Verbale di assemblea straordinaria contenente richiesta di rinvio per insufficienza di informazioniInquadramentoL'assemblea è presieduta dalla persona indicata nello statuto o in mancanza, da quella eletta con il voto della maggioranza dei presenti. Il presidente verifica la regolarità della costituzione dell'assemblea. Degli esiti degli accertamenti deve essere dato conto nel verbale. FormulaRepertorio N. .... Raccolta N. .... VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI S.P.A. REPUBBLICA ITALIANA L'anno ....il giorno ....del mese ....alle ore .... In ....via ....n ....presso la sede sociale della Società “ ....s.p.a.” Avanti a me Dott ....Notaio in ....iscritto al Collegio notarile di .... È presente .... .... Il comparente, della cui identità personale io Notaio sono certo, mi chiede di assistere all'assemblea della detta società riunita in questo giorno, luogo ed ora, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO .... .... E chiede a me Notaio di assistervi redigendo pubblico verbale. Al che aderendo, io Notaio do atto di quanto segue: assume la presidenza [1] dell'assemblea ai sensi di legge e di statuto [2] , il comparente, il quale, constata e fa constare che: la presente assemblea è stata regolarmente convocata mediante .... sono legittimamente intervenuti, in proprio o per delega (i relativi documenti legittimativi sono conservati agli atti della società [3] ) i seguenti azionisti: .... il Sig. ....rappresentato da il Sig. ....titolare di .... [4] il Sig. ....titolare di .... che esprime il suo voto per videoconferenza in conformità a quanto previsto dall'art ....dello statuto sociale, ai sensi dell'art. 2370 c.c., essendo in collegamento continuo ed ininterrotto con l'assemblea da ....(Indicazione del luogo ove si trova) [5] .... il Sig. ....titolare di n. .... azioni ordinarie, del valore di nominali euro ....cadauna, per complessivi euro ....pari al ....% del capitale sociale, che non parteciperà alla votazione assembleare, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2344, comma 4, c.c., a causa della mancata esecuzione del conferimento, essendo già iniziato in data ....il procedimento a suo carico. I relativi certificati azionari sono stati tempestivamente depositati secondo quanto previsto dall'art. ....dello statuto, presso la sede sociale [6] . È presente l'organo amministrativo nelle persone di ....(Presidente ....consiglieri ....) [7] È presente il Collegio sindacale nelle persone di ....in qualità di Presidente e dei Sindaci Effettivi ....è assente il Sindaco Dott. ....a causa di .... [8] È presente il Revisore Legale dei Conti nella persona del Dott .... Il Presidente ha provveduto ad accertare l'identità e la legittimazione dei presenti [9] . Ciò constatato il Presidente, dichiara che la presente assemblea regolarmente convocata, è atta a discutere e deliberare sugli argomenti posti all'ordine del giorno. Il medesimo apre la discussione e fa presente che molti soci dichiarano di non essere sufficientemente informati sul terzo punto all'ordine del giorno e pertanto, con esclusivo riferimento ad esso, preferirebbero un rinvio dell'assemblea, dichiarandosi informati sui restanti punti all'ordine del giorno. Il Presidente quindi, per consentire ai soci di adottare la delibera in modo più consapevole con riferimento al terzo punto all'ordine del giorno, propone il rinvio di dieci giorni, nello stesso luogo, alle ore .... Quanto agli altri punti all'ordine del giorno il Presidente illustra ai soci che ..... Dopo esaustiva discussione il presidente invita l'assemblea a deliberare sui restanti punti all'ordine del giorno. L'assemblea con voto espresso mediante ....avente il seguente risultato .... DELIBERA 1) Di prendere atto del rinvio dell'assemblea al giorno ....luogo ....ora ....per la trattazione e la discussione del seguente punto all'ordine del giorno .... 2) .... 3) .... 4) .... 5) .... Null'altro essendovi da deliberare il presidente dichiara sciolta l'assemblea alle ore ....e minuti .... Si allega sotto la lettera ....al presente atto, il testo dello statuto aggiornato in seguito alle odierne delibere. Le spese del presente atto cedono come per legge. E richiesto io Notaio, ho ricevuto il presente verbale del quale, unitamente a quanto allegato, ho dato lettura al comparente che lo approva e lo sottoscrive con me Notaio alle ore .... e minuti .... Consta di fogli ....per pagine .... e della ....fin qui scritte interamente di mio pugno. ....Firma ....Notaio Il Presidente e il segretario se non indicati nello statuto, devono essere designati dall'assemblea, posta l'inderogabilità dell'art. 2371 c.c. Nel diverso caso del verbale di assemblea redatto da un notaio, lo stesso può essere designato dal solo presidente, non essendo un segretario in senso tecnico ed anche in assenza di clausola statutaria (Comitato Triveneto dei Notai, Massima H.B.4). Si ritengono valide le clausole statutarie che nominano il Presidente in base: ad una carica sociale; indicazione nominativa o rinvio ad un soggetto determinato o determinabile; mediante ogni altro criterio idoneo ad assicurarne la determinabilità. Le clausole che determinano il Presidente in caso di assenza, vanno considerate anche nel caso in cui questi non possa/voglia assumere la carica (Consiglio Notarile di Milano Massima n. 83) Ogni socio ha diritto di verificare le deleghe (Trib. Salerno 16 aprile 2007). Il socio – amministratore può rilasciare delega ad altro soggetto affinché lo rappresenti in assemblea in qualità di socio e intervenire di persona nell'assemblea, senza diritto di voto come amministratore (Comitato Triveneto dei Notai, Massima 2005 H.B.13). Se lo statuto consente l'intervento in assemblea mediante mezzi di telecomunicazione senza disciplinarne le modalità di svolgimento, dovranno essere attuati tutti gli accorgimenti tecnici che consentano di effettuare gli accertamenti e di porre in essere quelle attività che devono poi risultare dal verbale (Comitato Triveneto dei Notai 2004, Massima H.B.1.). Si ricorda che il deposito delle azioni presso la sede sociale è previsto solo per statuto e non più per legge. È opportuno, al fine di evitare una violazione procedimentale tale da comportare l'illegittimità della costituzione dell'assemblea, che nell'avviso di convocazione vengano segnalati i giorni e gli orari di apertura della sede sociale per effettuare il deposito dei titoli azionari (Trib. Milano 27 ottobre 2003). Gli amministratori devono intervenire in assemblea. L'assenza ingiustificata anche a una sola assemblea dei soci è causa di decadenza dall'ufficio di sindaco. Se il presidente ritiene che alcuni soggetti siano privi del diritto di intervento può escluderli dall'assemblea verbalizzando l'esclusione e le ragioni della stessa (Cass. n. 7576/1995). L'esclusione illegittima dei soci o soggetti legittimati a parteciparvi rende la delibera assembleare adottata, annullabile. CommentoPossono intervenire in assemblea coloro a cui spetta il diritto di voto (art. 2370, comma 1 c.c.), dunque, anche coloro che, pur non essendo soci, hanno diritto di voto come l'usufruttuario (art. 2352 c.c.). La titolarità del voto e quindi del diritto di intervento in assemblea deriva, anzitutto, dalla qualità di socio, attestata dal libro soci ove il socio deve essere iscritto, vuoi nel momento in cui la società si costituisce, vuoi in conseguenza del trasferimento della partecipazione sociale, vuoi a seguito della sottoscrizione di aumento del capitale sociale. In caso di comproprietà della partecipazione sociale, l'intervento in assemblea spetterà al rappresentante comune, mentre, in caso di pegno o usufrutto sulle azioni, spetterà al creditore pignoratizio e all'usufruttuario in mancanza di convenzione contraria. A tal proposito si reputa legittima la clausola statutaria che attribuisca il diritto di voto al socio titolare delle azioni (Consiglio Notarile di Milano, Massima n. 34). Nonostante l'art. 2374 c.c. faccia riferimento all'adunanza e induca ad una interpretazione letterale, nel senso del rinvio dell'intera assemblea, è preferibile l'interpretazione in forza della quale, a fronte di più argomenti all'ordine del giorno, ben sarà possibile discutere e deliberare su alcuni di essi, mentre per gli altri, ove sia dichiarata carenza di informazione, si possa procedere ad un rinvio (Comitato Triveneto dei Notai 2006, Massima H.B.25 - (AMMISSIBILITÀ DELL'ESERCIZIO DEL DIRITTO DI RINVIO EX ART. 2374 C.C SU SINGOLI ARGOMENTI). Quanto alle azioni fatte oggetto di sequestro, il diritto di intervento e di voto spetta al custode, salvo ancora convenzione contraria. Se il socio è titolare di partecipazioni azionarie prive del diritto di voto, non ha il diritto di partecipare all'assemblea; ciò vale per i casi previsti dall'art. 2351 c.c. tra i quali, a titolo esemplificativo, si annoverano i titolari di azioni con voto limitato a particolari argomenti se in assemblea sono contemplati argomenti diversi. Per quanto concerne i titolari di azioni il cui voto sia sospeso solo occasionalmente, la dottrina è concorde nel riconoscere loro il diritto di intervento in assemblea: soluzione confermata dalla disposizione dettata dall'art. 2368, comma 3, c.c. che include queste azioni nel quorum costitutivo ma non in quello deliberativo. Tipico esempio è rappresentato dall'ipotesi di socio titolare di azioni per il cui acquisto vi sia mora nei versamenti. L'azionista può intervenire sia personalmente che tramite un rappresentante volontario o legale. Il rilascio della delega, necessariamente scritta, per l'intervento ad un'assemblea o più assemblee deve avvenire nel rispetto dei requisiti di legge e di statuto. Il socio deve indicare il nome del rappresentante (persona fisica o giuridica) e dell'eventuale sostituto del rappresentante non essendo possibile rilasciare una delega con il nome del rappresentante in bianco. Lo statuto può escludere o limitare la facoltà di delega. Al rappresentante legale, tuttavia, non si applicano i divieti e i limiti legali e statutari stabiliti per la rappresentanza volontaria. Quanto agli effetti del vizio di rappresentanza, esso rileva soltanto nei rapporti interni tra rappresentante e rappresentato. Tuttavia, il vizio rende invalide le delibere assembleari quando il rappresentante con il suo voto influisca in modo determinante sulla deliberazione, vale a dire, se senza detto voto la maggioranza per la sua approvazione non si sarebbe raggiunta. In assenza di indicazioni statutarie, il socio è ammesso all'assemblea senza seguire alcuna procedura di legittimazione. Lo statuto può prevedere comunque il diritto di intervento con la semplice esibizione dei titoli alla presidenza dell'assemblea senza obbligo di preventivo deposito, oppure, previo deposito con divieto o facoltà di ritiro prima dello svolgimento dell'assemblea (Comitato Notarile Triveneto 2006, Massima H.B.28.). In giurisprudenza si è ritenuto che il mancato deposito delle azioni comporti la non ammissione del socio all'assemblea. Qualora il socio vi partecipi ugualmente, la legittimità della partecipazione non può essere contestata se non dimostrando l'assenza della qualità di socio. Il diritto di intervento spetta anche agli amministratori, ai sindaci, al rappresentante comune degli obbligazionisti, al rappresentante comune degli azionisti di risparmio. L'assemblea è presieduta dalla persona indicata nello statuto o in mancanza da quella eletta dalla maggioranza degli intervenuti. Il Presidente dirige i lavori mentre il segretario lo assiste verbalizzando gli interventi. Rientra tra i poteri ordinatori del Presidente dell'assemblea quello di disporre la partecipazione di soggetti estranei, oppure di accogliere una richiesta in tal senso formulata dal socio. È il Presidente che verifica la regolarità della costituzione dell'assemblea e dunque il rispetto delle regole di convocazione, la verifica dell'esistenza di eventuali patti parasociali, la verifica dei quorum costitutivi. Qualora il Presidente fosse in conflitto di interessi con la società su alcuni degli argomenti all'ordine del giorno può ugualmente dirigere la riunione ma non partecipare alla votazione (Trib. Milano 8 marzo 1971). Merita un approfondimento in questa sede il decreto cd. Decreto Cura Italia” (d.l. 17 marzo 2020, n. 18, conv. con la l. 24 aprile 2020, n. 27) che, per superare i problemi connessi con la pandemia, ha introdotto la possibilità di convocare una riunione assembleare di s.p.a. destinata a tenersi unicamente tramite mezzi di telecomunicazione prevista dalla disciplina emergenziale (cfr. art. 106, comma 2, Decreto Cura Italia). Dal decreto molte sono state le interpretazioni, tra cui quelle dei pronunciati dei Consigli Notarili italiani. Secondo il Consiglio Notarie di Milano, “l'intervento in assemblea mediante mezzi di telecomunicazione – ove consentito dallo statuto ai sensi dell'art. 2370, comma 4, c.c., o comunque ammesso dalla vigente disciplina – può riguardare la totalità dei partecipanti alla riunione, ivi compreso il presidente, fermo restando che nel luogo indicato nell'avviso di convocazione deve trovarsi il segretario verbalizzante o il notaio, unitamente alla o alle persone incaricate dal presidente per l'accertamento di coloro che intervengono di persona (sempre che tale incarico non venga affidato al segretario verbalizzante o al notaio). Le clausole statutarie che prevedono la presenza del presidente e del segretario nel luogo di convocazione (o comunque nel medesimo luogo) devono intendersi di regola funzionali alla formazione contestuale del verbale dell'assemblea, sottoscritto sia dal presidente sia dal segretario. Esse, pertanto, non impediscono lo svolgimento della riunione assembleare con l'intervento di tutti i partecipanti mediante mezzi di telecomunicazione, potendosi in tal caso redigere successivamente il verbale assembleare, con la sottoscrizione del presidente e del segretario, oppure con la sottoscrizione del solo notaio in caso di verbale in forma pubblica” (Massima del Consiglio Notarile di Milano n. 187/2020 Intervento in assemblea mediante mezzi di telecomunicazione (artt. 2366, comma 4, 2370, comma 4, 2388, comma 1, 2404, comma 1, e 2479-bis, c.c.; art. 106, comma 2, d.l. 18/2020). Sempre a seguito del Decreto Cura Italia, merita di essere ricordato l'orientamento del Consiglio Notarile di Milano secondo cui “Le s.p.a. con azioni negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, nonché le s.p.a. con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante, che si avvalgono della facoltà concessa dall'art. 106, comma 4, d.l. 18/2020, di prevedere nell'avviso di convocazione che l'intervento in assemblea si svolga esclusivamente tramite il rappresentante designato ai sensi dell'art. 135-undecies TUF, possono altresì avvalersi della facoltà concessa dal comma 2 del medesimo art. 106 d.l. 18/2020, di prevedere che l'assemblea si svolga, anche esclusivamente, mediante mezzi di telecomunicazione che garantiscano l'identificazione dei partecipanti, la loro partecipazione e l'esercizio del diritto di voto. In tali circostanze, hanno pertanto diritto di partecipare all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione tutti i componenti degli organi di amministrazione e di controllo, il rappresentante designato, il segretario o il notaio, nonché gli altri soggetti ai quali è consentita la partecipazione all'assemblea ai sensi della legge, dello statuto e del regolamento assembleare, ma non gli azionisti, i quali devono avvalersi necessariamente del rappresentante designato”. (Massima del Consiglio Notarile di Milano n. 188/2020, Intervento in assemblea esclusivamente mediante il rappresentante designato e utilizzo di mezzi di telecomunicazione (art. 106, commi 2 e 4, d.l. 18/2020). Infine, il Consiglio Notarile di Milano ha emesso la massima secondo cui “sono legittime le clausole statutarie di s.p.a. e di s.r.l. che, nel consentire l'intervento all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione, ai sensi dell'art. 2370, comma 4, c.c., attribuiscono espressamente all'organo amministrativo la facoltà di stabilire nell'avviso di convocazione che l'assemblea si tenga esclusivamente mediante mezzi di telecomunicazione, omettendo l'indicazione del luogo fisico di svolgimento della riunione”. (Cfr. Massima del Consiglio Notarile di Milano n.200/2021, Clausole statutarie che legittimano la convocazione delle assemblee esclusivamente mediante mezzi di telecomunicazione (artt. 2363, comma 1; 2366, comma 1; 2370, comma 4; e 2479-bis c.c.). Contrario a tale Massima, tra altri, Dott. Luciano A. secondo cui “anche qualora si volesse ritenere che le precise indicazioni territoriali ex artt. 2363, comma 1 e 2366, comma 1, c.c. – che obiettivamente depongono nel senso della necessità di riunire l'assemblea (anche) in un luogo fisico – siano superabili tramite un'interpretazione “al passo con i tempi” (per una proposta in questa direzione v. già Turelli, Assemblee di società per azioni ed esercizio del diritto di voto mediante mezzi elettronici, in Riv. dir. civ., II, 2011, 468 s.) e fermo restando che siffatta interpretazione dovrebbe estendersi anche ai disposti degli artt. 125-bis, comma 4, t.u.f., e 111-ter disp. att. c.c., che ugualmente fanno riferimento a precise indicazioni territoriali, decisiva in senso opposto sembra la ratio delle regole sulla riunione assembleare e la generale disciplina in tema di diritti degli azionisti”. |