Verbale del Consiglio di sorveglianza che nomina il Comitato di gestione

Francesca Leo

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 2409-duodecies c.c. il “Salvo che lo statuto non preveda un maggior numero, il consiglio di sorveglianza si compone di un numero di componenti, anche non soci, non inferiore a tre.

Fatta eccezione per i primi componenti che sono nominati nell'atto costitutivo, e salvo quanto disposto dagli articoli 2351,2449 e 2450 c.c., la nomina dei componenti il consiglio di sorveglianza spetta all'assemblea, previa determinazione del loro numero nei limiti stabiliti dallo statuto.

I componenti del consiglio di sorveglianza restano in carica per tre esercizi e scadono alla data della successiva assemblea prevista dal secondo comma dell'articolo 2364-bis. La cessazione per scadenza del termine ha effetto dal momento in cui il consiglio di sorveglianza è stato ricostituito.

Almeno un componente effettivo del Consiglio di sorveglianza deve essere scelto tra i revisori legali iscritti nell'apposito registro.

I componenti del Consiglio di sorveglianza sono rieleggibili, salvo diversa disposizione dello statuto, e sono revocabili dall'assemblea in qualunque tempo con deliberazione adottata con la maggioranza prevista dal quarto comma dell'articolo 2393, anche se nominati nell'atto costitutivo, salvo il diritto al risarcimento dei danni, se la revoca avviene senza giusta causa. Lo statuto, fatto salvo quanto previsto da leggi speciali in relazione all'esercizio di particolari attività, può subordinare l'assunzione della carica al possesso di particolari requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza.

Se nel corso dell'esercizio vengono a mancare uno o più componenti del consiglio di sorveglianza, l'assemblea provvede senza indugio alla loro sostituzione.

Il Presidente del Consiglio di sorveglianza è eletto dall'assemblea.

Lo statuto determina i poteri del presidente del consiglio di sorveglianza.

Non possono essere eletti alla carica di componente del consiglio di sorveglianza e, se eletti, decadono dall'ufficio:

a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 2382;

b) i componenti del consiglio di gestione;

c) coloro che sono legati alla società o alle società da questa controllate o a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo di consulenza o di prestazione d'opera retribuita che ne compromettono l'indipendenza.

Lo statuto può prevedere altre cause di ineleggibilità o decadenza, nonché cause di incompatibilità e limiti e criteri per il cumulo degli incarichi.

Formula

VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA

L'anno ....il giorno ....del mese di ....alle ore ....

In ....presso la sede della Società “ .... s.p.a. ”

È presente:

....il .... domiciliato per la carica presso la sede sociale, il quale interviene al presente atto nella sua qualità di Presidente del Consiglio di sorveglianza della Società “ .... s.p.a.”, con sede in ....via ....n. ...., capitale sociale di Euro ....interamente versato, iscritta al Registro Imprese di .... al n. ....,

il quale dichiara che, in questo giorno, luogo ed ora, con regolare convocazione effettuata a mezzo di ....si è riunito il Consiglio di sorveglianza della predetta società per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) Indicazioni argomento

Il Presidente chiama a fungere da segretario il Consigliere Sig. ....e dichiara l'assemblea atta a deliberare sugli argomenti posti all'ordine del giorno.

Dopo esauriente discussione il Presidente invita il Consiglio di sorveglianza a deliberare. Indi dichiara che il Consiglio, con il voto espresso mediante .... all'unanimità dei presenti

DELIBERA

....

Null'altro essendovi da deliberare il presidente dichiara chiusa la riunione [1] alle ore ....e minuti ....

Le spese del presente verbale sono a carico della Società.

[1]Massima Consiglio Notarile Milano n. 46. Tempi e regole per la formazione del verbale notarile di organi collegiali diversi dall'assemblea Pur in assenza di un espresso richiamo legislativo si applicano alla verbalizza-zione per atto notarile dell'adunanza e delle deliberazioni di organi collegiali diversi dall'assemblea le regole dettate per la redazione del verbale delle deliberazioni assembleari e quindi:

a) il verbale potrà essere redatto anche in un giorno successivo a quello della riunione purché nei tempi necessari per la tempestiva esecuzione degli obblighi di deposito o di pubblicazione delle deliberazioni ivi documentate;

b) il verbale può essere sottoscritto dal solo notaio senza che sia richiesta a pena di invalidità la sottoscrizione del presidente del collegio;

c) il verbale deve essere iscritto nel repertorio del notaio verbalizzante nel giorno della sua redazione e non in quello in cui si è tenuta la riunione;

d) non sono applicabili le disposizioni della legge notarile relative sia alla neces-sità dell'assistenza dei testimoni o della rinunzia agli stessi sia alla necessità della lettura del documento al presidente del collegio;

e) nel caso in cui uno o più intervenuti abbiano compiuto interventi in lingua non compresa dal verbalizzante, tali interventi dovranno essere tradotti in modo da assicurarne al soggetto verbalizzante la comprensione senza però vincoli formali, non risultando applicabili gli artt. 55, 56 e 57 della legge notarile.”

Commento

Nel sistema dualistico l'organo deputato al controllo sulla gestione è il consiglio di sorveglianza. Esso è costituito da un numero di componenti non inferiore a tre, che rimangono in carica per un triennio. I componenti il Consiglio di sorveglianza sono rieleggibili e revocabili dall'assemblea. Detto organo svolge la medesima funzione del collegio sindacale nel sistema tradizionale, cui si aggiungono delle funzioni peculiari. Più precisamente è competenza del Consigli di sorveglianza l'approvazione del bilancio di esercizio nonché di quello consolidato.

Giova segnalare che lo statuto può attribuire al consiglio di sorveglianza, anche la funzione di supervisione strategica, riservando al consiglio di gestione la competenza sulle delibere inerenti i piani strategici predisposti dal Comitato di Gestione, sulle operazioni di fusione semplificata, nonché sulle materie di cui all'art. 2365 c.c. L'articolo 2409-terdecies comma 3 c.c., sancisce la responsabilità solidale dei membri del consiglio di sorveglianza con i componenti del Consiglio di Gestione per i fatti o omissioni posti in essere da questi ultimi, in tutte le ipotesi in cui il danno non si sarebbe prodotto se avessero vigilato in conformità agli obblighi a loro attribuiti dalla legge. La deliberazione di esercizio dell'azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri di sorveglianza compete all'assemblea ordinaria. Peraltro i consiglieri di sorveglianza possono anche partecipare alle riunioni del Comitato di Gestione.

Merita di essere altresì menzionato l'orientamento  del Consiglio Notarile del Triveneto (di cui alla Massima H.D.10 ) in materia di applicazione del principio  “simul stabunt, simul cadent”: L'art. 2409 novies, ultimo comma, c.c. disciplina in maniera autonoma l'ipotesi del venir meno di uno o più dei componenti del consiglio di gestione attribuendo al consiglio di sorveglianza la competenza esclusiva a designare i sostituti, con ciò escludendo l'applicabilità del meccanismo previsto dall'art. 2386 c.c. In conformità alle regole strutturali proprie del sistema dualistico, nonché alla imperatività della norma sulla competenza della nomina dei componenti del consiglio di gestione in capo al consiglio di sorveglianza, appare non conforme ai caratteri tipologici di tale sistema di amministrazione e controllo l'introduzione nello statuto di una clausola che richiami il meccanismo della cooptazione per la sostituzione dei consiglieri di gestione.

Secondo la Massima H.D.12 del Consiglio Notarile del Triveneto, nell'ipotesi di cessazione di uno o più membri del Consiglio di gestione, trova applicazione la regola di cui al sistema di amministrazione tradiizionale “Se nel corso dell'esercizio vengono a mancare uno o più componenti del consiglio di gestione, il consiglio di sorveglianza provvede senza indugio alla loro sostituzione. In tal caso il componente così nominato scadrà insieme con quelli in carica all'atto della sua nomina, dovendosi ritenere applicabile in tal senso il principio generale desumibile dall'art. 2386, comma 3, c.c., anche se non richiamato dall'art. 2409 undecies c.c.”.

Nel sistema monistico, infine, le funzioni di controllo sono svolte da un comitato per il controllo sulla gestione, nominato all'interno dello stesso consiglio di amministrazione (art. 2409-octiesdecies c.c.). Si tratta di un organo composto da amministratori che non svolgono funzioni gestionali, di cui almeno uno deve essere scelto tra i revisori legali iscritti nell'apposito registro. Quanto ai compiti del comitato per il controllo, ad esso sono attribuite funzioni di vigilanza inerenti alla adeguatezza della struttura organizzativa societaria, del sistema di controllo interno, amministrativo e contabile, oltre agli ulteriori compiti che gli affida il consiglio di amministrazione.

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