Verbale di assemblea in caso di possesso di azioni proprieInquadramentoL'acquisto delle azioni proprie produce conseguenze importanti sul piano del calcolo dei quorum costitutivi e deliberativi assembleari. L'art. 2357-ter c.c., al secondo comma prevede infatti che finché le azioni restano in proprietà della società, il diritto di voto è sospeso ma le azioni proprie sono tuttavia computate ai fini del calcolo delle maggioranze e delle quote richieste per la costituzione e per le deliberazioni dell'assemblea. Nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, invece, la relativa disciplina è prevista dal terzo comma dell'art. 2368 c.c. il quale prevede che le azioni per le quali il diritto di voto non può essere esercitato sono computate solo ai fini del calcolo del quorum costitutivo ma non di quello deliberativo. Formula
VERBALE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEL .... Il ...., alle ore ...., si è riunita a ...., in via .... Presso ...., l'assemblea ordinaria dei soci della Società .... per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Bilancio al .... e delibere conseguenti; 2. .... 3. .... 4. .... Ai sensi sello statuto assume la presidenza dell'assemblea il .... Presidente del Consiglio di amministrazione, il quale chiama a fungere da segretario su designazione degli intervenuti .... Il Presidente constata innanzitutto che l'assemblea è regolarmente costituita in quanto l'avviso di convocazione è stato pubblicato a pag. .... della Gazzetta Ufficiale n. .... del .... (e inviato a mezzo lettere raccomandate e spedite il ....) ed in quanto è rappresentato l'intero capitale sociale, computandosi a tal fine, secondo quanto disposto dall'art. 2357-ter c.c., anche le azioni proprie acquistate in conformità all'art. 2357 c.c. I soci presenti titolari di azioni ordinarie sono .... I soci presenti titolari di azioni proprie .... Il Presidente legge la situazione patrimoniale della società al .... con il conto economico di periodo e la relazione del consiglio di amministrazione, seguito dal Presidente del collegio sindacale che comunica le osservazioni dell'organo di controllo OPPURE Il presidente dell'assemblea fa presente che occorre determinare il compenso spettante agli amministratori a norma dell'art. 2389, comma 1, c.c. OPPURE .... Dopo breve discussione i soci deliberano quanto segue: 1) .... 2) .... 3) .... La proposta di delibera viene respinta in quanto: la Società detiene n. .... di azioni proprie costituenti il 35% del capitale sociale votano a favore n. ....soci che costituiscono il 40% del capitale sociale votano contro n. .... soci che costituiscono il 25% del capitale sociale. Non si raggiunge quindi la maggioranza richiesta per l'approvazione della delibera, non dovendosi computare, essendo sospeso il diritto di voto ai sensi dell'art. 2357-ter c.c., le azioni proprie detenute dalla Società. Essendo esauriti gli argomenti all'ordine del giorno e nessuno chiedendo la parola il Presidente, previa lettura e approvazione del presente verbale, dichiara sciolta la riunione alle ore ..... Il segretario Il Presidente ..... ..... VERBALE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEL .... Il ...., alle ore ...., si è riunita a ...., in via .... Presso ...., l'assemblea ordinaria dei soci della società .... Per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 5. Bilancio al .... e delibere conseguenti; 6. Nomina del consiglio di amministrazione per dimissioni; 7. Determinazione del compenso degli amministratori .... 8. .... 9. .... .... Ai sensi sello statuto assume la presidenza dell'assemblea il .... Presidente del consiglio di amministrazione, il quale chiama a fungere da segretario su designazione degli intervenuti .... .... Il Presidente constata innanzitutto che l'assemblea è regolarmente costituita in quanto l'avviso di convocazione è stato pubblicato a pag. .... della Gazzetta Ufficiale n .... del .... (e inviato a mezzo lettere raccomandate e spedite il ....) ed in quanto è rappresentato l'intero capitale sociale, computandosi a tal fine, secondo quanto disposto dall'art. 2368, comma 3 per le Società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, anche le azioni proprie acquistate in conformità all'art. 2357 c.c. Il presidente legge la situazione patrimoniale della Società al .... con il conto economico di periodo e la relazione del consiglio di amministrazione, seguito dal presidente del collegio sindacale che comunica le osservazioni dell'organo di controllo OPPURE Il presidente dell'assemblea fa presente che occorre determinare il compenso spettante agli amministratori a norma dell'art. 2389, comma 1, c.c. OPPURE .... Dopo breve discussione i soci deliberano quanto segue: 1) .... 2) .... 3) .... La proposta di delibera viene adottata con il n. .... di voti che costituiscono il 51% del capitale sociale ...., non computandosi a tal fine, in virtù dell'art. 2368 comma 3, anche le azioni proprie; sono dissenzienti .... che rappresentano il 46 % del capitale sociale; si astengono .... che rappresentano il 3% del capitale sociale. Essendo esauriti gli argomenti all'ordine del giorno e nessuno chiedendo la parola il presidente, previa lettura e approvazione del presente verbale, dichiara sciolta la riunione alle ore ..... Il segretario .... Il Presidente .... CommentoIl comma 2 dell'art. 2357-ter c.c., pone particolare attenzione alla conservazione dell'equilibrio di governance e alla tutela degli interessi dei creditori. Tale obiettivo è perseguito esplicitamente attraverso la sospensione del diritto di voto, al fine di evitare che il potere degli amministratori possa eludere la spontanea formazione della volontà in assemblea. Ove le azioni proprie avessero diritto di voto, la decisione sarebbe infatti composta proprio dalla società azionista e per questo dai suoi amministratori. Non a caso, la prevista sospensione del voto, riduce il numero delle azioni votanti in assemblea e può pertanto alterare il processo di formazione della maggioranza assembleare in conseguenza dell'acquisto. Le azioni proprie acquistate dalla società contribuiscono a determinare la maggioranza o i quorum costitutivi e deliberativi. Prima della riforma intervenuta con il d.lgs. n. 224/2010, l'articolo prevedeva che ai fini del calcolo dei quorum costitutivi e deliberativi le azioni proprie dovessero essere computate nel capitale, senza precisare se tale obbligo si riferisse ad ogni assemblea o solo a quelle che determinavano il computo sul capitale sociale. Dopo la modifica, il dubbio deve sicuramente ritenersi risolto a favore della prima soluzione. Non essendoci altre previsioni al riguardo, si ritiene che anche gli altri diritti amministrativi relativi alle azioni proprie debbano ritenersi sospesi nel periodo in cui siano di titolarità della società. Gli utili e le opzioni sull'acquisto di nuove azioni sono distribuiti proporzionalmente a tutte le altre azioni. Nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio il computo delle azioni proprie è disciplinato dall'art. 2368 comma 3 il quale dispone che salvo diversa disposizione di legge le azioni per le quali non può essere esercitato il diritto di voto sono computate ai fini della regolare costituzione dell'assemblea. Le medesime azioni e quelle per le quali il diritto di voto non è stato esercitato a seguito della dichiarazione del soggetto al quale spetta il diritto di voto di astenersi per conflitto di interessi non sono computate ai fini del calcolo della maggioranza e della quota di capitale richiesta per l'approvazione della deliberazione. Alla formazione del quorum costitutivo concorrono quindi anche tutte le azioni cui spetta il diritto di voto ma che, per ragioni particolari, non può essere esercitato. Più in generale, è stato posto il dubbio se gli azionisti le cui azioni sono colpite da una sospensione del diritto di voto conservino la facoltà di intervenire, influendo sul quorum costitutivo, poiché si teme che un'esigua minoranza possa approfittare della sospensione del voto della maggioranza per approvare delibere che possano addirittura stravolgere le basi del contratto sociale. Per quanto riguarda invece la validità delle deliberazioni, ai fini del calcolo delle maggioranze, il comma 3 dell'art. 2368 c.c. prevede che, benché preveda che si considerano intervenute ai fini della regolare costituzione, non vanno computate nel quorum deliberativo le azioni il cui voto non può essere esercitato e quelle del socio in conflitto di interessi che dichiari di astenersi. Tale norma, facendo salva la diversa disposizione di legge, si pone in disaccordo con l'art. 2357-ter c.c., il quale, come si è visto prevede che le azioni proprie possedute dalle società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, benché a voto sospeso, si computano nelle maggioranze e nelle quote richieste dalla legge per la costituzione e per le deliberazioni dell'assemblea. |