Verbale di assemblea con socio che vota per corrispondenzaInquadramentoApprovare una delibera con metodo collegiale significa seguire un iter procedimentale che sfocia in un'assemblea che delibera in modo da produrre un atto collegiale, espressione della maggioranza degli azionisti. L'organo collegiale della s.p.a. è sempre unico; mutano le materie da trattare ed i quorum costituivi e deliberativi nella prima o nella seconda convocazione in base a quanto dispongono gli articoli 2368 e 2369 c.c. FormulaN…Repertorio…. N….Raccolta VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI S.P.A. REPUBBLICA ITALIANA L'anno…il giorno…del mese di…alle ore… In…presso la sede della Società “…. S.p.A ” Innanzi a me Dottor….notaio residente in… con studio ivi alla via….numero…iscritto presso il Collegio Notarile di…. È presente: ….nato a …il… domiciliato per la carica presso la sede sociale, il quale mi dichiara di intervenire al presente atto nella sua qualità…. e legale rappresentante della società “…. s.p.a.”, con sede in ….via….n…., capitale sociale di Euro…interamente versato, iscritta al Registro Imprese di… al n…in forza dei poteri di legge e di statuto. Il comparente della cui identità personale, io Notaio sono certo, nella detta qualità mi chiede di assistere redigendo pubblico verbale, all'assemblea dei soci della predetta società, riunita in seconda convocazione in questo giorno luogo e ora per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) …… 2) delibere inerenti e consequenziali Aderendo alla richiesta fattami, io Notaio do atto di quanto segue: Assume la presidenza dell'assemblea ai sensi dell'art. …. dello statuto sociale, il costituito Sig.…il quale constata e fa constare quanto segue: 1) che la presente assemblea è stata regolarmente convocata mediante …. ai sensi di legge e di statuto; 2) che è rappresentato in assemblea il …. % del capitale sociale e precisamente: - …….. titolare di numero…..azioni del valore di nominali Euro…..ciascuna che non è fisicamente presente ma ha espresso il proprio voto per corrispondenza ai sensi dell'art. ….. dello statuto e dell'art. 2370 c.c. e che pertanto viene computato nel calcolo del quorum costitutivo [1] - ………………………….. -…………………………….. 3) è presente il Consiglio di Amministrazione nelle persone di…, 4) è presente il collegio sindacale nelle persone di…. 5) il Presidente ha accertato l'identità e la legittimazione dei presenti Ciò constatato e fatto constare, il Presidente dichiara: che l'assemblea, regolarmente convocata in seconda convocazione, è validamente costituita e atta a discutere e deliberare sugli argomenti all'ordine del giorno. Il Presidente apre la discussione illustrando ai soci ……….. Dopo esauriente discussione il Presidente invita l'assemblea a deliberare. Indi dichiara che l'assemblea, con il voto espresso mediante… recante il seguente risultato… DELIBERA 1) …………………………….. 2) ………………………………………………. Nessun altro chiedendo la parola il Presidente dichiara sciolta l'assemblea alle ore…… Richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto del quale ho dato lettura al comparente che a mia interpellanza dichiara di approvarlo e con me Notaio lo sottoscrive alle ore e minuti Consta di ………. scritto interamente di mio pugno ……. Notaio 1. Per parte della dottrina l'adozione del voto per corrispondenza presuppone l'abbandono del metodo collegiale in quanto chi vota non lo fa assieme agli altri soci. Il socio che esprime il voto con detta modalità, infatti, non è effettivamente presente in assemblea ma tale lo si considera. Assume peso in queste ipotesi più l'intento di voler concorrere alla formazione della volontà assembleare che il diritto di partecipazione all'assemblea nella fase in cui la medesima matura la decisione. Solo in virtù di una finzione giuridica il votante si considera intervenuto in assemblea. La possibilità di votare per corrispondenza determina criticità con riferimento alle delibere consequenziali, implicite ed accessorie. CommentoIl metodo collegiale è quello che governa tutti gli organi corporativi ed in particolare l'assemblea che decide secondo il principio maggioritario. Valgono rispetto all'assemblea sia il c.d. principio della presenza che il principio maggioritario. Ai sensi dell'art. 2377, comma 1, c.c., infatti, la volontà espressa dai soci riuniti in assemblea, che rappresentano determinate aliquote del capitale sociale, vale come volontà della società e vincola tutti i soci anche se assenti o dissenzienti. La delibera assembleare è, perciò, atto avente valenza giuridica, riferibile ad una pluralità di soggetti che dopo aver seguito un iter procedimentale che va dalla convocazione dei soci, alla verifica dei quorum costitutivi, alla votazione nel rispetto dei quorum deliberativi, sfocia nell'espressione della volontà mediante la delibera. Essendo espressione di una esigenza di sovranità che trascende gli interessi dei soci il procedimento assembleare, così come disciplinato dalla legge, deve intendersi inderogabile. I soci devono essere sufficientemente informati circa la delibera che sono chiamati a prendere e lo devono essere in un arco temporale tale da consentire loro una partecipazione ponderata. La collegialità ha delle funzioni ben precise quali quella informativa, testé citata, quella di incentivare la partecipazione dei soci e quella altrettanto importante di comporre interessi magari divergenti. Si discute, pertanto, se esista un vero e proprio diritto del socio ad una esauriente e completa discussione. A tal riguardo il caso di una votazione espressa prima ancora che il dibattito fosse ultimato è stato valutato non sempre come causa che conduce all'annullabilità del diritto. Ovviamente non sarà necessario osservare un procedimento assembleare allorquando è richiesta la unanime condivisione dei soci in relazione ad atti negoziali che comportano rinunce individuali a posizioni giuridiche soggettive disponibili. È il caso del procedimento di fusione e scissione ove ciascun socio ha la possibilità di rinunciare all'utilizzo di documenti informativi a condizione che via sia accettazione unanime. Secondo G. A. Rescio, in Deliberazioni assembleari e decisioni extraassembleari, AA. VV.,Diritto delle società di capitali. Manuale breve, Milano, 2003, pag. 107, quanto previsto dal quarto comma dell'art. 2370 in tema di intervento è da considerarsi unafictio iuris, in quanto il votante, al fine di evitare che, pur essendo presente nelquorumdeliberativo, sia da considerarsi assente ai fini delquorumcostitutivo, si considera intervenuto in assemblea). Secondo parte della dottrina, i diritti del socio intervenuto per corrispondenza sarebbero limitati, in quanto sia eventuali dichiarazioni accessorie, che proposte diverse rispetto a quelle per le quali il socio è chiamato ad esprimersi, risultano prive di valore. Il socio che vota per corrispondenza, dunque, non ha alcun potere propositivo dovendosi limitare ad esprimere un giudizio positivo o negativo sugli argomenti all'ordine del giorno; giudizio formulato sulla base delle proposte di deliberazione. |