Verbale di assemblea straordinaria di s.p.a. con azioni proprie

Gaetano Vladimiro Colonna

Inquadramento

Si definisce quorum deliberativo la parte del capitale sociale che si deve esprimere a favore di una determinata deliberazione perché questa sia approvata. La disciplina del quorum deliberativo è diversa per l'assemblea ordinaria e straordinaria.

Formula

Repertorio N. .... Raccolta N. ....

VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI S.P.A.

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno ....il giorno ....del mese ....alle ore ....

In ....via ....n. ....presso la sede sociale della Società “ ....s.p.a.”

Avanti a me Dott. ....Notaio in ....iscritto al Collegio notarile di ....

È presente:

....

Il comparente, della cui identità personale io Notaio sono certo, mi chiede di assistere all'assemblea della detta Società riunita in questo giorno, luogo ed ora, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

....

....

E chiede a me Notaio di assistervi redigendo pubblico verbale. Al che aderendo, io Notaio do atto di quanto segue:

assume la presidenza dell'assemblea ai sensi di legge e di statuto, il comparente, il quale, constata e fa constare che:

1) La presente assemblea è stata regolarmente convocata mediante ....

2) È rappresentato in assemblea il ....% del capitale sociale avente diritto al voto nelle persone di:

- Sig. .... titolare di n. .... azioni ordinarie, del valore di nominali Euro ....cadauna, per complessivi Euro ....pari al ....% del capitale sociale,

- Sig. ....titolare di n .... azioni ordinarie, del valore di nominali Euro ....cadauna, per complessivi euro ....pari al ....% del capitale sociale,

- Sig. ....titolare di n .... azioni di godimento [1] .... alle quali l'art. .... dei vigenti patti sociali, riconosce il diritto di voto nelle assemblee;

- Sig. ....titolare di n .... azioni privilegiate, con privilegio consistente in ....alle quali l'art ....del vigente statuto sociale riconosce il diritto .... [2] , del valore di nominali Euro ....cadauna, per complessivi Euro ....pari al ....% del capitale sociale,

-

- La Società è titolare di n. ....azioni ordinarie proprie in portafoglio, del valore di nominali euro ....cadauna, per complessivi Euro ....pari al ....% del capitale sociale, le quali hanno sospeso il diritto di voto, ma sono computate nel capitale ai fini del calcolo dei quorum costitutivo e deliberativo della presente assemblea [3] ;

3) È presente l'organo amministrativo nelle persone di .... (Presidente ....consiglieri ....)

4) È presente il Collegio sindacale nelle persone di ....(Presidente ....Sindaci Effettivi ....)

5) È presente il revisore legale dei conti nella persona del Dott ....

6) Il Presidente ha provveduto ad accertare l'identità e la legittimazione dei presenti.

Ciò constatato il Presidente, dichiara che la presente assemblea regolarmente convocata, è validamente costituita ed atta a discutere e deliberare sugli argomenti posti all'ordine del giorno.

Il medesimo apre la discussione ....

....

Dopo esaustiva discussione invita l'assemblea a deliberare.

L'assemblea con voto espresso mediante ....avente il seguente risultato:

- Favorevoli: ....

- Contrari: ....

- Astenuti: ....

DELIBERA [4]

....

....

Null'altro essendovi da deliberare il presidente dichiara sciolta la seduta alle ore ....

E richiesto io notaio ho ricevuto il presente atto del quale ho dato lettura al comparente che lo approva e con me Notaio lo sottoscrive alle ore ....

Consta di fogli ....per pagine ....scritto interamente di mio pugno

....Firma

....Notaio

Le azioni di godimento, salvo diversa disposizione statutaria, non danno diritto di voto in assemblea (art. 2353 c.c.).

Si reputa legittima la clausola statutaria che attribuisce ad un singolo socio (nella s.r.l.), oppure ad una categoria di azioni (nella s.p.a.), il diritto di subordinare al proprio voto favorevole, oppure al voto favorevole di tutte o parte delle azioni della speciale categoria, l'approvazione di una o più deliberazioni assembleari, fatta eccezione nella spa, per le deliberazioni di approvazione del bilancio, di nomina e di revoca delle cariche sociali (Consiglio Notarile di Milano, Massima n. 73.)

Ai fini del calcolo della maggioranza deliberativa dell'assemblea di una s.p.a. chiusa, nel cui patrimonio sono comprese azioni proprie, è dubbio se si debba tenere conto anche di tali azioni. In senso affermativo Trib. Milano 27 aprile 2012.

Nel caso di azioni a voto plurimo e azioni a voto limitato, si deve computare il numero dei voti spettanti alle azioni e non il numero delle azioni o la parte di capitale da esse rappresentata (Consiglio Not. Milano, Massima n. 144/2015)

Commento

Il quorum deliberativo si riferisce alla parte di capitale sociale che deve esprimere voto favorevole rispetto alla specifica delibera oggetto dell'assemblea, affinché la delibera medesima sia approvata.

Con lo scopo di consentire che la società approdi all'adozione delle delibere, l'ordinamento prevede un sistema di convocazioni successive alla prima, con quorum progressivamente decrescenti. Si ritiene che la seconda convocazione debba svolgersi (quindi non già essere soltanto convocata) entro il trentesimo giorno successivo alla prima.

Secondo un'opinione, ai fini della validità della delibera presa in seconda convocazione non è richiesto di redigere verbale che attesti il mancato raggiungimento dei quorum di legge, di contrario avviso chi sostiene necessario verbalizzare l'inesistenza dell'attività assembleare in quanto compulsata ai sensi di legge.

L'assemblea ordinaria in prima convocazione delibera col voto favorevole della metà più una (maggioranza assoluta) delle azioni che hanno preso parte alla votazione per quella determinata delibera. In seconda convocazione, l'assemblea ordinaria può validamente deliberare qualunque sia la parte del capitale rappresentato in assemblea; le delibere, si intenderanno approvate, se riportano il voto favorevole della maggioranza delle azioni che hanno preso parte alla votazione.

L'assemblea straordinaria delle società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio delibera in prima convocazione con il voto favorevole di tanti soci che rappresentano più della metà del capitale sociale. In seconda convocazione delibera con il voto favorevole di almeno i due terzi del capitale sociale rappresentato in assemblea. In ordine a detto ultimo quorum il Consiglio Notarile di Milano con la massima n. 43 ha avuto modo di chiarire che il terzo comma dell'art. 2369 c.c., nella parte in cui richiede nell'assemblea straordinaria il voto favorevole di almeno i due terzi del capitale rappresentato in assemblea, ha lo scopo di ridurre il quorum deliberativo previsto per la prima convocazione e non può in nessun caso portare ad un innalzamento dello stesso. Ne consegue che nelle società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, deve ritenersi comunque sufficiente in seconda convocazione una maggioranza pari ad oltre la metà del capitale sociale, quand'anche essa non raggiungesse i due terzi del capitale presente in assemblea.

Il conteggio del quorum, prendendo come base di calcolo il numero dei presenti, stimola la partecipazione all'assemblea e comunque agevola l'adozione della delibera anche in caso di forte assenteismo.

Per talune delibere, attinenti a particolari materie (proroga della società, scioglimento anticipato, etc.), sono previste maggioranze “rafforzate”, per cui, anche in seconda convocazione, occorre il voto favorevole di tanti soci che rappresentino più di un terzo del capitale sociale.

L'assemblea straordinaria delle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, sia in prima che in seconda convocazione, delibera con il voto favorevole di almeno i due terzi del capitale sociale rappresentato in assemblea.

Lo statuto può modificare soltanto in aumento le maggioranze previste per l'assemblea ordinaria di prima convocazione e quelle dell'assemblea straordinaria, nonché stabilire norme speciali per la nomina alle cariche sociali, ferma restando la competenza alla nomina da parte dell'assemblea. L'innalzamento deve comunque applicarsi ad un quoziente di maggioranza e non può condurre ad un meccanismo di unanimità. È stata, infatti, ritenuta invalida una clausola statutaria richiedente l'unanimità per le deliberazioni dell'assemblea straordinaria (Cass. I, n. 7663/2005).

Tra l'altro, la delibera assembleare che muti il quorum delle assemblee straordinarie riconducendolo a previsione legale, non giustifica il diritto di recesso ex art. 2437 lett. g) c.c. perché l'interesse della società alla conservazione del capitale sociale prevale sull'eventuale pregiudizio di fatto subito dal socio che non vede scalfito i sui diritti agli utili e al voto a causa del mutamento dei quorum (Cass. I, n. 13875/2017).

La disciplina vigente consente che lo statuto preveda maggioranze più elevate anche per l'assemblea ordinaria di seconda convocazione, tranne che per l'approvazione del bilancio e per la nomina e la revoca delle cariche sociali.

Sono ritenute legittime a tal proposito le clausole statutarie che prevedono la variazione automatica dei quorum in funzione di determinati parametri o eventi oggettivi verificabili, a condizione che siano rispettate le norme inderogabili della s.p.a. e della s.r.l. (Consiglio Not. Firenze, Pistoia e Prato, n. 42/2014).

Quanto alla terza convocazione essa risponde all'intento di favorire l'adozione delle decisioni dell'assemblea straordinaria, specie delle società aperte, a fronte del fenomeno dell'assenteismo dei piccoli azionisti. Resta consentita la possibilità di procedere a convocazioni anche successive alla terza. Si applicano alle convocazioni successive le norme sulla seconda convocazione; tuttavia, per quelle successive sembra sussistere in capo agli amministratori una facoltà della quale avvalersi in alternativa alla soluzione di indire una nuova assemblea.

Discussa è la conseguenza derivante dalla mancanza del quorum prescritto dalla legge o dallo statuto. Una parte della giurisprudenza ha ritenuto trattarsi di una violazione tale da importare la nullità, altro orientamento configura detta mancanza come una mera illegittimità dell'atto, denunciabile nel termine di decadenza stabilito dall'art. 2377 c.c.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario