi dell'art. 2352 ultimo comma c.c., ma esclusivamente al creditore pignora … ed all'usufruttuario, in quanto investiti del diritto di voto (ovvero al socio nel caso in cui si sia riservato il diritto di voto in forza della convenzione contraria di cui all'art. 2352 comma 1 c.c.)”

4. Comitato Triveneto dei Notai Orientamento I.I.27 Giova segnalare che nell'ipotesi di aumento gratuito del capitale sociale “La disposizione di cui al comma 3 dell'art. 2352, c.c., richiamato dall'art. 2471 bis per le s.r.l., è inderogabile; sono pertanto illegittime le clausole statutarie che escludono l'estensione del pegno, usufrutto o sequestro di partecipazioni agli aumenti di capitale ex art. 2481 ter c.c. (omologo per le s.r.l. dell'art. 2442 c.c.).”

5. Comitato Triveneto dei Notai Orientamento I.I.26 “Gli eventuali diritti particolari attribuiti dallo statuto a singoli soci ex art. 2468, comma 3, c.c., non sono in linea di principio incorporati nella partecipazione, e quindi trasferibili con essa, né possono spettare ad un non socio.Si ritiene pertanto che in caso di usufrutto o pegno, in tutto o in parte, di una partecipazione societaria detti diritti continuino ad essere attribuiti in via esclusiva al socio. A detta fattispecie non è dunque applicabile la previsione di cui all'ultimo comma dell'art. 2352 c.c.”.

Commento

L'art. 2471-bis c.c., in tema di società a responsabilità limitata, espressamente prevede che “la partecipazione può formare oggetto di pegno, usufrutto  e sequestro. Salvo quanto disposto dal terzo comma dell'articolo che precede, si applicano le disposizioni dell'articolo 2352”.

Il legislatore ha così riconosciuto la compatibilità della disciplina dettata per la società per azioni con la struttura della società a responsabilità limitata. In questo contesto non può non sottolinearsi la necessità di elaborare non pochi correttivi, stante la peculiarità dell'organizzazione sociale dettata per la società a responsabilità limitata.

Se da un lato il diritto di voto, in applicazione dell'art. 2352 c.c., spetta all'usufruttuario, salva diversa convenzione pattuita tra le parti, maggiori difficoltà applicative si riscontrano sul piano strettamente pratico in ordine alle modalità di esercizio ed al suo contenuto. La maggiore flessibilità in detto tipo sociale di derogare al metodo assembleare ha portato gran parte della dottrina a segnalare l'opportunità di inviare l'avviso di convocazione dell'assemblea ovvero la richiesta di consultazione per iscritto non solo al all'usufruttuario, ma anche al socio medesimo. E ciò anche in considerazione del fatto che l'attribuzione del diritto di voto all'usufruttuario ha, quale conseguenza, un'incidenza maggiore nella struttura organizzativa della società, ben potendo essere demandate alla decisione dei soci questioni riguardanti la gestione della società in senso stretto.

Con riferimento ai diritti patrimoniali spettanti all’usufruttuario di quote di s.r.l., ci si potrebbe chiedere se trova applicazione la recente Massima del Consiglio Notarile del Triveneto elaborata in materia di s.p.a. (H.I.27 - USUFRUTTO SULLE AZIONI - DIRITTO AGLI UTILI E ALLA DISTRIBUZIONE DI RISERVE – 1° pubbl. 9/17 – motivato 9/17) nello stabilire che “L’art. 2352 c.c. disciplina soltanto l’attribuzione dei diritti amministrativi nel caso di usufrutto sulle azioni disinteressandosi di quelli economici. Stante tale carenza si deve ritenere che all’usufruttuario di azioni spettino i diritti economici previsti dalla disciplina generale, cioè il diritto a percepire i frutti civili di cui all’art. 984 c.c.. Nel caso delle azioni societarie, hanno natura di frutti civili gli utili di esercizio di cui sia deliberata la distribuzione. Gli utili destinati a riserva non spettano dunque all’usufruttuario, in quanto la decisione di non distribuirli equivale ad una loro “capitalizzazione”, con definitiva apprensione al patrimonio della società delle somme accantonate. L’eventuale delibera di distribuzione di riserve, siano esse da utili o di capitale, equivale ad una attribuzione di somme che rappresentano un capitale e non al pagamento di un frutto civile, per cui il diritto alla loro riscossione spetta al socio nudo proprietario, il quale, ai sensi dell’art. 1000 c.c., dovrà esercitarlo in concorso con l’usufruttuario e sulle somme riscosse si trasferirà l’usufrutto. Tale regola trova applicazione anche nell’ipotesi di distribuzione di riserve in natura”.

Ulteriore problematica applicativa sorge tutte le volte in cui si è in presenza di particolari diritti ex art. 2468 c.c.., essendo questi ultimi attribuiti alla persona del socio. La migliore dottrina, infatti, seguita dalla prassi notarile ha escluso in detti casi il mero rinvio alla disciplina del 2352 c.c., ritenendo che le posizioni soggettive de quo non potessero che rimane di titolarità esclusiva del socio nudo proprietario della partecipazione sociale.

Anche materia di aumento del capitale sociale a titolo oneroso la disciplina di rinvio richiamata dall'art. 2471-bis c.c., risulta difficilmente conciliabile con la natura indivisibile della partecipazione sociale di società a responsabilità limitata.

In questa fattispecie, infatti, salva diversa pattuizione, il diritto di usufrutto non si estende alla quota di nuova emissione sottoscritta dal socio. Ciò comporta indirettamente una sorta di divisione ex lege della quota, posto che vi sarebbe un'unica partecipazione sociale, ma solo in parte gravata dal diritto di usufrutto.

Mutatis mutandis nell'ipotesi in cui il socio titolare di una partecipazione sociale gravata dal diritto di usufrutto acquisti da un altro socio un'ulteriore partecipazione.

Ciò ha portato non pochi autori e la prassi notarile a ritenere ammissibile la costituzione di un vincolo parziale, demandando alle pattuizioni tra usufruttuario e socio, le modalità di esercizio dei diritti connessi alla partecipazione sociale.

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