Convocazione di assemblea ordinaria da parte del collegio sindacaleInquadramentoLa convocazione assembleare si inserisce in un iter procedimentale che inizia con la convocazione formale dell'assemblea e termina con la delibera assembleare. Salvo il caso di assemblea totalitaria, si esclude, dunque, che il vizio che colpisce la convocazione dei soci, possa qualificare l'adunanza come assemblea. È pertanto necessario che la formale convocazione dei soci si traduca nell'avviso di convocazione di cui all'art. 2366 c.c. A norma dell'art. 2379 c.c. la mancanza di convocazione determina nullità della delibera assembleare, mentre la sua irregolarità, determina l'annullabilità della delibera medesima. FormulaAVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA È convocata l'assemblea ordinaria della società “…spa” con sede in…via…n….capitale sociale di euro…iscritta al n…presso il registro delle imprese di…. Per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Nomina dei componenti del consiglio di amministrazione a seguito di cessazione dalla carica dell'intero organo [1] 2) ….. Luogo e data…. Il Presidente del collegio sindacale [2] ……… 1. Per il solo caso in cui l'organo amministrativo sia venuto meno l'art. 2386, comma 5, c.c. consente al collegio sindacale di procedere alla convocazione dell'assemblea ordinaria perché provveda alla sua ricostituzione. Trattasi di un obbligo che concretizza una ipotesi di amministrazione attiva e la cui omissione comporta responsabilità nei confronti della società. 2. Poiché il potere di convocazione dell'assemblea è attribuito al collegio sindacale in forma collegiale la convocazione dovrà essere oggetto di apposita delibera da parte dell'organo di controllo. Il collegio può, tuttavia, delegare al presidente il compimento degli atti relativi alla convocazione assembleare come la redazione dell'avviso oppure la notifica del medesimo. CommentoL'avviso di convocazione è strumentale all'informazione di ogni avente diritto, che nel lasso di tempo contemplato dall'art. 2366 c.c., deve avere modo di organizzare la propria partecipazione all'adunanza. Allo scopo, l'avviso deve contenere l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo dell'Assemblea, mentre, l'enunciazione dell'ordine del giorno serve a rendere edotti i partecipanti sugli argomenti su cui sono chiamati a deliberare. È possibile che l'avviso contenga la convocazione dell'assemblea sia in sede ordinaria che in sede straordinaria; ad ognuna delle due fasi si applicheranno poi le regole peculiari a ciascuna assemblea. È anche prassi che l'avviso contenga l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo non solo della prima convocazione dell'assemblea, ma anche della seconda, da tenersi in un giorno diverso dalla prima. L'avviso di convocazione è il primo adempimento che si inserisce nell'iter procedimentale complessivo, formato da esso stesso, dalla costituzione dell'assemblea, dalla discussione ed infine dalla votazione; pertanto esso costituisce un adempimento essenziale ai fini della regolare costituzione assembleare e per la conseguente validità della successiva delibera. In base all'art. 2379 c.c., in caso di mancata convocazione, la delibera è viziata da nullità (salvo l'ipotesi dell'assemblea totalitaria). Relativamente alle modalità concrete di pubblicazione dell'avviso di convocazione nella s.p.a., esso è inserito in Gazzetta Ufficiale o pubblicato su un giornale quotidiano indicato nello statuto. Nelle s.p.a. chiuse, tuttavia, è ammesso il ricorso ad altri strumenti informativi che siano ugualmente idonei ad assicurare un'adeguata informazione. Nelle s.r.l. manca una specifica disciplina in materia. In assenza di specifica previsione statutaria, le modalità di convocazione devono, comunque, assicurare la tempestiva informazione sugli argomenti da trattare. L' avviso deve essere spedito ai soci mediante raccomandata almeno otto giorni prima dell'assemblea al domicilio risultante dal Registro delle Imprese. Ai fini della regolare convocazione rileva il momento in cui la raccomandata è spedita e non quello in cui essa giunge all'indirizzo del destinatario (Cass. S.U., n. 23218/2013). Da ricordare la Massima n.82/2005 del Consiglio Notarile di Milano “Attribuzione statutaria della competenza per la convocazione dell'assemblea - (artt. 2366 e 2479-bis c.c.), secondo cui: “Ferma restando la competenza collegiale attribuita dalla legge all’organo amministrativo e, nei casi previsti, all’organo di controllo, lo statuto della s.p.a. può attribuire il potere di convocazione dell’assemblea anche al presidente e/o a singoli componenti degli organi di amministrazione e controllo. Nella s.r.l. lo statuto può attribuire il potere di convocazione dell’assemblea anche a singoli soci, sia a titolo di diritto particolare in favore di determinati soci sia quale pote-re connesso alla posizione di ogni socio”. L'avviso di convocazione va inviato non soltanto ai soci, ma anche a tutti i soggetti che hanno diritto di intervenire all'assemblea. Si ritiene che la convocazione, una volta portata a conoscenza degli interessati a norma di legge o statuto, sia irrevocabile salve le ipotesi di assoluta inidoneità originaria della convocazione oppure di sopravvenuto ostacolo insormontabile o motivi urgenti. La revoca è comunque da escludere quando dalla medesima possa derivare una lesione dei diritti individuali dei soci oppure nei casi in cui la convocazione sia obbligatoria per legge. In via generale, l'iniziativa alla convocazione spetta all'organo amministrativo in base ad una valutazione discrezionale, salvi i casi di convocazione obbligatoria previsti dalla legge, come, ad esempio, la diminuzione di oltre un terzo del capitale sociale per effetto di perdite (artt. 2446-2447 c.c.); ovvero, il verificarsi di un evento che determina lo scioglimento della società; o ancora, in tutti i casi in cui sia lo statuto a determinare le ipotesi di convocazione obbligatoria. Se l'organo amministrativo omette la convocazione dell'assemblea è responsabile civilmente verso la società a condizione che sia provato il nesso causale tra l'inadempimento e il danno subito (Trib. Napoli 22 aprile 2009). Significativa l'ipotesi di convocazione obbligatoria di cui all'art. 2364 c.c., riferito all'approvazione del bilancio, nonché la convocazione obbligatoria su richiesta dei soci di cui all'art. 2367 c.c.: in tale ultima fattispecie, in caso di rifiuto a provvedere, vuoi da parte dell'organo amministrativo, vuoi da parte del collegio sindacale, la convocazione dell'assemblea viene ordinata dal Tribunale con Decreto. Quando il potere di convocare l'assemblea spetta all'organo amministrativo (consiglio di amministrazione o pluralità di amministratori), l'assemblea deve necessariamente essere convocata con metodo collegiale ed è sottratta, quindi, alla disponibilità del singolo amministratore. In caso di violazione del principio della collegialità si reputa che l'avviso di convocazione sia irregolare e determini l'annullabilità della delibera, contrariamente a quanto, prima della riforma, si riteneva in dottrina e giurisprudenza, laddove si opinava, invece, in termini di nullità o inesistenza della delibera medesima. |